Molte piccole cose sono per me, e comunque per ogni persona che "mastichi" un po' di macrobiotica, talmente semplici da diventare consuetudini di routine.
Ho pensato però che per quanto semplici e scontate, magari a qualcuno queste stesse riflessioni potrebbero essere ancora sconosciute e risultare perciò comunque utili.
L'efficacia di questi rimedi potrebbe darvi un esempio pratico circa i motivi per cui amo particolarmente il pensiero macrobiotico, pur non essendone fanatica: la macrobiotica semplicemente riconosce una sostanziale bipolarità al cibo, sia di cura sia del suo contrario, sul nostro corpo.
E' così ovvio se solo ci si pensasse un poco! Una macchina funziona in base a ciò con cui viene carburata. Il cibo cioè non è solo un insieme di proteine, carboidrati, grassi, e calorie, ma è davvero una summa di elementi che fanno lavorare il nostro meraviglioso corpo in un modo anzichè in un altro, purchè abbinati con sapiente equilibrio, rispettandone appunto la polarità (che in macrobiotica viene denominata espansiva, yin, e contrattiva, yang, ma che al di là delle diverse fazioni di pensiero o convenzioni linguistiche sussiste comunque: provate ad esempio a bere una spremuta di limone o masticare un pezzo di zenzero e ne testerete subito la differenza prodotta in questo senso, e non organoletticamente parlando).
E' così ovvio se solo ci si pensasse un poco! Una macchina funziona in base a ciò con cui viene carburata. Il cibo cioè non è solo un insieme di proteine, carboidrati, grassi, e calorie, ma è davvero una summa di elementi che fanno lavorare il nostro meraviglioso corpo in un modo anzichè in un altro, purchè abbinati con sapiente equilibrio, rispettandone appunto la polarità (che in macrobiotica viene denominata espansiva, yin, e contrattiva, yang, ma che al di là delle diverse fazioni di pensiero o convenzioni linguistiche sussiste comunque: provate ad esempio a bere una spremuta di limone o masticare un pezzo di zenzero e ne testerete subito la differenza prodotta in questo senso, e non organoletticamente parlando).
Premetto che la normale tosse, come il raffreddore del resto (mi guardo bene dal parlar di patologie gravi, ovviamente in cui coesistono diversi altri fattori) sono processi di smaltimento che il nostro corpo mette in atto per eliminare le tossine accumulate e quindi non è auspicabile bloccare questi processi con farmaci chimici, che avranno pure lo svantaggio di appesantire altri organi.
Quelli che vengono definiti mali di stagione sono per lo più
indebolimenti per eccessi nella dieta di alimenti che producono muco, associati al fatto che il nostro terreno metabolico contemporanemente si inacidifica e l'organismo diventa sempre più facilmente vulnerabile agli
agenti esterni.
Il mantenimento di uno stabile giusto rapporto acido-base è una componente vitale dell'omeostasi corporea , cioè la capacità del nostro organismo di mantenere costanti le condizioni chimico-fisiche interne, anche al variare delle condizioni ambientali esterne.
Posso usare un esempio immediato, ma efficace per comprendere meglio il processo di omeostasi facendo questo paragone con il ciclo dell'acqua: aumentando il calore irraggiato dal sole, aumenta l'evaporazione degli oceani, per cui le nuvole che producono la pioggia, la quale abbassa la temperatura dei mari e così via, in un ciclo continuo che funziona regolarmente se non si verifca un'alterazione massiccia di fattori ad esempio climatici, tellurici, d'inquinamento, ecc...
Parimenti nell'organismo, in presenza di un'eccessiva assunzione di alimenti acidificanti (che è diverso da dire acidi) che alterano il ph e producono quindi un eccesso di tossine, si cerca di ripristinare l'omeostasi chimica avviando un processo depurativo e di riordino, ad esempio, con febbre e scarico di muco.
Se ignoriamo questi segnali a lungo o li sopprimiamo con un uso sconsiderato di antipiretici o antibiotici, non facciamo che cronicizzare il sintomo in malattia, debilitando l'intero organismo e rischiando di sovraccare pure altri organi che, a grappolo, vengono coinvolti.
Gli organismi patogeni non sono la causa della malattia, ma solo una conseguenza di questa! La vera origine del disagio che poi diventa sintomo e può evolvere infine in malattia è l'alterazione del "terreno" fisiologico cellulare che permette l'attecchimento e la replica di batteri, virus, funghi, ecc. (pensate al perchè di due persone a contatto con lo stesso virus, uno si ammala e l'altro no!)
Certamente poi vi sono altri fattori che possono peggiorare lo stato di salute quali ad esempio l'inquinamento dell'ambiente, il sovraffaticamento fisico, problemi endocrini, la scarsità di ossigenazione nei soggetti sedentari, stati psicologici alterati, ecc. ma questo è un discorso da fare in altra sede.
Poichè il ph rappresenta dunque la condizione basilare dell'attività enzimatica e del corretto svolgersi delle reazioni biochimiche cellulari, il sangue e liquidi interstiziali dovrebbero mantenere un ph leggermente basico.
Il verificarsi di acidosi per eccesso di assunzione di alimenti acidificanti invece crea stati infiammatori nei tessuti, irritabilità del sistema nervoso, aumento delle tossine e quindi dei radicali liberi in circolo. Facciamo attenzione però altrettanto a non cadere nella trappola di esaminare il ph dei singoli alimenti perchè dovremmo tenere conto anche della percentuale degli stessi sull'intera dieta quotidiana e soprattutto dei loro processi di trasformazione in cottura e di combinazione e trasformazione nel nostro organismo.
Non è cioè certo consigliabile abusare di albumi solo per il loro ph che va da 7 a 9, ma è bene riflettere invece sulla quasi neutralità del riso integrale dal ph di 6,7 o, ad esempio, dei legumi, percui si potrà comprendere facilmente perchè sono questi gli alimenti così caldamente consigliati come base per un regime alimentare sano.
Un semplice e veloce sistema macrobiotico invece per correggere l'acidosi, oltre alla dieta corretta ovviamente, è questo QUI.
Il mantenimento di uno stabile giusto rapporto acido-base è una componente vitale dell'omeostasi corporea , cioè la capacità del nostro organismo di mantenere costanti le condizioni chimico-fisiche interne, anche al variare delle condizioni ambientali esterne.
Posso usare un esempio immediato, ma efficace per comprendere meglio il processo di omeostasi facendo questo paragone con il ciclo dell'acqua: aumentando il calore irraggiato dal sole, aumenta l'evaporazione degli oceani, per cui le nuvole che producono la pioggia, la quale abbassa la temperatura dei mari e così via, in un ciclo continuo che funziona regolarmente se non si verifca un'alterazione massiccia di fattori ad esempio climatici, tellurici, d'inquinamento, ecc...
Parimenti nell'organismo, in presenza di un'eccessiva assunzione di alimenti acidificanti (che è diverso da dire acidi) che alterano il ph e producono quindi un eccesso di tossine, si cerca di ripristinare l'omeostasi chimica avviando un processo depurativo e di riordino, ad esempio, con febbre e scarico di muco.
Se ignoriamo questi segnali a lungo o li sopprimiamo con un uso sconsiderato di antipiretici o antibiotici, non facciamo che cronicizzare il sintomo in malattia, debilitando l'intero organismo e rischiando di sovraccare pure altri organi che, a grappolo, vengono coinvolti.
Gli organismi patogeni non sono la causa della malattia, ma solo una conseguenza di questa! La vera origine del disagio che poi diventa sintomo e può evolvere infine in malattia è l'alterazione del "terreno" fisiologico cellulare che permette l'attecchimento e la replica di batteri, virus, funghi, ecc. (pensate al perchè di due persone a contatto con lo stesso virus, uno si ammala e l'altro no!)
Certamente poi vi sono altri fattori che possono peggiorare lo stato di salute quali ad esempio l'inquinamento dell'ambiente, il sovraffaticamento fisico, problemi endocrini, la scarsità di ossigenazione nei soggetti sedentari, stati psicologici alterati, ecc. ma questo è un discorso da fare in altra sede.
Poichè il ph rappresenta dunque la condizione basilare dell'attività enzimatica e del corretto svolgersi delle reazioni biochimiche cellulari, il sangue e liquidi interstiziali dovrebbero mantenere un ph leggermente basico.
Il verificarsi di acidosi per eccesso di assunzione di alimenti acidificanti invece crea stati infiammatori nei tessuti, irritabilità del sistema nervoso, aumento delle tossine e quindi dei radicali liberi in circolo. Facciamo attenzione però altrettanto a non cadere nella trappola di esaminare il ph dei singoli alimenti perchè dovremmo tenere conto anche della percentuale degli stessi sull'intera dieta quotidiana e soprattutto dei loro processi di trasformazione in cottura e di combinazione e trasformazione nel nostro organismo.
Non è cioè certo consigliabile abusare di albumi solo per il loro ph che va da 7 a 9, ma è bene riflettere invece sulla quasi neutralità del riso integrale dal ph di 6,7 o, ad esempio, dei legumi, percui si potrà comprendere facilmente perchè sono questi gli alimenti così caldamente consigliati come base per un regime alimentare sano.
Un semplice e veloce sistema macrobiotico invece per correggere l'acidosi, oltre alla dieta corretta ovviamente, è questo QUI.
Come la febbre, anche tosse e raffreddore non sono dunque malattie, ma solo sintomi di un processo di scarica del nostro corpo: si spiega così perchè soprattutto coloro che soffrono spesso di questi malanni trovano beneficio nell'evitare del tutto latticini e zucchero in special modo durante la stagione fredda e durante le fasi acute. (ah, ma a proposito di latticini, vi ho mai segnalato questo libro?)
Ve lo dice una che in passato aveva spesso problemi di sinusite e che neppure con gli antibiotici riusciva a risolvere, rinforzata anche dall'esperienza che sto avendo con mio figlio che a sette anni non ha mai fatto uso di farmaci! Non sono un'invasata nè lui un fenomeno, ma vi invito a riflettere sull'uso costante dei latticini nella dieta del vostro bambino se soffre di frequenti raffreddori e otiti.
Ve lo dice una che in passato aveva spesso problemi di sinusite e che neppure con gli antibiotici riusciva a risolvere, rinforzata anche dall'esperienza che sto avendo con mio figlio che a sette anni non ha mai fatto uso di farmaci! Non sono un'invasata nè lui un fenomeno, ma vi invito a riflettere sull'uso costante dei latticini nella dieta del vostro bambino se soffre di frequenti raffreddori e otiti.
Vi meraviglia che il nostro organismo, magari già indebolito, in questo periodo urli vendetta dopo gli strapazzi natalizi, le gozzoviglie di carnevale e magari pure già le anticipazioni pasquali, se si continua a consumare regolarmente latte, yogurt, gelato, zucchero o comunque molta frutta e verdura cruda o di origine tropicale (ad es. le banane), tutti elementi fortemente raffreddanti e yin, con temperature invernali?
Semplicemente i latticini non fanno che produrre nuovo muco nell'intestino crasso e analogamente nei polmoni. Lo zucchero contemporaneamente continua ad acidificare l'organismo, che, per ristabilire l’alcalinità preleva sali dalle riserve di ossa, e denti favorendo una conseguente comparsa di malattie ossee come osteoporosi e patologie dentarie; provoca l'inibizione della capacità dei globuli bianchi di esercitare un'azione difensiva e il conseguente aumento dei radicali liberi nel sangue con un ovvio abbassamento delle difese di tutto l'organismo, che continua per ore dall'ingestione di zucchero; a livello intestinale, invece, crea fermentazione, favorendo il formarsi di candida, coliti,
stipsi, diarree, ecc..
Ve l'ho fatta molto lunga, ma ora passiamo finalmente a questi semplici rimedi contro la tosse.
Io li ho imparato da Martin Halsey, che ho conosciuto tanti anni fa, a cui sono molto riconoscente (alcuni di questi li ritroverete in questo libro di Martin, qui ). Ora spero possano aiutare anche qualcuno di voi e se i loro sapori non dovessero essere proprio deliziosi, suvvia, fate uno sforzo e immaginatevi la più dolce delle fate turchine che ve li offre! :-))
1° rimedio: TE' DI BUCCE DI CIPOLLE (efficace per la tosse secca)
Consiglio di usare cipolle bio che andranno ben lavate comunque dalla polvere.
Prelevare la parte più leggera e asciutta delle cipolle e farla bollire per un paio di minuti in acqua. Quindi filtrare, eventualmente dolcificando con malto di riso (no zucchero o miele!) e bere.
2° rimedio: SCIROPPO DI DAIKON E MALTO DI RISO (per la tosse secca, se il primo non è sufficiente)
Si grattugia del daikon fresco (reperibile nei negozi di alimenti naturali - se lo trovo io a Belluno, nelle città più grandi non dovreste avere grosse difficoltà a reperirlo) e si raccoglie il succo in una ciotolina. Andrà benissimo, per questa operazione la grattugia da zenzero, se la possedete. Andrà dolcificato con malto di riso (non di orzo o altro!) secondo i gusti.
Il sapore non è dei migliori perchè il daikon assomiglia al rapanello ma se medicina ha da essere credo che valga la pena sopportare un poco, anche perchè lo assumerete come uno sciroppo, quindi a cucchiate, non a bicchieri!
3° rimedio: TE' MU E RADICE DI LOTO (per tosse più catarrosa)
Il tè "mu" non è un vero proprio tè ma una miscela di nove o, in alcuni casi fino a sedici,
diverse radici (tra cui ginseng, cannella, radice di prezzemolo, scorza di arancio, liquirizia, cipresso, tuckahoe giapponese, mandorle di pesca, radice di zenzero,
rehmannia, chiodi di garofano, radice di peonia, ginseng, Coptis
Japonica,...) preparata secondo la sapiente tradizione erboristica orientale.
Possiede numerose proprietà che lo rendeno particolarmente indicato per problemi al tratto respiratorio e deve essere usato con parsimonia, visto l'effetto delle singole componenti che ne fanno una bevanda curativa riscaldante e rinforzante.
La parola Mu, in giapponese, può essere tradotta, se non erro, approssimativamente come "nessuno" o "senza", nel senso di un equilibrio totale nel vuoto.
Il Mu si prepara facendo bollire una bustina in
mezzo o un litro d’acqua (a seconda se usiate bustine da 2 o 8 gr) per un periodo di tempo che va rispettivamente dai dieci ai quindici minuti o più, in funzione della forza che si vuole impartire alla
bevanda.
Si può conservare, pronto, alcuni giorni in frigo e riscaldarlo prima dell'uso.
Trattandosi di una bevanda eccitante, anche se in maniera lieve, è bene non consumarla la sera prima di dormire o in caso di pressione arteriosa troppo elevata.
Ogni bustina si può comunque riutilizzare almeno una seconda volta, con solo metà dose d'acqua, il che non guasta per ammortizzare la spesa della miscela che non è proprio economica.
La pianta del Loto (Nelumbo nucifera), che cresce spontaneamente nei laghi e negli stagni, in Giappone, produce una radice che ha delle grandi cavità interne (vedi qui) grazie alle quali ha una grande capacità di assimilare liquidi e rielaborarli in linfa ricca di sostanze nutritive.
Queste radici vengono raccolte duranti i mesi invernali quando sono più cariche di succhi e sono quindi essiccate e tagliate o polverizzate.
Ha un eccellente potere rafforzativo sulle vie respiratorie, i polmoni e l'intestino crasso (che in macrobiotica sono strettamente collegate) e si presta dunque benissimo per smaltire accumuli di muco che ristagnano in entrambi questi organi.
Per questo rimedio si deve quindi preparare
un tè mu con acqua bollente e con radice di loto fresca (è difficile da
reperire ma so che a Milano, in via Rosmini, si trova) oppure secca (disponibile tagliata a rondelle) o in polvere (spesso miscelata con una
piccola aggiunta di zenzero che ne accentua le proprietà: ).
Se avete la radice fresca, ne grattugerete un pezzo (5cm ca) raccogliendo e filtrandone bene il succo (grattugiatela sopra un colino e poi potrete schiacciare agevolmente la polpa con un cucchiaio. Unite lo stesso volume di acqua e bollite piano piano, coperto, per 7 minuti con la bustina del tè mu, con un pizzichino di sale. Lasciate raffreddare e bevete.
Potete anche prepararne un poco di più e tenere il liquido in frigo per un paio di giorni per continuare la cura, riscaldandolo opportunamente il necessario, prima di consumarlo.
La radice secca va invece lasciata in infusione 15-20 min prima di essere bollita come sopra
I pezzetti di questa secca poi possono essere anche mangiati o riutilizzati in un'insalata, una minestra, ecc.
Nel caso si usi invece la polvere si prevedano 2 cucchiaini per una tazza di liquido.
4° rimedio: LATTE DI RISO E RADICE DI LOTO (se il precedente non funziona ancora)
4° rimedio: LATTE DI RISO E RADICE DI LOTO (se il precedente non funziona ancora)
Il procedimento è lo stesso del 3° rimedio utilizzando però il latte di riso al posto dell'acqua o il tè.
Applicate questi rimedi al bisogno, anche per un paio di volte al giorno, ma in dosi minori e più diluite nel caso di bambini (al di sopra dei tre anni); nessun controindicazione invece per il primo rimedio, che è il più blando.
Usateli lontano dai pasti (evitando latticini, e zucchero, ovviamente), con regolarità, fino a miglioramento o per 7-10 gg.
bellissimo post! :-)
RispondiEliminaBello sì Roberta!E mi sa che i mio bel raffredore è colpa non solo della corrente d'aria che ho perenne nella schienama, anche della mia golosità!!!!Vadoa procurarmi la radice di loto va'...
RispondiEliminagrazieeee
Troppo interessante la banana raffreddante! Quanto mi piace imparare cose nuove :-)
RispondiEliminaMa tu lo fai in casa il latte di riso? E se sì, come? So che c'è bisogno di un enzima, o qualcosa del genere, e mi fa rabbia comprarlo (la piccola lo adora) :-/
Bello, completo, esaustivo e... Utile! Quanto a raffreddori da latticini... Non ci sono nuovi, ahimè -_-. Non possiamo definire la nostra cucina "macrobiotica", ma certamente cerchiamo di prestare attenzione al ph degli alimenti, così come abbiamo sempre evitato di assumere antibiotici, se non quando non avevamo alternativa. Grazie del prezioso contributo!
RispondiEliminaGrazie per questo post... Meraviglioso!
RispondiEliminaGrazie!
Mug
Stella: grazie, anche se sicuramente tu tante di queste cose già le sapevi ;-)
RispondiEliminaSaretta: mi sa di sì, purtroppo.
Spero tu la possa trovare facilmente.
Izn: come tutta la frutta tropicale (ananas, avocado, ecc...) cresciuta in climi caldissimi, anche la banana non dovrebbe essere consumata con molta frequenza e soprattutto non cruda e d'inverno. Infatti è di natura dolce ma anche carica di un'energia fredda, yin, che è la stessa che gli ha consentito di resistere nella crescita al gran caldo. Ingerendola immagazziniamo questa stessa energia fredda, fortemente espansiva, proprio in un momento stagionale in cui invece il nostro corpo ha bisogno di calore e di trattenerlo.
Ecco perchè è preferibile utilizzarla saltuariamente, cotta, ad esempio in una torta, http://cobrizoperla.blogspot.com/2010/06/muffins-alla-banana.html , anzichè consumarla regolarmente, cruda, come merenda. In estate invece un sorbetto casalingo di banana sarà l'ideale per rinfrescarci: http://cobrizoperla.blogspot.com/2010/07/il-gelato-non-gelato-ma-gelato.html
Non a caso in Medicina Tradizionale Cinese la banana viene usata per curare patologie di natura calde, dovute cioè ad un eccesso di calore interno, come le emorroidi.
Io non mi produco il latte in casa. Sinceramente non riesco proprio a fare pure quello, anche se mi piacerebbe, (come ho rinunciato dopo un po' di anni di produzione anche a fare il pane con la pasta madre).
Cerco di scendere a qualche compromesso per evitare di vivere solo per cucinare, volendo anche dedicare tempo alla la mia famiglia e al lavoro. ;-)
Se ti interessa però posso inviarti per mail il nome di una macchina che mi è stata consigliata come buona, per i latti vegetali.
Notedicucina: non esiste mai una verità assoluta e totalizzante. E' già' importante e raro concedersi di provare il diverso per constatarne gli effetti positivi e verificarne l'efficacia.
Barbara Mug: grazie a te per la tua visita
Che dire: I LOVE YOU!!! Mi domando solo come mai ci sono ancora milioni di persone che non sono disponibili anche solo a PROVARE per DUE mesi una diversa alimentazione...sicuramente è più facile ingoiare una pastiglia che curi un sintomo che non a sradicare la causa (e io ne so qualcosa dopo 10 anni di forti emicranie). Ho studiato shiatsu e medicina cinese, quindi è molto chiaro il concetto. Hai un libro da consigliarmi per conoscere meglio la macrobiotica?
RispondiEliminaRoberta: ho constatato che le abitudini alimentari sono davvero le più difficili da cambiare. nonostante tutto, neppure di fronte all'evidenza, molte persone si concedono di provare... purtroppo la gente deve spesso arrivare ad ammalarsi gravemente per rivedere qualche convinzione e consuetudine! del resto io sono convinta che ognuno deve sentirsi libero di fare il proprio cammino come meglio crede e riesce. certe scelte vanno fatte con coscienza e convinzione!
RispondiEliminaPer quanto riguarda le indicazioni bibliografiche, prova a guardare tra i commenti del post scorso.
Roberta|il senso del gusto: potresti trovare molto interessante la lettura di questo libro: http://cobrizoperla.blogspot.com/2009/03/non-basta-una-dieta.html
RispondiEliminaGrazie Roberta per questo bellissimo post..io di macrobiotica non ne so praticamente nulla e mi sono copiata tutto questo post che ho letto tutto d'un fiato..
RispondiEliminaRimedi ottimi..tra l'altro utilissimi perché sono già preda della tosse..spero di trovare tutti gli ingredienti da te indicati.
Bacio, Grazie ancora! Roberta