mercoledì 19 giugno 2013

Bicchierini di yogurt con albicocche alla lavanda




Quasi me ne scordavo, ma ieri questo blog ha compiuto 5 anni (e 538 post pubblicati).
In tutto questo tempo Cobrizo è cresciuta un pochino, mi pare, e si è resa conto di quanto sia importante che si nutra, non solo grazie a ricette, ma anche attraverso i colori di cui si sente fatta.
Tanta fatica, tanti errori, tanta ingenuità, ma ci son anche piccoli passi leggeri e felici...
Nel 2008 iniziai quest'avventura con Cobrizo, in gran segreto.
Ora posso dire che è una relazione ufficiale ... complicata, ma significativa! :-)
5 anni, per taluni sono nozze di seta, per altri di legno.
Allora sapete che vi dico? Io li prendo entrambi: una per Roberta, l'altro per Cobrizo!

Grazie a tutti voi, senza i quali questo nofoodblogmamacroblogdimicroworks sarebbe cresciuto così.




Al mare ho raccolto fiori di lavanda.
Con le prime albicocche mature provo ad inventarmi un dessert leggero e fresco.
E lo disegno.


per la composta:
8 albicocche ben mature
un cucchiaino di fiori di lavanda edibili
3 cucchiai di succo di mela concentrato *
6 cucchiai di acqua
mezzo cucchiaino di agar agar
un pizzichino di sale

per la crema di yogurt vegan:
300 gr di yogurt di soia
malto (o succo di mele conc. o sciroppo di acero o di agave) * q.b. secondo il gusto
vaniglia
buccia di arancia
un pizzico di zafferano per colorare (facoltativo)
una tazzina da caffè di latte di riso non zuccherato
un cucchiaino di agar agar

Tagliare a dadini le albicocche e cuocerle con l'acqua, l'agar agar, il sale, il succo di mela ed i fiori a fuoco dolce per 2-3 minuti la composta.
Sciogliere l'agar agar nel latte di riso con il dolcificante scelto e portare a dolce ebollizione.
Togliere dal fuoco ed unire al resto degli ingredienti, mescolando bene.
Versare in bicchierini e lasciar raffreddare in frigo.
Decorare con la composta di albicocche.


* per i nuovi lettori, perchè cerco alternative allo zucchero, qui



venerdì 14 giugno 2013

Ah sì.. ah no. Yo yo.



"La felicità è quando incontri degli elementi di cui tu stesso sei fatto e che si trovano allo stato libero."

Josif Brodskij

martedì 11 giugno 2013

Esuberante



Io ho per le mani
 una certa quantità d'amore 
che non mi riesce di collocare.

Giorgio Manganelli




C'è chi scrive, chi dipinge, chi suona, chi fa giardinaggio, chi fotografa, chi cucina, chi cuce...
Ma il succo di mani è lo stesso, penso. 
Vorrei farne conserva.



lunedì 3 giugno 2013

Parole di burro. ("burro vegetale" per Salutiamoci di giugno ed il tofu)


Giugno si apre con Salutiamoci e il tofu.   (per qualche info sull'ingrediente vedi qui)
No, non storcete il naso!
Lo so, o lo si ama o lo si odia, ma credo che questa seconda fazione spesso si sia limitata ad assaggiarlo di pessima qualità (magari pure ogm) e cucinato in modo sbagliato.
In realtà con un po' di dimestichezza e fantasia, col tofu (firm o silk, cioè quello solido o quello cremoso) si posson fare un sacco di buone cose, come ad esempio:
  • ripieni per pasta fresca (ravioli qui e lasagne qui)
  • creme spalmabili
  • terrine (qui)
  • sformatini (qui e qui e qui)
  • gnocchi (qui)
  • torte salate (qui e qui)
  • dolci al cucchiaio (qui)


Lorenza di Galline 2ndlife attende per tutto il mese le vostre ricette con questo ingrediente (secondo la tabella del gioco).




Cobrizo questa volta ha voluto utilizzarlo per prepararsi una sorta di burro vegetale, da utilizzare negli impasti tipo pasta matta o finta brisé, per evitare le paste pronte o ancor peggio le margarine non meglio indentificate, quando si desidera una consistenza diversa rispetto alle paste fatte con solo olio.

per circa 350 gr di burro vegetale:
200 gr di tofu bianco frim
100 gr di semi girasole
100 ml di olio di semi di girasole
un pizzico di sale

In un robusto tritatutto (ottimo il Bimby, se ce l'avete) sfarinare i semi di girasole.
Unire l'olio, il tofu a pezzi e ed il sale e tritare a crema fine.
Riporre in un contenitore di vetro. Si conserva ottimamente in frigo per una settimana.
Credo che nulla impedisca anche di congelarlo, anche se ancora io sinceramente non ci ho provato.


Quindi ho impastato 250 gr di farina semintegrale con 130-150 gr di burro vegetale, un pizzico di sale, un cucchiaino di cremortartaro e 60/80 gr di acqua fredda.
Ho unito anche delle erbe provenzali (facoltative) per profumare la pasta.

Divisa in due e stesa, l'ho farcita con asparagi, cipollotti e piselli saltati in padella.
Poi ne ho fatto anche un'altra versione con 250 gr di farina e 170 gr di burro vegetale ma senza lievito (cremortartaro), ripiena di fagiolini, patate e pesto al basilico.
Entrambe cotte a 170-180° per 20-30 min (o a seconda del vostro forno).

Per dorarla un po' più in superficie, magari pennellatela con un goccio di olio emulsionato con acqua o latte vegetale, cosa che mi son ricordata di fare solo alla seconda (e non in quella in foto).

La seconda versione è venuta un po' più croccante, la prima un poco più lievitata e morbida.
Secondo me si può scegliere l'una o l'altra anche in relazione al ripieno.
Conservata in frigo si mantiene un paio di giorni e risulta ancora buonissima riscaldata sulla piastra.


Mi ripropongo di rifare questa sorta di burro anche con olio di mais o di oliva, per un gusto più delicato e provare ad usarlo anche per torte dolci.
Se ci provate prima voi, mi fate sapere?






L'idea di questo burro vegetale per questa volta non è mia, ma di Pasquale Boscarello, che in un suo libro l'ha chiamato "tofolio".

domenica 2 giugno 2013

Free the sheep!

"Chi pecora si fa, il lupo se la mangia."


p.s. non condanno l'umiltà e la mitezza della pecora, anzi, ma penso che il proverbio si riferisca a quella sorta di eccessiva acquiscenza della pecorella che permette al lupo prepotente di farsi troppo spazio...
In fondo potrebbe funzionare parlando anche solo al lupo e la pecora che stanno in ciascuno di noi, no?
Free the sheep!