lunedì 15 settembre 2014

Running


Settembre: tutti si iscrivono a qualche corso in palestra.
Ho cominciato ad allenarmi anch'io.
A scappare alle nuvole.

mercoledì 10 settembre 2014

Il cappello e la testa




Per cominciare, a me, basta un colore nuovo.
Come un bambino inizio a pasticciare euforica sul margine di un foglietto.
Questo omino che ne esce la dice lunga: la valigia è piccola, ma carica dell'indispensabile, il passo è lungo e sicuro, lo sguardo assorto e concentrato tanto da non curarsi minimamente del cappello che vola via...

Chi sia e dove stia andando quest'omino non ve lo dico, ma lascio che sia lui a raccontarvi una storia:

Un tale andò dal cappellaio per comprare un cappello.
«Questo è troppo grande» disse provando il primo.
«Questo è troppo piccolo» disse provando il secondo.
«Con questo sembro un bandito» disse al terzo, e al quarto osservò con una smorfia: «Mi fa sembrare un poliziotto!».
Il cappellaio sorrideva paziente, e continuava a dargli cappelli.
«Guardi come sono buffo con questo!» disse il cliente al decimo cappello.
«Non buffo, ma divertente, signore!» disse il cappellaio.
Quando furono arrivati al centocinquantesimo cappello e ne restavano da provare solo due da prete e uno da mungitore, il cappellaio disse sorridendo: «Se mi permette un suggerimento, signore, poiché non troviamo un cappello adatto alla sua testa, si potrebbe cambiare la testa. Ne abbiamo di tutti i tipi e di tutti i prezzi, e lei avrà, una grande possibilità di scelta». 
«Sicuro» disse il cliente, «questa è una gran bella idea,  ma come cominciamo?».
«È molto semplice» disse il cappellaio «prima si dovrà eliminare la sua testa attuale, e per questo ci vorrà un minuto. Poi lei sceglierà il cappello che preferisce e alla fine troveremo la testa che va bene per quel cappello».
Così fu fatto, e quando si fu tolta la testa il cliente trovò in meno di cinque minuti il cappello che voleva; e in altri cinque minuti si trovò la testa adatta al cappello.
Il cliente pagò il conto tutto soddisfatto e se ne andò mentre il cappellaio diceva, sorridendo e tenendogli aperta la porta: « Torni da noi per i prossimi acquisti! Bisogna badare a quel che si mette sotto il cappello».


[il racconto è di R. Piumini]

lunedì 1 settembre 2014

Sogno di una notte di fine estate


Questa è la nostra Salvia.
È la prima a lamentarsi che la stagione è stata brutta e già rimpiange i riposini serali sotto la pergola del glicine.
La pallina non può certo bastare come consolazione ad un cane che neppure è da riporto.

La sera l'aria è ormai così fresca da dover usar la copertina sul divano. Penso che tra breve saremo costretti ad accendere pure il caminetto.
L'autunno però mi si profila carico di succose novità ed io non voglio farmi immalinconire.
Guardo Salvia che si addormenta accanto al divano e sorrido ascoltando i versi buffissimi che emette mentre sogna, forse, l'estate.

Silvia non conosce Salvia, ma, vedendo che l'ho disegnata così, ha composto l'haiku di fine stagione:

- Fresco di notte, respirare di cane. L'estate passa. -

È nata così la nostra quarta cartolina insieme.
(condivisibile sui canali social, indicando i credits: illustrazione di Roberta Cadorin, testo di Silvia Geroldi, please).