mercoledì 15 dicembre 2021

Frolla rustica alle arance speziate





È sempre così. La mancanza accende il desiderio.

Ed è per questo che alla fine allora mi è venuta una gran voglia di profumi, pur non riuscendone a goderne!

Ho inventato pertanto questa veloce frolla, speziata e molto invernale e colorata. 

È facilissima e richiede poco impegno, a patto che vi piacciano le arance (compreso l'amarotico delle bucce, rigorosamente non trattate) e i dolci sani e semplici.

Nulla impedisce comunque di zuccherare maggiormente o servire con un ciuffo di panna montata e guarnire con buon cioccolato fondente, no?


per la frolla vegan:

  • 300 gr farina tipo 00 bio
  • 100 gr farina integrale bio
  • 70 ml olio di semi di mais bio
  • 120 ml acqua fredda
  • 8 gr lievito per dolci o cremortartaro
  • 150 gr zucchero di canna (il mio muscovado, scuro e profumato)
  • un pizzico di sale
  • 1 scorza limone bio grattugiata


per le arance:

  • 25 g di zucchero 
  • 50 g di miele fluido
  • 50 ml di acqua
  • 20 g di burro bio
  • 2 arance non trattate, non pelate, tagliate a fette di mezzo cm e poi ancora a metà, a mezzelune (le mie avevano la buccia non troppo grossa)
  • spezie miste a piacere: io ho usato cannella, chiodi di garofano, noce moscata, pepe, zenzero (andrà bene anche un mélange pronto per pain d'épices) q.b.


In un pentolino sciogliere acqua, zucchero, burro. Aggiungere il miele e le spezie e tuffarvi le fette di arancia. Lasciare cuocere sul fuoco molto dolcemente per dieci minuti. Quindi raffreddare perfettamente.


Impastare velocemente tutti gli ingredienti della frolla senza lavorarla troppo e unendo il lievito solo alla fine.

Io ho stesa l'impatto su una teglia ricoperta di carta da forno, quasi come fosse un impasto per pizza o una galette (con uno spessore di di mezzo cm abbondante e i bordini più spessi). Ho poi bucherellato copiosamente la pasta con i rebbi di una forchetta e guarnito con le fette di arance.

Infine ho bagnato tutta la frolla con il liquido speziato di cottura delle arance (fatta accezione per il bordino)


Ho cotto in forno statico a 180 gradi per quaranta minuti (o a seconda del vostro forno), finché lo sciroppo si colori e caramellizzi un po'.



Croccante sotto e mordida sopra, appena fatta. Buonissima anche il giorno seguente, ma più morbida.

Come dicevo, per un'idea più golosa optate per un po' di panna montata, della crema chantilly o del cioccolato fuso. Et voilà.




Mi dite se ci piace e se ha profumato la vostra casa prenatalizia?







lunedì 15 novembre 2021

Così, ripensandoci, domani, di prima mattina, dal tuo profilo spunteranno foglie...






Riempire di piante la casa

è un'ottima idea.

Le mani che hanno scavato

la terra grossa nei vasi

non lasciano dubbi:

c'è potenza di vita

in uno spazietto,

negli incastri forzati

tra l'armadio e il comò.

Così, ripensandoci,

domani,

di prima mattina,

dal tuo profilo

spunteranno foglie,

dalla punta delle dita

minuscoli fiori.

Dall'ossigeno

e dal silenzio

degli alberi piccoli,

dietro le tende, un sentiero

tra i fili d'erba disegnati.

lunedì 8 novembre 2021

Decorazioni d'interni: la presentazione con Scrittori a domicilio

Riporto qui la registrazione integrale della serata trascorsa con Francesca Boccaletto e Valentina Berengo su “Scrittori a domicilio”, a conversare della genesi di “Decorazione d’interni”, (AnimaMundi edizioni) di cui ho parlato nello scorso post, e ancora di poesia e disegno.





Un grazie particolarmente affettuoso va alla mia cara Francesca per avermi coinvolta in questa avventura e per avermi proposto l’azzardo di disegnare dal vivo, in diretta.
Ero prima molto preoccupata se farlo, lo ammetto, e poi un poco tremante quando ho afferrato il pennello, ma mi sono fidata di Francesca e di me ed è stato davvero giocoso poter condividere questo imperfetto esperimento con voi.

W le macchie e le sbavature della vita! 



Questo è lo schizzetto terminato.







La poesia che lo ha ispirato inizia così:
“Appoggio la mano alla base del collo.
Sto invecchiando, me lo dice la pelle.”
La troverete per intero letta da Francesca nel video nel link sopra.

venerdì 5 novembre 2021

Decorazione d'interni


 


Fiocco rosa!
È arrivato "Decorazione d'interni", il nuovo libro di poesie di Francesca Boccaletto per AnimaMundi edizioni.
Con gioia ed emozione vi ho partecipato con i miei colori.

Disponibile in libreria, sul sito dell'editore e ovviamente su Amazon.








domenica 13 giugno 2021

Cous cous estivo con melone e menta

 



La prima serata bellunese davvero calda e serena merita un cous estivo e profumato!

Ho preparato 250 gr di cous cous semplicemente bagnandolo con 200 gr di acqua bollente leggermente salata (ma voi seguirete ovviamente le istruzioni di cottura del vostro).

Ho lasciato riposare coperto affinché si è gonfiato e, una volta completamente raffreddato, l'ho sgranato con una forchetta.

(Credo che la ricetta possa venire bene anche con la quinoa, così diventerebbe pure gluten free.)

Ho mondato ed affettato un piccolo melone, e l'ho ridotto a cubetti (meno tre fette, lasciate da parte) insieme a 100 gr di feta greca, e due gambi di sedano bianco.

Ho tritato un po' di cipollotto fresco (l'equivalente di un cucchiaio o q.b. secondo i vostri gusti).

Ho preparato una vinaigrette frullando le tre fette di melone con tre cucchiai d'olio extra vergine d'oliva, il succo di un lime (o limone), il cipollotto, qualche foglia di menta fresca (la mia è glaciale rotundifolia e ne basta pochissima perché molto intensa), sale e pepe q.b.

Ho unito il cous cous alla feta, il sedano e la feta a dadini, e condito tutto con la vinaigrette.

Ho servito in bicchierini, decorati con foglioline di menta, zeste di lime e pepe (il mio pepe di Timut, particolarmente profumato, ma il vostro pepe nero andrà benissimo). Se gradito un ulteriore filo d'olio sopra.

Più lungo a spiegarsi che a farsi!


*


La mia fortuna però è stato di mangiarlo con amici carissimi festeggiando un compleanno speciale e ballando tutta la sera a piedi scalzi in un magnifico giardino. ;-)

Se gradite questi sapori freschi ed estivi, potete trovare altre idee  QUI




mercoledì 28 ottobre 2020

Semifreddo (o parfait?) di castagne e cachi, senza uova

 




Era da qualche giorno che ci pensavo, guardando questi colori autunnali.
Me lo immaginavo sul palato.
Ho provato a mescolare così, di fantasia, perchè le ricette che trovo hanno sempre troppo di tutto...


per 4 persone:


200 gr castagne lessate e sbucciate

50 gr di zucchero canna integrale (il mio era ‘muscovado’, di cui amo l’aroma)

1 cucchiaio di miele 

1 cucchiaino di farina di semi di carruba* 

2 cucchiai di rum 

250 ml panna liquida 



Tritare finemente  le castagne con lo zucchero (io col Bimby, altrimenti potete usare un passaverdura per le castagne e unire in un secondo tempo lo zucchero purché reso a velo)

Unire il miele, la farina di semi di carruba] (addensante, per evitare di metterci l’uovo e appesantirlo ulteriormente, ma credo si potrebbe anche tralasciare o optare, per chi preferisce, per colla di pesce o agar agar)

Montare la panna e unire delicatamente i due composti, mescolando bene.

Versare in formine monoporzione (le mie sono di silicone) e riporre in freezer almeno per cinque ore.


Sformare e servire con una coulis di caco ottenuta semplicemente frullando la polpa del frutto (senza buccia!) con qualche goccia di limone.

Decorare a piacere con riccioli di cioccolata fondente e nocciole tostate.

Non so come chiamarlo. Semifreddo, parfait, dolce al cucchiaio?





* Fate attenzione a non confonderla con la farina di carruba, usata talvolta in sostituzione al cacao.
Quella utilizzata qui, la farina di semi di carruba, serve come addensante, stabilizzante
ed emulsionante nella preparazione di dolci, gelati, budini, ecc.







lunedì 31 agosto 2020

Belluno Kids Festival 2020




A grande richiesta prosegue fino a domenica 6 settembre nelle vetrine del centro di Belluno:
"SEGNI DELL’INFANZIA" 
Mostra Internazionale di Illustrazione
Belluno Kids Festival 2020




lunedì 8 giugno 2020

Pesto d'asparagi

- Codesto non farà testo, ma è comunque un pesto. -

Ho pensato che di verdi ce ne sono tanti e allora perché non provare con gli asparagi?

Ovviamente la mia, come al solito, non è una ricetta seria, ma solo un suggerimento, perciò le dosi sono del tutto indicative.






per 2/3 persone:


7 asparagi cotti al dente (scottati in acqua bollente salata o al vapore) e poi raffreddati in acqua ghiacciata per conservarne il colore brillante
7 foglie di basilico lavate ed asciugate
2 cucchiai d'olio extravergine d'oliva
20 gr di pinoli (oppure qualche mandorla pelata o anacardo)
sale e pepe q.b.
(niente aglio, a piacere magari un po' di erba cipollina per guarnire)


Frullare tutto in un mixer con un po' d'acqua per non eccedere con l'olio.
Stop.

(Io questa volta avevo anche raffreddato la pasta.)







venerdì 20 marzo 2020

Dammi quella tua bocca

"Dammi quella tua bocca, il secolo che serve per sentirla tutta con le mie labbra per accarezzarla con la cautela di tutti e cinque i sensi. 
Dammi quei tuoi occhi. Mi sentono, mi serve. 
Dammi il secolo che serve per sentire il velluto dei tuoi occhi.
Riempimi del rumore di te, ingombrami dell’odore. 
E dopo dimmi questo che cos’è.
Dimmelo con una luce o col colore.
Le nostre labbra parole non ne hanno."







Questa donna era nata in totale libertà sulla carta, un po' di tempo fa.
Avevo donato il disegno d'istinto agli occhi belli di Federica.
Poi me ne ero perfino scordata, come ultimamente spesso mi accade con alcune piccole cose (e certo non perché sminuisca cose o gesti, ma per ben altri motivi indipendenti dalla mia volontà).
Ieri però Federica mi ha stupito e commosso all'improvviso, così, inviandomi questo testo scritto appositamente.
Abituata a lavorare da sola, amo tanto farlo invece con qualcuno anche che magari conosco poco, ma che già mi piace.
Due teste e due mani si possono incontrare lì, a mezz'aria, e regalare un terzo nuovo sentiero, inaspettato.
Grazie Federica.

martedì 17 marzo 2020

Frolla leggera all'arancia





Giallo!
Nel Buddismo è simbolo di saggezza. In Cina era associato all’imperatore e tutt’ora alla nascita, alla salute, alla forma, alla socievolezza, agli scambi, alla comunicazione. 
In Giappone rappresenta grazia e nobiltà.
Insomma oggi direi che giallo ci sta bene!

Allora mi sono inventata una torta di transizione, uscendo dall'inverno, ma sfruttando ancora le sue arance ed impiattata con i primi fiori primaverili della forsythia che è tutto uno scoppio di colore energetico e bellissimo.

Tutto qui. (talmente in velocità che non ho neppure raddrizzato le foto)
Io vorrei tanto gustarla con due tre persone a me davvero speciali, ma lo faremo solo telepaticamente.

Alla nostra salute, è proprio il caso di dirlo! 



Se gradite un'altra ricetta di torta ancora più sana e pure vegan, guardate QUI



ingredienti:
300 gr di farina
2 uova intere bio
50 gr di zucchero
60 gr di burro bio
un cucchiaio colmo di fiocchi di avena tritati grossolanamente (facoltativi, ma io volevo una nota scrocchiarella)
1 bustina di cremortartaro o di lievito per dolci
un pizzico di sale
buccia di 1 arancia non trattata, grattugiata
marmellata qb (la mia è di arance senza zucchero, dolcificata con mele) direi su per giù 300 gr ma a secondo del tipo e dei vostri gusti.

Accendete il forno a 180 gradi (statico, non ventilato). 
Imburrate una teglia.

Se possedete il Bimby, ci metterete un attimo a farla: mettere zucchero, farina, buccia di arancia e fiocchi e tritate; unite burro e tritate nuovamente. Unite le uova e alla fine il lievito. Dividete in due l'impasto, metà per la base, su cui metterete la marmellata; la restante metà, sbriciolata, sopra.

Altrimenti operate come per una normale frolla impastata a mano, col burro morbido. E se volete fateci le striscioline o tutti i ghirigori che gradite.

Io non ho neppure atteso il tempo di riposo della frolla in frigo, prima di stenderla, visto che avevo deciso di farla un po' morbida e per questo di metterci il lievito.

Ho cotto in forno per 20/25 min. 






domenica 1 marzo 2020

"Donna, Domĭna"

Prende il via oggi il progetto "Donna, Domĭna", di Muri Di Versi e Maison Ventidue, di Bologna, per cui sono felice d'essere stata selezionata: la forza e la fragilità di trentuno voci femminili della poesia nazionale e internazionale raccontate dalle matite e i pennelli di altrettante illustratrici.
Da oggi, 1 marzo, tutti i giorni, puntualissimi alle ore 11, seguendo le pagine di cui sopra su Facebook, potrete scoprire cos'è questo concentrato di interpretazioni molteplici e incontri affascinanti.


Oggi ho l'onore di dare il via io al progetto col mio contributo disegnato per il testo assegnatomi di Susana Chávez, poetessa e attivista messicana, conosciuta come autrice dello slogan "Nunca más", non una (morta) di più, usato dagli attivisti per manifestare contro il massacro delle donne di Juárez:





"Donna ascia"

Donna
lontana,
improbabile
mascherata di ragione,
forza senza sangue.
Piccola incantatrice nata dalle sue tempie
che chiamano dubbio.
Profondità dell’intimo che non conosce maniere
accattivante con i suoi silenzi.
Atroce,
irresistibile, il desiderio di mordere la notte
che barcolla tra delusioni
impreziosita da racconti
immobile nella distanza.
Donna istante,
ascia
che trascini,
che tagli lingue e le spargi
nella mano di Dio che si contorce dalle risate con te.
Fuggitiva dalla tua cattura andrò via
sapendo perfettamente
che sei invincibile.


giovedì 19 dicembre 2019

Su Faddy magazine.




Sul numero 15 di FaddyMagazine una dozzina di mie illustrazioni
(- 
quando per magia anche retro copertina e lato b coincidono - 😆)

La rivista può essere acquistata online o comunque sfogliata in flipbook qui:
https://bit.ly/38UDLnT






giovedì 12 settembre 2019

Lettere da nordest

Mai come negli ultimi anni il Nordest è stato oggetto di tanti proclami, discussioni, tentativi di analisi su giornali, trasmissioni televisive e radiofoniche e libri: quasi sempre di taglio giornalistico, economico o al più sociologico. Dov’è però finita l’anima di questa terra? Nei capannoni delle zone industriali, nelle grandi navi che portano migliaia di turisti alla volta in Laguna, oppure nei boschi delle zone montane, nei fiumi e nelle acque sempre più inquinate, nell’ansia per la perdita del benessere? Di scoprirla e raccontarla in passato si sono occupati alcuni tra i maggiori narratori e poeti del ‘900, non solo italiani (pensiamo solo al giovane Hemingway): oggi però a chi tocca raccontare il Veneto, il Trentino, il Friuli Venezia Giulia? È ancora possibile, oppure si tratta di realtà ormai troppo sfaccettate?


Nasce da questi interrogativi la sfida raccolta dai curatori Cristiano Dorigo e Elisabetta Tiveron nel libro LETTERE DA NORDEST, uscito all'inizio di settembre 2019 per edizioni Helvetia.


Il volume riunisce i contributi di alcune delle voci più interessanti del Triveneto:
Ubah Cristina Ali Farah, Gianfranco Bettin, Francesca Boccaletto e Roberta Cadorin, Antonio G. Bortoluzzi, Alessandro Cinquegrani, Elisa Cozzarini, Fulvio Ervas, Angelo Floramo, Patrizia Laquidara, Luigi Nacci, Silvia Salvagnini, Giacomo Sartori, Tiziano Scarpa, Federica Sgaggio, Gian Mario Villalta, Stefano Zangrando, con postfazione di Francesco Jori.



Ovviamente io ho contribuito, onorata, disegnando.
Sono stata ofelice ancora una volta di poter illustrare le parole di Francesca Boccaletto che, nel suo  pezzo, scrive di Vaia.









mercoledì 14 agosto 2019

"I segni dell'infanzia", mostra di illustrazione



(Il bel gattone blu in locandina è di Marta Farina)



Il giorno martedì 20 agosto 2019 alle ore 15.30
presso il Cubo di Botta (Palazzo Crepadona) a Belluno,

è stata inaugurata la mostra delle nostre illustrazioni
"I segni dell'infanzia"
allestita per il festival Belluno Kids Festival 2019.

Vi aspettiamo!



La mostra rimarrà aperta dal 20 al 31 agosto secondo gli orari in foto.






*







(uno dei miei lavori)



sabato 1 settembre 2018

Gnocchetti di cavolfiore al tè verde matcha

Questa è una ricetta che ho ideato nel 2010 (vedi qui).
Le cose semplici però sono senza tempo e si possono sempre riproporre con facilità e spesso con piacevoli risultati.
È accaduto che il magazine About BMW mi abbia intervistata circa le mie passioni artistiche e culinarie e così, per definire la mia cucina, ho ripensato a questo piatto colorato, semplice e sano.





(n. 25, lug/ago 2018)


Allora lo ripropongo anche qui, oltre che ai lettori della rivista.










GNOCCHETTI DI CAVOLFIORE AL TE' MATCHA

per 4 persone:
500 gr di cavolfiore crudo lavato e mondato
200 gr di farina (bianca per un risultato più delicato, ma anche integrale o almeno semiintegrale biologica per un piatto più rustico e nutrizionalmente ancor più valido)
un uovo
un cucchiaino raso di sale
un cucchiaino colmo di tè matcha in polvere (o più se gradito)
due-tre cucchiai di piselli freschi o congelati cotti per accentuare il colore verde (facoltativi)
olio extravergine di oliva biologico

Lessare il cavolfiore al vapore finchè risulterà molto morbido (nulla vieta di utilizzare anche le foglie o il gambo, purchè ben cotte). Lasciare raffreddare.
In un mixer tritarlo molto finemente con i piselli cotti. Aggiungere l'uovo, la farina ed il sale ed il tè matcha.
Volendo l'uovo può essere anche abolito, semplicemente aggiungendo un po' più di farina all'impasto (basterà fare una prova cuocendo un solo gnocco all'inizio per testare la consistenza dell'impasto; eventualmente potrete facilmente addizionare ancora altra farina all'impasto)
Tuffare piccole cucchiaiate d'impasto in acqua bollente salata e cuocere brevemente gli gnocchi, raccogliendoli  con la schiumarola non appena vengono a galla.
Condire con olio d'oliva extravergine e un'abbondante macinata di pepe.

A parer mio è possibile sbizzarrirsi aromatizzando l'olio con aglio, acciughe, peperoncino, pasta di curry rossa, o erbette fresche.



Abbinamento vino:
Il piatto può essere piacevolmente abbinato ad un vino bianco come la Malvasia Istriana dei Vignai di Duline.
Ringrazio per questo prezioso suggerimento l'amico esperto sommelier Federico Graziani che mi ha  sapientemente guidata alla scoperta di un bianco con un'aromaticità non dolce e una delicata finezza minerale, nonché particolari note verdi che si accostano armoniosamente con quelle solforose e non facili di questo ortaggio.




Il mio portfolio di illustratrice qui: behance.net/robertacadorin