venerdì 24 aprile 2009

Il giardiniere col fiore in bocca



Ci sono persone speciali che sanno fare delle parole e del loro amore verso la natura la loro intera vita.
Io ho avuto il piacere di conoscere e frequentarna una, ai tempi dell'università.
Ippolito Pizzetti, presentatoci da Gino Valle, quasi vent'anni fa. (si parla di lui qui e qui , per esempio).
Lo ricordo che camminava, minuto e nodoso, con la folta barba bianca, il cappello di paglia con la piuma e la sacca di tela a tracolla.
«Sono diventato naturalista quasi per caso», ha raccontato una volta. «Come Vita Sackville West», diceva. Il suo sogno era quello fin da quand’era bambino, ma con il passare degli anni nella sua vita è comparsa la letteratura, sono apparsi Goethe e Stifter, Lawrence e Thomas Hardy. «Non mi rendevo conto che diventavo un paesaggista leggendo Etruscan places di Lawrence oppure Nachsommer di Stifter».

"Solo a chi non è vero giardiniere, giardiniere di mano e di petto, può sembrare strano, insolito e rimarchevole che si possa diventare giardinieri e progettisti di giardini senza una laurea in Architettura o in Agronomia. In realtà chi questo ambiente lo frequenta sa che è invece così il più delle volte, che molto spesso i migliori giardinieri hanno percorsi di studio e di lavoro completamente diversi.
Pizzetti aveva ben presente che il giardinaggio è prima di ogni cosa un’avventura del cuore, della fantasia e dell'intelletto. Con ciò non voglio dire che fosse uno di quegli scrittori tutto romanticherie e sdolcinatezze, o che cadesse nella prosa (molto in voga ultimamente) tutta buttata sull'aneddotica e sulla favoletta deamicisiana. Sapeva che l'arte non nasce sempre e soltanto da uno stato puramente emotivo o di esaltazione, ma anche dalla paziente operosità, dalla lenta acquisizione di esperienza, dall’incessante lavorio della ragione, da una ricerca estetica e filosofica, dalla fantasia inseguita, e magari realizzata, con gli strumenti della logica e del discernimento. " (Lidia Zitara)

Io rammento con nostalgia e gratitudine quando ci parlava di musica, ci mostrava disegni e quadri dei grandi della storia e li associava ai paesaggi. Ci narrava di elfi, di querce, di fate e di boschi. Ci esortava a esplorare il significato del vuoto che valorizza il pieno...

Dopo tanti anni, ritrovo oggi con piacere il suo nome - purtroppo solo il nome perchè Ippolito se n'è andato due anni fa all'età di ottantuno anni -, accanto a quello di Libereso Guglielmi, (un'interessante intervista qui) in una brochure che segnala una bella manifestazione ad Este (Pd):
"Este in fiore"
una kermesse che si svolge nella cornice dello splendido castello d'Este. Si tratta di una manifestazione dedicata al vivaismo ornamentale di qualità.
Un'idea per il fine settimana, per chi desidera sognare in un territorio di frontiera tra la tecnica e la poesia, tra la logica e la fantasia.

qui il programma (nel sito, sulla destra, la brochure): laboratori di biologia, lezioni di cucina, performance teatrale per bambini, festival delle rose e dei vini d'autore, mostra di orchidee, ecc.



illustrazione di O.Sabadin, dalla brochure





8 commenti:

  1. che interessante roberta, non mancano mai stimoli culturali e artistici in qquesto tuo spazio !!

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  2. che forte libereso guglielmi, ho appena ordinato il suo libro, e vedo che pure lui parla della piantaggine che sa di fungo porcino! :-)

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  3. Oh! Accipicchia, devo passar di qua per sapere che cosa succede poco più in là? Grazie della segnalazione, carissima.

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  4. sì, era un uomo affascinante, e ci resta la lettura dei suoi libri.

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  5. All'università avevo un prof di architettura del paesaggio che non conosceva i nomi degli alberi...roba da vergogna, non ne azzeccava mai uno!
    Non conta solo lo studio, ci voule la passione!
    Baci da Federica(ho qualcosa per il tuo bel blogggggg, vieni a trovarmi)!

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  6. non ci crederai ma l'ho conosciuto a mio modo anche io! mia sorella si è laureta nel 2003 in architettura a ferrara e lui era suo relatore.
    Insomma in bianco e panama l'ho visto e gli ho stretto la mano in quel giorno speciale!
    Mi fece pensare a un elegante e sapiente gnomo ricordo.
    un bacio cara.

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  7. Mariaclaudia: ...io che invece passo da te per evadere da qui... ;-)

    Stella di sale: non lo conoscevo ma è stata una bella scoperta, perfettamente in armonia con il tuo parlar di erbette spontanee! ;-)

    Babuska: certo che il tempo non poteva essere peggiore eh?!

    Papaverina: e tu sei la benvenuta, tra piante e fiori! ;-)

    Artemisia: eh, immaginavo tu o conoscessi! ;-) che personaggio vero?

    Miciobigio: grazie ancora! ;-)
    hai perfettamente ragione. io rimpiango solo di non aver trascorso più tempo con persone di quel tipo...

    Francesca: ma che buffo, eh!? buffa la coincidenza e buffo lui. uomo d'altri tempi...

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