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martedì 22 settembre 2015

Un accento sul futuro






Che strana voce grammaticale la prima persona del tempo futuro.
Io farò, io partirò, io conquisterò.
Chi fu il pazzo a inventarla?
Quell’"o" accentato finale, che ridicolo, con quella sicurezza di sé.
Io comprerò, io costruirò, io scriverò.
E se non ce ne fosse il tempo?
Non l’ha calcolata, il padre ignoto della lingua, questa tenue possibilità?
Più decente l’inglese: I shall do, I will do. C’è una intenzione, una volontà, niente di più, non si intende ipotecare il futuro.
Mentre noi! Poveri diavoli, che marciamo con il petto in fuori, gli occhi fissi alle lontananze, e magari a mezzo metro c’è la buca.

(D. Buzzati)



2 commenti:

  1. molto bella questa illustrazione, la texture accompagnata dalla pulizia del foglio, la composizione e il volto... lo trovo molto interessante!

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    1. Debora cara, grazie del tuo parere! Lo apprezzo particolarmente, vista la tua competenza... Sai bene quanto si fatichi sempre ad essere obiettivi coi propri lavori, vero? Un occhio esterno aiuta sempre.
      Un abbraccio,
      R

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