mercoledì 30 marzo 2011

Mousse (di pesce) al tè matcha

Il silenzio.
E' ciò che non si ode, ma ascolta, fecondo. E' terra, verde, è humus che raccoglie e custodisce, mentre il mondo gira sulle parole lubrificate con l'olio della pazienza. (come diceva più o meno, mi par di ricordare, Saramago)
Vorrei tanto riuscire a disegnare questo silenzio. Vorrei tanto colorare anche queste nostre parole che lo riempiono di sorrisi ed emozioni ritrovate, lì, in questi giorni.



Eppure non ci riesco. Ancora non ci riesco.
Mi racconto che i pennelli seri e pezzi del mio cuore son rimasti in chissà quali scatoloni che non riesco a trovar la forza, nè il tempo di aprire.
Ho bisogno di ri-prendermi un po', ora.
Mi metto ai fornelli con concentrazione, ma senza pregiudizi.
Mi viene una piccola idea, veloce, se non altro per un aperitivo (un'ouverture, più che un'entrée, considerato il mio contesto... il francesismo non è un caso, è evidente):
un omaggio per una persona importante della mia vita, che immagino apprezzerebbe per più di un motivo, in un mare di fiorellini e nuvolette di pancarrè, in pieno periodo di hanami, tra lacrime e sacrifici.
Con un bicchiere di vino. Forse due.

100 gr di sgombro lessato (andrà benissimo quello in vasetti, purchè al naturale)
4 cl di latte di soia non zuccherato
2 cl di olio d'oliva extra vergine leggero
un cucchiaino di polvere di tè matcha

Montare con le fruste elettriche come fosse una maionese.
Ne risulterà una mousse verde, leggermente sabbiosa, marina, e molto evocativa. Per me.
Sa di terra, di mare, ma è verde...




Nulla impedisce anche di cuocerla leggermente (e pure di addensarla ulteriormente con fecola o kuzu) e una volta raffreddata di frullarla nuovamente.


Si astengano i non estimatori di matcha e i deboli di cuore (questa la capisco solo io, pardon).




The edge of the deep green sea

Wave after wave after wave
It's all for her
"I know this can't be wrong" I say
...
"Why do you cry?
What did I say?"
"But it's just rain" I smile
Brushing my tears away...



la ciotola-tazza è un gradito regalo di Acilia







lunedì 28 marzo 2011

Biancomangiare (ma salato e pure vegan)

Niente a che vedere col blanc manger dolce, nè valdostano, nè siciliano.
E' decisamente bianco, sì, il mio esperimento, ma dichiaratamente salato e pure vegan.



1/4 litro di latte di soia (non zuccherato)
2 cucchiai di agar agar in fiocchi (oppure 2 cucchiaini se in polvere)
2 cucchiai e mezzo di tahin
2 cucchiai di lievito alimentare a scaglie*
2 cucchiaini di succo di limone
mezzo cucchiaino di senape (la mia moutarde à l'ancienne, coi semini interi)
un cucchiaino di olio di oliva extra vergine (nel mio avevo lasciato qualche foglia di basilico a marinare)
sale qb (io ho usato il maldon affumicato)
qualche oliva nera e alcuni pomodori secchi
prezzemolo, aneto, origano, ecc. a piacere
pepe rosa, nero o verde



Sciogliere l'agar agar nel latte e scaldare sul fuoco fino a bollore.
Cuocere dolcemente per 5-6 min.
Lasciar raffreddare.
Nel bicchiere del frullatore porre tahin, limone, lievito, sale. Una volta aggiunto il latte con l'agar agar, frullare bene.
Unire la senape e mescolare con un cucchiaio.
Assaggiate e regolate di sale.
Versare in un unico stampo o, come ho preferito io, in piccole formine (da ghiaccio o da cioccolatini), preventivamente inumidite.
Sul fondo di ogni formina, avrete cura di porre qualche pezzetto di pomodoro secco, di oliva e qualche pizzico di erbe aromatica a piacere, grani di pepe rosa, nero e verde.
Lasciare riposare un paio d'ore in frigorifero, quindi sformare.

Serviti con patatine novelle al vapore, ma ottimi anche come aperitivo.

qui la prima versione

altre idee invece per sformatini:
sformatini di tofu
sformatini di tofu e topinambur
sformatini di zucca
cestini di polenta
sformatini vegan con spinaci


mercoledì 23 marzo 2011

Honeysuckle

Pare che La Pantone Inc. abbia deciso che il colore del 2011 sia il numero 18-2120 "Honeysuckle" (vedi qui), il rosa caprifoglio, una sfumatura di rosa assolutamente nuova, "coraggiosa, fiduciosa, vitale".
E dunque arredamento, tessile, trucco, abbigliamento ed accessori ... e musica si tingono di rosa!




"Nei momenti di stress abbiamo bisogno di qualcosa per sollevare il nostro spirito, sostiene Leatrice Eiseman, direttore esecutivo del Pantone Color Institute. E' un colore affascinante e stimolante che rilascia l'adrenalina, perfetto per scongiurare la depressione".

E se invece, non funziona, aggiungo io, non ci rimane che l'Honeysuckle da scegliere tra i fiori di Bach! ;-)) (vedi qui)




rocailles rosa antico, fiorellini in vetro, piccoli cristalli e chiusura a perno




info qui


lunedì 21 marzo 2011

Huin

Huin in etrusco significa primavera


Perle bianche e ciondoli a pallina che ricordano un po' l'oro etrusco, appunto, per la lavorazione a filigrana e granulazione.



info qui


lunedì 14 marzo 2011

Non solo un assolo


Ho ricevuto una mail dal Giappone. I nostri cari amici Kimi e Shini (vedi qui) hanno risposto alla mia richiesta di avere loro notizie, dopo quanto tristemente accaduto in questi giorni.

Spero non me ne vogliano se ho pensato di riportare il testo della loro mail, perchè anche voi possiate vivere questo spezzone di realtà, dalle loro parole, al di là di quanto riportano i giornali, ma soprattutto per condividere la loro richiesta di pregare per loro.
Non parlo di preghiera limitatamente in senso cattolico cristiano, ma di pensiero e di comunione con quella gente.
Un tacito accordo
e, come letteralmente recitano i suoi molteplici significati, una conformità di opinioni, di intenti; un'intesa, un patto; un'emissione simultanea di più suoni, come concordanza tra soggetto e verbo.

Ricerco accordo, ecco, tra voi. (tra l'altro anche il nome "cuore" deriva dal latino cor, cordis)
L'improvvisazione richiede, comunque, accordo.
Come mi piacerebbe se per questa volta, ciascuno di voi battesse un colpo, passando di qui (un segno è sufficiente, non occorrono neppure parole, sollevandovi dal timore di scivolare nello scontato o nella banalità).
Non per Cobrizo: Cobrizo vorrà farsi solo cassa armonica. Per loro.

Ho chiacchierato in questi giorni con la mia cara amica Petula e con Stefania, la mia conterranea nippoblogger.
Entrambe mi hanno ricordato ancora una volta la grande dignità, la fiducia e il senso civile di quel popolo che io così poco conosco, ma da cui molto vorrei imparare.
A Stefania, in particolare, ho chiesto (analogamente a qui) se mi volesse aiutare a sintetizzare, in un ideogramma, questi pensieri d'accordo da aggiungere al mio disegno qui sopra.
La parola/ideogramma a cui lei ha immediatamente pensato è WA e il suo relativo ideogramma
WA, guarda caso, significa principalmente armonia. (basta così poco, penso e la catena già prosegue da sè...)
Dal dizionario giapponese, lei mi riporta, WA significa:
1. somma, addizione
2. pace.
3. armonia, concordia, amicizia
(e ancora, nota bene, in musica, WA + l'ideogramma di suono significa "accordo")
4. Giappone, giapponese

WA è cioè infatti il simbolo che i giapponesi usano per indicare se stessi, il loro paese, ciò che appartiene alla loro cultura!


"Hi Roberta,
thank you for worrying us.
Kimiake and I were not injured. But the studio was destroyed completely and a part of house too.
Aftershock is shaking continuously.
Electricity and water came back, we have enough foods and we have a room to sleep in a part of house where had less damage. Yesterday, firemen rescued the car from garage. So, for the moment we can survive ourselves.
Now, we have to worry about the accident of nuclear power station .
Thank you again and if someone ask about us please tell we are safe.
Also please pray for the earthquake victims.
Love.
Shin-ichi"


qui una traduzione (anche se approssimativa) per i pochi che so potrebbero faticare a comprendere il testo in inglese

qui il link per una donazione alla Croce Rossa Giapponese
qui il link per una donazione alla Croce Rossa Italiana


p.s.: qui sotto lascio un piccolo banner, da prelevare, per coloro che me lo hanno richiesto e desiderano condividere l'intento:



Ancora un p.s.: io pensavo fosse del tutto scontato, ma forse non lo è.
Il banner sopra è qui a disposizione per chiunque lo voglia. Mi farà ovviamente piacere che lo prendiate per i motivi che ho già detto, ma è opportuno anche che rimandi al link di questo post, per spiegarne il significato, per specificare le intenzioni di quella scritta "accordiamoci" e fornire i links per le donazioni.
Altrimenti, come in alcuni casi ho visto fare, apparirebbe come solo un quadratino colorato, no?
Grazie.

Melaformamandalica


Una semplice tortina di mele.
Realizzata qualche giorno fa, quando lessi del cake di francescav, ma io non avevo che un piccolo avanzo di yogurt di soia nel frigo (nè uova, nè burro).
Ho rimediato così.


220 gr di farro integrale (per un sapore meno rustico meglio bianca o metà e metà)
100 gr malto
5 cucchiai di sciroppo acero
1-2 cucchiai di rhum
50 gr burro di soia bio (vedi qui ma sostituibile penso egregiamente con olio, anche omettendo lo yogurt, ma aumentandone un poco la dose, forse)
80 gr yogurt soia
1/2 bustina di cremortartaro
2 mele piccole
la buccia di un'arancia non trattata
un pezzo (5 cm) di cannella in canna
una manciata di uvetta
40 gr di pinoli
un cucchiaio di sciroppo acero per lucidarla

Nel mixer tritare la farina con la buccia d'arancia e la cannella spezzettata con le mani.
Unire la margarina e sabbiare la farina. Unire il cremortartaro, il sale e i pinoli.
A parte lavorare malto, sciroppo d'acero, yogurt. Unire le uvette affinchè si idratino un poco.
Unire il composto asciutto a quello liquido, mescolando brevemente.
Mettere in un teglia da plumcake unta ed infarinata e coprire con le fettine di mela sbucciata. Bagnare la superficie delle mele con un cucchiaio ancora di sciroppo d'acero.
Cuocere in forno per 35 min a 175°






giovedì 10 marzo 2011

Prologo. Azione. Epilogo. DoNNe con eNNe.

[Prologo]
Mi illudo di delegare il mare a raccontare questa storia, come se già ogni conchiglia ne cristallizzasse un frangente.
Mi avvolgo nella mia, come un paguro e cerco conforto nella mia stessa paura.
In questi giorni non ci son parole.
Un rimestio senza fine, come il flusso delle onde.

Oggi, per caso (?!) ho trovato questo vecchio filmato relativo ad un lavoro di Heidi Bucher (qui), artista donna, non a caso, (1926-1993).
Purtroppo non ne comprendo il testo, ma fa nulla.



[Azione
]



E ancora un suo schizzo di una labirintica conchiglia e la foto di un bozzolo umano.



Ho pensato d'istinto subito a Nina (qui), quel filo sottile che disegna essenze, sciogliendo matasse aggrovigliate.
Ma non capivo. Ancora non capivo, pur avendole segnalato subito la visione del video.

Solo stasera ho ricominciato a respirare dopo l'apnea che è seguita al nostro incontro e alle tue parole, Nicoletta (v. qui).
Quell'interruzione del respiro nel gesto artistico come nel parto; quel pianto empatico nella commozione adulta, come nella distensione dei polmoni del neonato.
"Non è il mare che dice le parole".
Mi piace credere, N., che il blu, l'azzurro, il rosso siano i primi colori che il bambino percepisce già nel mare amniotico materno.
"Il potenziale cinetico"
Così mi spiego solo ora quanto ti ho detto oggi pomeriggio, quando un particolare cromatico mi ha attratta inspiegabilmente, inducendomi alla sosta davanti ad una tela, con meraviglia, semplicemente perchè prima d'ora non lo avevo mai contemplato, pur contenendolo da sempre.
Rothko optava per forme piatte " perchè distruggono l'illusione e rivelano la verità".
Le scelte degli uomini della nostra vita, abbiam notato tu ed io, hanno optato per il blu e il bianco, (acqua-aria?), tralasciando il rosso.
Noi, donne, madri, invece siamo ancor così piene di rosso, rotondo, bruciante...


[Epilogo]
In questi giorni per me tutto combacia, anche se nessuno, o quasi, capirà. Poco importa.
Non so neppure dove siano i miei pennelli e il mio scanner, per acquisire ed aggiungere qui anche solo uno mio schizzo, non è neppure collegato.
Eppure devo fermare quest'istante per me, per ricordare che non è un'illusione, ma una dichiarazione d'amore: "Ho troppo a cuore sia l'oggetto che il sogno per vederli dissolversi nell'inconsistenza vaporosa del ricordo e dell'allucinazione".
Un eNNesimo grazie.

Stasera solo ho capito, mentre scrivevo, che queste parole rotolano sulla sabbia partecipando anche a questa danza: