Pudore
Se qualcuna delle mie povere parole
ti piace
e tu me lo dici
sia pur solo con gli occhi
io mi spalanco
in un riso beato
ma tremo
come una mamma piccola giovane
che perfino arrossisce
se un passante le dice
che il suo bambino è bello.
Se qualcuna delle mie povere parole
ti piace
e tu me lo dici
sia pur solo con gli occhi
io mi spalanco
in un riso beato
ma tremo
come una mamma piccola giovane
che perfino arrossisce
se un passante le dice
che il suo bambino è bello.
Ho trovato queste parole su una pagina di diario di Antonia Pozzi, del 1933, ed ho avuto subito la curiosità di leggere un po' di lei.
Bionda, minuta, delicata, Antonia cresce in un ambiente colto e raffinato: il padre avvocato, già noto a Milano; la madre, educata nel Collegio Bianconi di Monza, conosce bene il francese e l’inglese e legge molto, soprattutto autori stranieri, suona il pianoforte e ama la musica classica, frequenta la Scala.
Antonia ha mani particolarmente abili al disegno e al ricamo. Il nonno Antonio è persona coltissima, storico noto e apprezzato del Pavese, amante dell’arte, versato nel disegno e nell’acquerello, a nonna, Maria, vivacissima e sensibilissima.
Alla fine degli anni 20 frequenta il liceo ed è subito affascinata dal professore di greco e latino, Antonio Maria Cervi; non dal suo aspetto fisico, ché nulla ha di appariscente, ma dalla cultura eccezionale, dalla passione con cui insegna, dalla moralità che traspare dalle sue parole e dai suoi atti, dalla dedizione con cui segue i suoi allievi, per i quali non risparmia tempo ed ai quali elargisce libri perché possano ampliare e approfondire la loro cultura.
Antonia se ne innamora e scrive versi d'amore per lui, struggendosi in una passione contrastata dalla famiglia benpensante, che costringerà il Cervi ad abbandonarla.
Antonia continuerà a sopravvivere studiando, insegnando, viaggiando, illudendo il suo cuore di una guarigione ed un oblio che mai sopraggiunsero.
Troverà la pace solo con il suicidio, nel 1938.
Triste orto abbandonato l’anima
si cinge di selvaggi siepi
di amori:
morire è questo
ricoprirsi di rovi
nati in noi
Grazie per questi versi, per questo racconto di vita.
RispondiEliminaAntonia Pozzi ha saputo descrivere il pudore con immagini estremamente calzanti: "io mi spalanco" trovo sia bellissima.
Acilia, lo trovo anch'io meraviglioso.
RispondiEliminaavevo fatto un'altro disegno con un sorriso "spalancato" ma non so dirti poi perchè non mi è piaciuto. non rendeva bene tanto quanto le sue parole...
pudore è davvero meravigliosa.
RispondiEliminagrazie
Mia madre amava molto questa poetessa :*)
RispondiEliminaè bello rileggerti, a presto
Ciao, sono capitata per caso sul tuo blog e ne sono rimasta incantata... ci tornerò spesso :)
RispondiEliminaGrazie per avermi fatto conoscere questi versi
RispondiEliminala poesia è bellissima, non conoscevo questa poetessa, grazie!
RispondiEliminaGrazie per queste parole, per questo suggerimento. Sono incantata.
RispondiElimina"Sorelle, se a voi non dispiace -
RispondiEliminaio seguirò ogni sera
la vostra via
pensando ad un cielo notturno
per cui due bianche stelle conducano
una stellina cieca
verso il grembo del mare"
la tristezza diventa dolce,
il nascondimento più celato,
il desiderio del materno amore più pressante,
melanconia irrisolvibile,
Antonia Pozzi, la sua sete d'assoluto sempre m'intimidisce, mi fa il cuore stretto e vorrei tenerla a distanza pur provando tenerezza e commozione per la sua fulminea esistenza dolente
Che bella!!!
RispondiElimina:-)
grazie a te!
Antonia, i tuoi rovi pungono dentro, come le tue parole.
RispondiEliminaGrazie, Cobrizo.
oggi ho postato alcune immagini accompagnandole con una poesia di Antonia Pozzi,
RispondiEliminagrazie al tuo post di ieri che non m'ha lasciata indenne
mi fa piacere che anche voi vi siate lasciate incantare.
RispondiEliminatra l'altro proprio oggi ho scoperto una piacevole coincidenza! al festival di venezia in concorso ci sarà un film che parlerà proprio di lei e della sua poesia: "Poesia che mi guardi"
v.di qui:
www.venice-days.net/download/PB_Poesiachemiguardi_IT.pdf
Poesia che ti doni
Soltanto a chi con occhi di pianto
Si cerca
Rifammi tu degna di te,
Poesia che mi guardi
A.P.
ti ho inviato una mail, ma mi ha preso il dubbio e che tu non l'abbia ricevuta...
RispondiEliminaricevuta, ricevuta e molto gradita. ho iniziato a risponderti ma ho dovuto interrompere... riprendo appena posso.
RispondiEliminaun bacio e grazie cara.
Sempre avida di ciò che non conosco...grazie.
RispondiElimina...e io ben felice di condividere, Silvia. il piacere diventa così doppio!
RispondiEliminaL'illustrazione sotto la poesia è notevole.
RispondiEliminaUn abbraccio in notturna.
Buon domani, Colibrizo.
grazie Cla!
RispondiEliminanon è facile aggiungere qualcosa a parole già tanto belle e cariche.
Buona giornata a te. stamattina siamo freschi: alle 8.30 c'erano 12,5°...
;-(