giovedì 23 aprile 2015

Ieri ed oggi.

Qui il tempo scorre velocissimo e dall'ultimo post ci sono stati un po' di viaggi ed incontri emozionanti, prima alla fiera di Bologna e poi a Parigi e poi ancora qui, tra mare e monti... Insomma, tante cose sul fuoco di cui però non posso ancora parlare (ma qualche scatto è comparso in Facebook).

In questo giorno però, 23 aprile, "Giornata del libro e delle rose", a proposito di scrittura ed artisti mi sovviene alla memoria questo stralcio dell'amato autore conterraneo.
Ve lo lascio, con un piccolo schizzo fatto all'aperto a colazione: si è aperta la stagione della vita outdoor, con la fioritura del nostro adorato glicine.
Colori, matite, parole e profumi... Buongiorno bellezza!





“Sa che lei è proprio bravo? Io letto tutto quello che scrive lei. Sempre interessante. E la sua cosa che mi è piaciuta di più? Aspetti… era un racconto… parlava di una vecchia casa abbandonata…”.
A questo punto capisco. Si tratta di una novella scritta novant’anni fa, quand’ero ancora bambino.
Molta gente, nel complimentare un artista, ha questa cattiveria: di lodare non le sue opere recenti, che sono veramente sue, ma lavori vecchissimi il cui vero autore non esiste più. Perché l’io di vent’anni fa è per me un estraneo, col quale ho ben poco in comune. E se ha scritto qualcosa di veramente bello, quasi mi fa rabbia.
L’io a cui voglio bene è quello di oggi, tutt’al più di ieri, dell’altro ieri. Più in là, è uno straniero sconosciuto i cui meriti non mi fanno né caldo né freddo.
Dino Buzzati





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