giovedì 30 ottobre 2008

Post-it # 3



da Wikipedia:
BEIGE. Il termine deriva dai vestiti creati con il "beige", un tessuto di lana lasciata del suo colore naturale. È stato poi utilizzato per indicare un vasto numero di sfumature chiare dai toni neutri.
"Beige" viene usato, a volte, come simbolo o metafora di noia o apatia.
Altri colori, usati a volte come sinonimi, sono: biscotto, cammello, crema, ecru, fungo, avena e sabbia.

Io amo il color tortora. Credo sia una tinta di altri tempi...
Credo di esserlo pure io.





mercoledì 29 ottobre 2008

39


Eccomi ritornata.
A casa ritrovo il papero, ma fabbricitante (ecco spiegato il titolo del post).
Chiusi in casa da tre giorni, non si riesce a fare granchè...
Proviamo a disegnare e a lavorare insieme di forbice e colla. Io faccio solo l'assistente: taglio i pezzi più complicati (da alcune stampe di Nespolo), mescolo il colore, spalmo la colla negli angolini... Il resto lo fa lui, anche i tratti a pennarello nero e bianco.
Non sono male, no?



Vi risparmio una foto sul resto del "cantiere" ;-)



martedì 21 ottobre 2008

lunedì 20 ottobre 2008

Moviemood




...e io sono ancora lì, a dipingere con Javier Bardem...
sono come una bambina: vado al cinema e poi rimango nel film per due giorni... ;-))



giovedì 16 ottobre 2008

Chiave di volta



Uno ci prova, anche, a disegnare... ma poi se mentre disegna parla di calcoli, misure e pensa all'alleggerito che aspetta e ai serramenti che invece non arrivano... non c'è da meravigliarsi di cosa esca! ;-)
Si appoggia all'arco e spera che sia fatto come dio comanda.




martedì 14 ottobre 2008

Fili luminosi...


Solo la morte dice con franchezza
– e non a quelli che con lei vanno: unicamente
a chi rimane dopo il suo passare –
che qualcosa è finito. Tutti gli altri
fatti ed accadimenti nascondono il segreto
della loro stessa fine, inavvertita
al cuore e alla vista. Ma per fortuna non c’è
certezza sopra il punto in cui una cosa finisce:
conoscere sino alla fine sempre è dolore.
Così tesse la vita
i giorni e le notti dell’esistenza. E in quel
pietoso non sapere, in quella trama
di compassionevole oscurità,
non manca mai il filo luminoso
della speranza.
(Eloy Sanchez Rosillo)






Com'è bello disegnare nuvole mentre fuori c'è il sole e il cielo è blu.

Ti ho sognato.
Ho passeggiato, poi, sabato in riva al mare e ancora, domenica, in montagna. Con il naso all'insù, a guardare il cielo.
Ho riflettuto...





venerdì 10 ottobre 2008

L'uomo delle foglie


La veste è il fogliame dell'uomo che copre la nudità del suo respiro.
(A. Merini)





giovedì 9 ottobre 2008

P di Pesce e Pompelmo


Il pesce va mangiato fresco, ok, ma per disegnarlo si può aspettare anche qualche giorno...

I miei erano filetti di coda di rospo.
Ho deciso di lasciarli marinare nel succo di mezzo pompelmo, un po' di zenzero, un cipollotto tagliato ad anelli obliqui non troppo sottili e un pizzico di pepe di Sechuan.
Cotti in forno per 15- 20 minuti.

Serviti con una insalatina di dadi di sedano rapa sbollentati, mescolati a cubetti di avocado e gli spicchi pelati a vivo dell'altra metà del pompelmo. Tutto condito con un filo d'olio, succo di lime e sale q.b.
Ad accompagnare un po' di riso basmati.




lunedì 6 ottobre 2008

Dolci anni '60


Sono una figlia degli anni 60.
I ricordi della mia infanzia sono legati ad una mia proverbiale inappetenza che preoccupava tutta la famiglia...
I nonni allevavano le galline ruspanti e le uova fresche erano un regalo quotidiano.
E così, nella speranza di farmi aumentare di qualche etto, il rosso veniva sbattuto a spuma con lo zucchero mentre, a parte, col frullino (manuale), veniva montato a neve l'albume. Et voilà, unite le due creme, una nuvola di spumosissimo zabaione ricostuente!
Ricordo ancora che una delle due nonne mi faceva perfino assaggiare i savoiardi inzuppati in acqua e vermouth.
...non c'è da stupirsi poi che noi veneti abbiamo la nomea di ubriaconi! ;-))

a Sigrid


venerdì 3 ottobre 2008

Caos



Bisogna avere ancora il caos dentro di sé per generare una stella danzante.

(F. Nietzsche)


giovedì 2 ottobre 2008

Muffins al volo

Questi muffins salati sono stati fatti al volo, all'ultimo momento per la festina di compleanno di Giacomo. Pensavo a qualcosa di salato, accanto alla focaccia con olive e funghi... In casa non usiamo latticini da tempo (ecco qualche perchè) e quindi, con dosi un po' a naso, sono nati questi.
Sono di una facilità e banalità imbarazzanti e non meriterebbero tanto ma almeno, se li scrivo qua, me li ricordo. E magari anche tu, Loretta, no?



200 gr di farina bianca
50 gr di maizena
200 gr di firm tofu tagliato a dadini (io ho usato quello alle mandorle&sesamo)
un pugnetto di noci sgusciate e tritate grossolanamente (o mandorle o pistacchi)
1 C di rosmarino tritato (o timo o maggiorana)
80 gr di olio d'oliva extravergine
200 ml ca di latte di soia
1 bustina di cremor tartaro
1 c di sale
1 c di curcuma in polvere

Mescolare gli ingredienti liquidi tra loro e, a parte, quelli secchi. Unire gli uni agli altri, mescolando brevemente. Infornare in pirottini da muffins (anche quelli di alluminio usa e getta vanno benissimo, anzi meglio del silicone che sennò io uso solo con i pirottini di carta all'interno), riempiendoli per due terzi. Spolverizzare ciascuno con un po' di sesamo e cuocere in forno a 180° per venti minuti.