venerdì 14 settembre 2012

Salutiamoci. Settembre e le alghe.



Parliamo di alghe?
Non quelle che avete trovato sulla battigia o quelle contenute nelle creme anticellulite... ma quelle che Salutiamoci questo mese vuole farvi conoscere un po' di più, grazie ad Elvira che ospita l'iniziativa tutto il mese qui (insieme agli altri due ingredienti: alici e sardine).

Alghe dunque da mangiare, anche se a piccole dosi.
Non arricciate il naso, che vi vedo. :-)
Molte donne ai fornelli fanno salti mortali per accaparrarsi la fava tonka, il sommacco, lo zaʿtar o rianimare la pasta madre, ma sono restie a riconoscere magari gli indubbi pregi di queste sconosciute e spendono invece una fortuna in integratori in farmacia od erboristeria.
Non lasciamoci spaventare da quello che ancora non conosciamo e cerchiamo di non formulare pregiudizi: tanto strane le alghe invece non sono visto che, già dal dal 600 a.C., anche i Greci le consigliavano per la cura delle abrasioni della pelle e come rimedio di disturbi gastrointestinali e tra i Romani era diffuso il loro impiego nella realizzazione di un pane particolare.

Ecco, allora vi do subito una dritta facile facile per farvele diventare un po' più simpatiche.
Vi siete bruciati sui fornelli o col ferro da stiro?
Pronto soccorso naturale e casalingo per ustioni e piccole abrasioni:
procuratevi dell'alga nori (per i pochi che ancora non la conoscono, si presenta in forma di fogli di color verde scuro che vengono impiegati, ad esempio nella cucina giapponese, avvolti intorno o all'interno dei maki, con l'ausilio dello stuoino di bambù, vedi qui)
Tagliatene un pezzetto poco più grande della parte di pelle ustionata.
Bagnatelo sotto l'acqua fredda e fatelo aderire all'ustione come fosse una seconda pelle. Tenete l'alga così addosso per quanto più potete, ribagnandola quando, seccandosi, tenderà a staccarsi. Eventualmente rinnovatela una volta al giorno o il giorno seguente, a seconda dell'entità della scottatura.
All'inizio forse vi brucerà un pochino (o forse neppure), ma aiuterà tantissimo la riepitelizzazione della cute facilitando e velocizzando la guarigione.
Parole di giovane marmotta macrobiotica. :-))

Sfatiamo un'altro preconcetto: "Hanno un sapore difficile e non mi piacciono" dicono alcuni. Ma non occorre mangiarne chissà quante! E' più utile un uso molto moderato e frequente, piuttosto che ingozzarsene a nausea una tantum; pertanto basterà trovare il modo più congeniale a voi per impiegarle.
Sarà sufficiente una forchettata di alghe cotte al giorno, per esempio, o un cucchiaio in patè o qualche pizzico in polvere, aromatizzandole con molto succo e/o buccia di limone o arancia o quello che più vi piace, ecc. (guardate anche le ricettine ad esempio di Chiara Petula qui, Stella qui o di Lorenza qui)
Come ho già detto nella pagina facebook di Salutiamoci, vi suggerisco di iniziare dalle arame, le nori, le dulse che sono più delicate per passare alle kombu, wakame ed hiziki (o hijiki) in un secondo tempo.
Tenete presente però che le
kombu risulteranno da subito di facile ed utile impiego comunque nella cottura dei legumi (sostituendo egregiamente il bicarbonato) rendendoli morbidi, più digeribili e facilmente assimilabili per il nostro intestino. Non occorrerà mangiarle, se non vi piacciono, ma gioverete ugualmente dei sali minerali rilasciati e, una volta risciacquata l'alga, potrete pure riutilizzarla per un'altra cottura.
Parimenti potrete mettere un pezzo di wakame nel più semplice ed occidentali dei minestroni, magari non salato ma insaporito solo al termine, fuori dal fuoco, con un po' di miso stemperato (l'uso tipico orientale della wakame è infatti nella zuppa di miso). Anche in questo caso se non ne gradite il sapore, potete toglierla a fine cottura.

Sapete inoltre che le alghe favoriscono l'eliminazione delle sostanze tossiche e degli elementi radioattivi che ingeriamo e ad esempio 10 gr di alghe cotte contengono, nel caso di:
arame, 117 mg di calcio,
dulse, 15 gr di ferro
nori
, 58 mg di fosforo e 2 mg di vitamina C
hijiki
(o hizichi), 140 mg di calcio
kombu,
580 gr di potassio?
(dalle tabelle del Dipartimento Americano per l'Alimentazione e dell'Associazione Nutrizionista Giapponese - E. Roggero Guglielmo "Cucinare per il corpo e per lo spirito")

E sapete che le wakame, grazie alla fucoxantina contenuta, stimolano il metabolismo e la tiroide, facilitando l'eliminazione del grasso corporeo in eccesso, e mediante un loro particolare tipo di polisaccaride (acido alginico) aumentano il nostro senso di sazietà e fungono da leggero lassativo?
(da Marco Bianchi "I magnifici 20")

Gradite ancora qualche facile suggerimento per avvicinarvi a questi tesori marini?
  • potreste prendere un po' di nori e farla in tempura con altre verdure pastellate (per la pastella: stemperate acqua frizzante o birra fredda con 4 cucchiai di farina integrale, 2 cucchiai di farina di mais, un cucchiaio di arrowroot o fecola, un pizzico di sale e lasciate riposare per mezz'ora in frigo quindi friggete) e servitela con 1/2 cucchiaio di shoyu allungato con 5 cucchiai di acqua e dello zenzero grattugiato;
  • oppure tostare un foglio di nori sopra la fiamma del gas (con il lato più lucido rivolto verso l'alto a circa 25 cm dalla fiamma, muovendolo uniformemente) finchè il colore non si schiarisce e la consistenza diventa croccante. Tostate in un padellino, a secco, anche 3 cucchiai di sesamo. Quindi pestateli (non completamente) in un mortaio o un suribachi ed uniteli alla nori finemente sbriciolata con le mani. Ne potrete fare uso su cereali, verdure, ecc... come del normale gomasio o insomma come usate o usavate il parmigiano :-) (se già conoscete gli effetti collaterali negativi di quest'ultimo e volete evitarli, altrimenti leggete questo libro qui!);
  • analogamente si può preparare con l'alga wakame (possono bastare indicativamente 10-12 min di forno a 190°) o l'alga dulse (5-7 minuti), mescolandole a semi di zucca o di girasole o di sesamo o pinoli tostati o quanto la fantasia vi suggerisce. Potrete ovviamente aggiungere queste "polverine magiche" (con o senza i semi tostati) anche nei vostri pani, focacce, grissini, ecc...
Semplice no?

Altre idee algose e cobrizolose:
risotto con wakame, vaniglia e zafferano
cavatelli fatti in casa con curcuma, cavolfiore ed alghe hizichi (o hijiki )
gnocchi di cavolfiore al tè matcha con fiocchi di nori e sesamo
zuppa di cipolle e lenticchie con miglio dorato e wakame
orzo giallo allo zafferano con fave, asparagi e arame
salatini di zucchine con dulse e tris di pepe
purè bianco di cavolfiore con gomasio alle alghe


Ci sarebbero ancora mille cose da dire in proposito, ma per il momento vi saluto lasciando anche per le chic-foodies un paio di note sfiziose:
bicchieri commestibili realizzati con alghe
alghe di design per un sushi chic
Belli vero?


16 commenti:

  1. bellissimo 'sto post :-) sinceramente con sta moda del sushi pensavo che fossero più sdoganate anche le alghe...

    RispondiElimina
  2. Hai scritto un bellissimo post Cobrizo! Bravissima :)

    RispondiElimina
  3. grazie mille Cobrizo!
    post interessantissimo e utilissimo!
    Ora so che sono le arame quelle che avevo provato in un ristorantino veg a Bilbao, e non le hijiki che gli assomigliano. Era la prima volta che mangiavo alghe e non mi erano dispiaciute dato il loro sapore leggero..
    Inserite nella lista della spesa ;)

    RispondiElimina
  4. questo post è utilissimo e me lo stampo per tenerlo sempre a portata di mano. Io ho iniziato ad usare le alghe e mi piacciono molto. E poi è solo una questione di abitudine e di educazione del palato.
    Grazie mille per i tuoi suggerimenti e mi piacerebbe facessi proprio una sezione sulle alghe.
    un abbraccio

    RispondiElimina
  5. dico solo: stupendo! Grazie per questa perla!!!

    RispondiElimina
  6. Tutto chiaro!!!! Grazie x queste preziose info ...

    RispondiElimina
  7. Cobrizio: meraviglioso. Mi hai fatto venir voglia di provarle tutte! grazie

    RispondiElimina
  8. ho una brutta esperienza con l'alga nori che ho buttato perchè impossibile per me anche solo annusarla sa troppo di "pesce" provata anche tostata per farla crisp ma nada de nada.......quindi ho rinunciato a sperimentare ma non per questo sono refrattaria a riprovarci, ora grazie a te potrebbe essere arrivato il momento, grazie mille ^__^

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ci vuole un po' tempo per abituarcisi. 17 anni fa, la prima volta che mangiai in un sushibar, mi vennero i conati di vomito! :-D
      prova a prepararle in patè (guarda le ricette di Petula: magari prova solo con tutte arame, per cominciare) ma cuocile con tanta buccia di limone e almeno mezz'ora ;-)

      Elimina
  9. Fantastica Roberta!!!io da quando scoprii anni fa il patè di Petula..non posso più farne a meno!E non passa settimana che mi faccia una minestra con alghe:)Il patè però è una vera droga!Nei cambi di stagione è una manna x darti energia e cose buone non sinstetiche :)
    Pensa che al mio ex fidanzato riuscii a far mangiare una salsina di prezzemolo algoso ;)Hihihi.
    Ecco , quella ve la darò x la raccolta.
    bacione!

    RispondiElimina
  10. Roberta mi hai fatto venire voglia anche a me...rifarò il mio patè di alghe guardando le differenze con quello di petula e , per il resto s, sei sempre mitica....come la sirenetta! Un bacio Roberta Farulli

    RispondiElimina
  11. quando leggo questi post resto sempre a bocca aperta e il primo pensiero che faccio è: esiste un mondo che non conosco! grazie per illuminarci sempre! un bacino, Sere

    RispondiElimina
  12. La nori per le ustioni proprio ci mancava! Il tuo post è illuminante, ancor più se consideriamo che le alghe, per qualche strana ragione, sono in tavola troppo di rado a casa nostra. Consigli super, davvero! Più alghe per tutti!

    RispondiElimina
  13. Ho letto ieri il tuo articolo ma non avevo commentato :) perche' ero un po' stanca!

    Trovo che tu abbia scritto un post sulle alghe davvero interessante e rassicurante ;) eh si perche' ci hai dato
    ottimi consigli sul come impiegarle ed integrarle nella nostra dieta!

    Thanks anche da parte mia ^^

    RispondiElimina
  14. Ciao mia omonima!
    Non le conosco per niente le alghe, lo ammetto.
    Questo post è davvero interessante e me lo salvo!
    Mi unisco ai tuoi lettori!
    A presto! Roberta
    http://facciamocheerolacuoca.blogspot.it/

    RispondiElimina