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martedì 13 novembre 2012

In sordina


Non sono pittore, sono poeta.
Perché? Forse preferirei essere pittore, ma non lo sono.
Ad esempio, Mike Goldberg sta iniziando un quadro.
Vado a trovarlo. "Siediti e bevi qualcosa" dice.
Bevo, beviamo. Guardo in alto. "Ci hai scritto SARDINE."
"Sì, lì ci mancava qualcosa." "Ah." 
Me ne vado, passano i giorni e ritorno. Il quadro va avanti;
me ne vado, passano i giorni. Ritorno.
Il quadro è finito. "Dov'è SARDINE?"
Resta solo qualche lettera, "Era troppo pieno," dice Mike.
E io?
Un giorno penso a un colore: l'arancio. Scrivo un verso sull'arancio.
Ben presto diventa una pagina di parole, non di versi.
Poi un'altra pagina. Ci dovrebbe essere molto di più, non d'arancio, ma di parole,
su quanto sia terribile l'arancio e la vita. Passano i giorni.
È perfino in prosa, sono un vero poeta. La poesia è finita
e non ho ancora nominato l'arancio.
Sono dodici poesie, le chiamo ARANCE.
E un giorno in una galleria
vedo il quadro di Mike intitolato SARDINE.
(Frank O'Hara)







illustrazioni per Salutiamoci

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