Tutta quest'acqua non fa che farci assaporare ancor maggiormente il piacere di starcene rintanati nella nostra nuova casa: il caminetto acceso, un frigo grande e un piano di lavoro in cucina a disposizione per tanti pasticci...
Sbuccio e taglio, a dadini di mezzo cm o anche, meno mezzo sedano rapa (saranno stati su per giù 400 gr).
Tengo da parte anche qualche sua foglia di cui fortunatamente era provvista la mia rapa (sostituibile però anche con quelle di sedano normale o direi pure prezzemolo, in alternativa)
Taglio a pezzetti minuti anche 50 gr di porro (pure la parte verde va benissimo)
Appassisco dolcemente in un cucchiaio d'olio in padella antiaderente, unisco 30 gr di porcini secchi tagliati a pezzi minuti (precedentemente ammollati), le foglie tritate del sedano ( se invece si usa il prezzemolo, suggerisco di unirlo solo alla fine) un paio di cucchiai di shoyu e in ultimo qualche nocciola tostata.
Preparo una polentina tenera. Ho usato la farina bianca per un risultato più delicato, anche nell'aspetto, ma sicuramente andrà benissimo anche la gialla, magari integrale, per un gusto più saporito.
Irroro ancora con un filo d'olio e cospargo con un poco di lievito in scaglie.
Griglio qualche minuto in forno.
A meno che non usiate gli stampi a ciambellina o quelli appositi che però talvolta risultano fastidiosi da sformare, l'idea è quella di usare solo i soliti stampi da muffins, ma accoppiati: ciascuno dunque al suo interno ne ospiterà uno più piccolo, rovesciato (rigato qui), per creare lo spazio vuoto che ospiterà il ripieno.
Sbuccio e taglio, a dadini di mezzo cm o anche, meno mezzo sedano rapa (saranno stati su per giù 400 gr).
Tengo da parte anche qualche sua foglia di cui fortunatamente era provvista la mia rapa (sostituibile però anche con quelle di sedano normale o direi pure prezzemolo, in alternativa)
Taglio a pezzetti minuti anche 50 gr di porro (pure la parte verde va benissimo)
Appassisco dolcemente in un cucchiaio d'olio in padella antiaderente, unisco 30 gr di porcini secchi tagliati a pezzi minuti (precedentemente ammollati), le foglie tritate del sedano ( se invece si usa il prezzemolo, suggerisco di unirlo solo alla fine) un paio di cucchiai di shoyu e in ultimo qualche nocciola tostata.
Preparo una polentina tenera. Ho usato la farina bianca per un risultato più delicato, anche nell'aspetto, ma sicuramente andrà benissimo anche la gialla, magari integrale, per un gusto più saporito.
Irroro ancora con un filo d'olio e cospargo con un poco di lievito in scaglie.
Griglio qualche minuto in forno.
A meno che non usiate gli stampi a ciambellina o quelli appositi che però talvolta risultano fastidiosi da sformare, l'idea è quella di usare solo i soliti stampi da muffins, ma accoppiati: ciascuno dunque al suo interno ne ospiterà uno più piccolo, rovesciato (rigato qui), per creare lo spazio vuoto che ospiterà il ripieno.
altre idee per sformatini:
sformatini di tofu
sformatini di tofu e topinambur
sformatini di zucca
sformatini vegan di spinaci
Davvero grande inventiva e un tocco di grande allegria con i pierottini colorati.. proverò a fare la tua ricetta presto.. bacino
RispondiEliminaincredibile oggi è il polenta day!:D
RispondiEliminache meraviglia!! complimenti, davvero belli :-)
RispondiEliminama quella bianca, che adoro, l'ho già in casa! hai ragione, oggi all around polenta :)
RispondiEliminaun bacione
b
Pasticciona: grazie, ma soprattutto muoviti ad provare il sedano rapa, in tutte le forme. Ne sarai entusiasta, son sicura.
RispondiEliminaGenny, Babs: davvero divertente questa coincidenza :-D
Lauretta and Mary: benvenute. grazie ma sicuramente si possono curare e fotografare ancor meglio.
questo è solo uno spunto. io non sono una foodblogger! ;-)
Cibou: sì, candida, a meno che non sia integrale.
io solitamente preferisco la gialla ma, per certe cose, perchè no? soprattutto quando c'è l'esigenza di non sovrastare gli altri sapori
..che dire, la creatività non si impara, o c'è o non c'è.
RispondiEliminaDa te C'E'! BRAVISSIMA!
Non ho mai provato a fare la polenta bianca.
RispondiEliminaLe caratteristiche di questa farina le conosci?
Grazie. Molto bello il tuo post.
Maria
oh, Cinzia, come si dice, la necessità aguzza l'ingegno ;-)
RispondiEliminaMaria: grazie.
è semplicemente ricavata da granoturco bianco, molto diffuso nelle zone del polesine e del delta del Po. Forse proprio per questo nelle province di Treviso, Padova e Venezia la trovi spesso abbinata al pesce (es. il baccalà), con cui ben si sposa per la sua delicatezza.
Solitamente la sua grana è più fine di quella della farina gialla.
ahahah... bellissima idea.
RispondiEliminala polenta bianca è la vera polenta, quella che abbiamo sempre mangiato.
ps: appena posso ti scrivo per spiegarti cosa vorrei
Sai che non ho mai visto (e provato) la polenta così bianca? Splendida ricetta creativa.
RispondiEliminaBaci
io però Carlotta preferisco solitamente la gialla. non ho radici padane, è evidente! ;-)
RispondiEliminaPer il resto, ti aspetto, quando vuoi.
Alex, grazie.
effettivamente questa era molto raffinata e, per questo, sinceramente fin troppo delicata, per i miei gusti.
Ricambio i baci oltralpe.