lunedì 11 luglio 2011

Couscous, valigie e cin cin



E' da mesi che ragionavo su come organizzare uno spazio per desinare all'aperto dal momento che questa è la nostra prima estate qui.
Una volta però mancava il tempo, un'altra la voglia e niente si concretizzava, ma anzi si rimandava ancora.
Sabato pomeriggio mi son stancata di me stessa e della mia inconcludente indolenza e sono uscita a comperare un tavolo, in quattro e quattr'otto, il primo che ho trovato. Lo spazio non è organizzato come immaginavo, ma attendere oltre sarebbe stato veramente da stupidi col rischio di giocarsi queste poche serate meravigliose in cui si può finalmente cenare all'aperto.
Una cenetta di pesce (couscous con mazzancolle, orate al forno) una sera, e una cenetta verde la sera seguente (zuppa fredda di verdure, babaganoush, riso con zucchine e pesto, terrina di pesce e verdure) con il pretesto di dover pianificare, in compagnia, la preparazione dei bagagli: Cobrizo può dirsi soddisfatta perchè ha almeno sdoganato il plein air!
Se, nonostante tutti i buoni propositi, sono certa che le valigie verranno fatte sempre e comunque all'ultimo minuto, (visto che in casa tutti odiano quest'infausta operazione di scelta e confezione,) si aprono invece le scommesse per indovinare in quale scatolone, ancora intonso post trasloco, ci sono i giochi per il mare...

Io, nel frattempo, vi saluto e vi auguro buona estate.
Se passate da queste parti, portate un golfino per le ore più tarde. ;-)
A presto.

martedì 5 luglio 2011

1+1+1+...

Un'indefinibile mollezza estiva s'è insinuata tra le pieghe cerebrali ed è dilagata ovunque, con risvolti paralizzanti anche ai fornelli.
Cessato il lavoro, rimane pochissima voglia di cucinare, neppure tanto per il caldo, che qui non è mai troppo, a mio avviso, ma proprio per il solo desiderio di dedicarsi ad altre cose oltre il cibo (a disegnarlo, ad esempio, come ho fatto appena sotto).
Quella che nei foodblogs sembra non poter più comparire come insalata di riso tanto è considerata demodé nella forma e nel nome, qui, in casa Cobrizo, si mangia, eccome!
Le idee però si fanno però sempre più elementari. Operazioni a prova di infante.

Un' illustraddizione?!
Composta con riso integrale cotto ed avanzato addirittura dal giorno innanzi, sdoganata grazie al rosso ammiccante dei dolci gamberoni freschi e il succo un poco amarognolo del pompelmo, l'insalata riconquista dignità ed attenzione.
Il conto torna.



240 gr di riso integrale crudo (che dovrà essere di buona qualità per tenere la cottura per assorbimento e sgranarsi bene con il raffreddamento - con lavaggio, tostatura e cottura con acqua in rapporto 1:2 - ) ma anche un parboiled andrà benissimo.
12 gamberoni (sgusciati lasciando loro solo la codina e privati del budellino interno)
un pompelmo rosa non trattato
una tazza di pisellini freschi o congelati
due zucchine
dragoncello
succo di mezzo limone
olio sale pepe q.b.
sesamo nero




Pelare a vivo il pompelmo raccogliendone il succo e prelevarne gli spicchi.
Col succo ricavato preparare una citronette con qualche cucchiaiata d'olio, la buccia del pompelmo (grattugiata prima di pelarlo), il succo del limone, sale, pepe bianco macinato al momento e il dragoncello fresco spezzettato con le mani.
In un padellino appena unto, scottare a fuoco vivo i gamberi solo per qualche minuto, quindi, togliendo la padella dal fuoco, spruzzarli con qualche goccia di shoyu o tamari (le cui proteine aiuteranno a caramellare la crosticina). Lasciar raffreddare.
Scottare in acqua bollente e salata i piselli. Ad un minuto dalla fine cottura, tuffare nella stessa acqua le zucchine tagliate a bastoncini.
Scolare e raffreddare velocemente in acqua molto fredda (con ghiaccio anche, se disponibile) per conservarne il bel colore verde, quindi scolare nuovamente.
In una ciotola unire il riso alla verdura e i gamberi, condendo con la citronette, aggiustando il condimento al bisogno.
Una spruzzata di semi di sesamo nero basterà a punteggiare e smorzare tanto colore.

venerdì 1 luglio 2011

Silenzio

- Ogni tanto mi chiedo cosa mai stiamo aspettando.

Silenzio.

- Che sia troppo tardi, madame.

(Oceano Mare / A. Baricco)




acquamarine, rame e cristalli



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