Il tempo. Questo piccolo particolare che fa la differenza.
Raccolgo con gran piacere un invito a cena da e con cari amici. Già assaporo l'idea di trovare chi avrà cucinato per noi...
Mi gusto allora la libertà ed il puro piacere di dedicarmi, con tempo, all'invenzione e alla realizzazione di un piccolo antipasto da portar loro in visita, che so gradito, anzichè il solito dolce.
Qualcuno in giardino mi sta amorevolmente dedicando un po' di tempo, piantando cerfoglio, melissa, timo limone, aneto e dragoncello, mentre qualcun altro sta perdendo tempo cercando di fare i compiti con un amichetto e Salvia invece dorme spalmata sul pavimento di pietra riscaldato dal sole.
Che incanto. Posso addirittura concedermi il lusso di impiegare cinque minuti in più per scattare qualche clic con maggior calma e luce!
Il tempo. Questo piccolo particolare che fa la differenza.
Le dosi sono risultate per un antipasto per otto porzioni. In dosi maggiori potrà essere facilmente anche un secondo piatto vegan.
Le verdure potranno essere rimpiazzate da altre primaverili alternative: favette, pisellini freschi, agretti, carletti, tarassaco, ecc.
Ideali in previsione di pranzi pasquali, ma soprattutto di picnic fuori porta.
200 gr di farina di ceci bio
400 gr di acqua
3 cucchiai d'olio extravergien d'oliva
un piccolo cespo di radicchio di treviso
un grosso cipollotto
pangrattato
sale
timo fresco
1-2 cucchiai di shoyu (o tamari, leggermente allungata con acqua)
un cucchiaio di mirin (facoltativo)
In una ciotola stemperare bene la farina con l'acqua fredda aiutandosi con una frusta, per evitare grumi.
Lasciare riposare qualche ora in frigo.
Una volta tolta dal frigo, aggiungere sale q.b. e 2 cucchiai d'olio e qualche fogliolina di timo fresco (o altra erbetta aromatica a scelta).
Lavare e mondare la verdura. Tagliare il cespetto di radicchio in ottavi e il cipollotto a tronchetti lunghi un paio di cm.
In una pentola antiaderente leggermente unta saltarli a fuoco vivo da entrambi i lati. Mescolare lo shoyu con il mirin (o in alternativa un cucchiaino di zucchero di canna, ma che potrà anche essere evitato del tutto) e un cucchiaio d'acqua e versarlo sopra la verdura ancora sul fuoco vivo, facendola caramellare.
Oliare i pirottini da forno e cospargerli di pangrattato (io li ho oliati fino al bordo perchè mi piace proprio il bordino bruciacchiato, ma, se volete una presentazione più elegante ed ordinata, tenetevi al di sotto o ripulite il bordo prima di infornare).
Versare qualche cucchiaio di pastella di ceci, disporre la verdura e coprire con la restante pastella.
Condire con un goccio d'olio e ancora qualche fogliolina di timo e una leggera spolveratina di pangrattato.
Cuocere in forno (quando non specifico intendo sempre statico e non ventilato) a 180° per 20-30 minuti, quindi gratinare brevemente sotto il grill.
Attenzione a non cuocere troppo nè preparare troppo in anticipo perchè si rischia si asciughino troppo.
Raccolgo con gran piacere un invito a cena da e con cari amici. Già assaporo l'idea di trovare chi avrà cucinato per noi...
Mi gusto allora la libertà ed il puro piacere di dedicarmi, con tempo, all'invenzione e alla realizzazione di un piccolo antipasto da portar loro in visita, che so gradito, anzichè il solito dolce.
Qualcuno in giardino mi sta amorevolmente dedicando un po' di tempo, piantando cerfoglio, melissa, timo limone, aneto e dragoncello, mentre qualcun altro sta perdendo tempo cercando di fare i compiti con un amichetto e Salvia invece dorme spalmata sul pavimento di pietra riscaldato dal sole.
Che incanto. Posso addirittura concedermi il lusso di impiegare cinque minuti in più per scattare qualche clic con maggior calma e luce!
Il tempo. Questo piccolo particolare che fa la differenza.
Le dosi sono risultate per un antipasto per otto porzioni. In dosi maggiori potrà essere facilmente anche un secondo piatto vegan.
Le verdure potranno essere rimpiazzate da altre primaverili alternative: favette, pisellini freschi, agretti, carletti, tarassaco, ecc.
Ideali in previsione di pranzi pasquali, ma soprattutto di picnic fuori porta.
200 gr di farina di ceci bio
400 gr di acqua
3 cucchiai d'olio extravergien d'oliva
un piccolo cespo di radicchio di treviso
un grosso cipollotto
pangrattato
sale
timo fresco
1-2 cucchiai di shoyu (o tamari, leggermente allungata con acqua)
un cucchiaio di mirin (facoltativo)
In una ciotola stemperare bene la farina con l'acqua fredda aiutandosi con una frusta, per evitare grumi.
Lasciare riposare qualche ora in frigo.
Una volta tolta dal frigo, aggiungere sale q.b. e 2 cucchiai d'olio e qualche fogliolina di timo fresco (o altra erbetta aromatica a scelta).
Lavare e mondare la verdura. Tagliare il cespetto di radicchio in ottavi e il cipollotto a tronchetti lunghi un paio di cm.
In una pentola antiaderente leggermente unta saltarli a fuoco vivo da entrambi i lati. Mescolare lo shoyu con il mirin (o in alternativa un cucchiaino di zucchero di canna, ma che potrà anche essere evitato del tutto) e un cucchiaio d'acqua e versarlo sopra la verdura ancora sul fuoco vivo, facendola caramellare.
Oliare i pirottini da forno e cospargerli di pangrattato (io li ho oliati fino al bordo perchè mi piace proprio il bordino bruciacchiato, ma, se volete una presentazione più elegante ed ordinata, tenetevi al di sotto o ripulite il bordo prima di infornare).
Versare qualche cucchiaio di pastella di ceci, disporre la verdura e coprire con la restante pastella.
Condire con un goccio d'olio e ancora qualche fogliolina di timo e una leggera spolveratina di pangrattato.
Cuocere in forno (quando non specifico intendo sempre statico e non ventilato) a 180° per 20-30 minuti, quindi gratinare brevemente sotto il grill.
Attenzione a non cuocere troppo nè preparare troppo in anticipo perchè si rischia si asciughino troppo.
Questa ricetta partecipa alla raccolta di Salutiamoci di febbraio 2014, tutta incentrata sul tema del radicchio rosso, ospitata da Lucrezia di Peanutincookingland
Il Tempo, qualcosa di prezioso...veramente prezioso...Che bll'atmosfera dipingi Roberta, e da essa è scaturito un qualcosa di delizioso.
RispondiEliminaBuona Pasqua se non ci sentiamo!
che vogliaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!
RispondiEliminaSono bellissimi, li amo già!
Ciao Robi, come al solito i tuoi post sono sempre fonte di ispirazione e delicati come un fiore primaverile.... Che dire del tempo? E' la cosa più preziosa che c'è al mondo e ne abbiamo sempre meno purtroppo. il tempo scorre e non aspetta mentre noi siamo persi dietro a tanti obblighi da assolvere e in un attimo ci troviamo alla fine della strada chiedendoci dove lo abbiamo perso (sono un pò crepuscolare ma oggi qui pioviggina...). Buona giornata
RispondiEliminaChe aspetto invitante!!!!
RispondiEliminaQuesta devo segnarmela!
la pastella di ceci e' un colpo di genio! domani la provo con i carciofi... poi ti dico
RispondiEliminacredo ci staranno proprio bene ;-)
Eliminaperfetta! machetelodicoafà!! :*
RispondiEliminaMi ispirano questi sformatini,le tue presentazioni sono sempre stupende! La pastella di ceci io la uso da un po', ci faccio le foglie di salvia e borragine fritte (ogni tanto) e l'ho già provata con i carciofi, funziona benissimo... però non ci sono esempi sul blog, essendo "appena nata"...
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