- La danza non è un'arte per avere successo. Ma un dono per dare agli altri un'emozione. - ha detto Merce Cunningham.
- Forse come il disegno? e pure la cucina? - mi chiedo io.
Nei mesi scorsi vergognosamente non sono più riuscita a postare ricette per il progetto di Salutiamoci. (per i pochi che ancora non sanno cosa sia, qui)
Ci riprovo ora con questo raptus rosso e danzerino: a febbraio si parla infatti proprio di radicchio.
Io disegno solo e vi suggerisco per sommi capi la ricetta prendendo spunto da Giuseppe Maffioli e La cucina trevigiana.
Al resto pensateci voi. Insomma, partecipate alle danze!
Radicchio rosso di Treviso in saor
con cipolle rosse di tropea |
con cipolle bionde |
Poneteli in una pirofila ed ungeteli leggermente. Salate e pepate q. b. e cuocete al forno finchè saranno morbidi, facendo attenzione a non seccarli e bruciarli (in alternativa potranno essere cotti anche in padella).
Una volta cotti, raccoglieteli e trasferiteli a parte, in una pirofila (non di metallo).
Nel fondo di cottura appassite dolcemente della cipolla (io ho provato sia la versione bionda sia la rossa) tagliata finemente, in quantità a piacere e con l'ausilio di un goccio d'acqua se necessario.
Se graditi, potrete unirvi uva passa e pinoli tostati.
Irrorate con un po' di acidulato di umeboshi (o in alternativa, aceto di mele e vino bianco in parti uguali); cuocete per qualche minuto, quindi versate l'intingolo con la cipolla ancora caldo sul radicchio.
Lasciate marinare in frigo per almeno 12 h quindi servite come antipasto o come contorno.
Nel fondo di cottura appassite dolcemente della cipolla (io ho provato sia la versione bionda sia la rossa) tagliata finemente, in quantità a piacere e con l'ausilio di un goccio d'acqua se necessario.
Se graditi, potrete unirvi uva passa e pinoli tostati.
Irrorate con un po' di acidulato di umeboshi (o in alternativa, aceto di mele e vino bianco in parti uguali); cuocete per qualche minuto, quindi versate l'intingolo con la cipolla ancora caldo sul radicchio.
Lasciate marinare in frigo per almeno 12 h quindi servite come antipasto o come contorno.
Questa ricetta partecipa alla raccolta di Salutiamoci di febbraio, tutta incentrata sul tema del radicchio rosso, ospitata da Lucrezia di Peanutincookingland
Anche la ricetta non me l'aspettavo! :) mi piace eccome! e vabbè, le illustrazioni sono bellissime, le prenderei in prestito molto volentieri :)
RispondiEliminagrazie Roberta, un bacione
Eccola una nuova danza tra giri di pennello e giri di cucina....un abbraccio
RispondiEliminaChe meraviglia i tuoi disegni... la ricetta della tradizione la conoscevo, alla variante con acidulato di umeboshi non avrei mai pensato, e ce l'ho in casa, quindi proverò presto! :)
RispondiEliminagrazie Cì!
Eliminarealizzo solo ora che ho scordato di scrivere di tener conto che l'acidulato è già salato... ma tu già lo sai. ;-)