giovedì 10 marzo 2011

Prologo. Azione. Epilogo. DoNNe con eNNe.

[Prologo]
Mi illudo di delegare il mare a raccontare questa storia, come se già ogni conchiglia ne cristallizzasse un frangente.
Mi avvolgo nella mia, come un paguro e cerco conforto nella mia stessa paura.
In questi giorni non ci son parole.
Un rimestio senza fine, come il flusso delle onde.

Oggi, per caso (?!) ho trovato questo vecchio filmato relativo ad un lavoro di Heidi Bucher (qui), artista donna, non a caso, (1926-1993).
Purtroppo non ne comprendo il testo, ma fa nulla.



[Azione
]



E ancora un suo schizzo di una labirintica conchiglia e la foto di un bozzolo umano.



Ho pensato d'istinto subito a Nina (qui), quel filo sottile che disegna essenze, sciogliendo matasse aggrovigliate.
Ma non capivo. Ancora non capivo, pur avendole segnalato subito la visione del video.

Solo stasera ho ricominciato a respirare dopo l'apnea che è seguita al nostro incontro e alle tue parole, Nicoletta (v. qui).
Quell'interruzione del respiro nel gesto artistico come nel parto; quel pianto empatico nella commozione adulta, come nella distensione dei polmoni del neonato.
"Non è il mare che dice le parole".
Mi piace credere, N., che il blu, l'azzurro, il rosso siano i primi colori che il bambino percepisce già nel mare amniotico materno.
"Il potenziale cinetico"
Così mi spiego solo ora quanto ti ho detto oggi pomeriggio, quando un particolare cromatico mi ha attratta inspiegabilmente, inducendomi alla sosta davanti ad una tela, con meraviglia, semplicemente perchè prima d'ora non lo avevo mai contemplato, pur contenendolo da sempre.
Rothko optava per forme piatte " perchè distruggono l'illusione e rivelano la verità".
Le scelte degli uomini della nostra vita, abbiam notato tu ed io, hanno optato per il blu e il bianco, (acqua-aria?), tralasciando il rosso.
Noi, donne, madri, invece siamo ancor così piene di rosso, rotondo, bruciante...


[Epilogo]
In questi giorni per me tutto combacia, anche se nessuno, o quasi, capirà. Poco importa.
Non so neppure dove siano i miei pennelli e il mio scanner, per acquisire ed aggiungere qui anche solo uno mio schizzo, non è neppure collegato.
Eppure devo fermare quest'istante per me, per ricordare che non è un'illusione, ma una dichiarazione d'amore: "Ho troppo a cuore sia l'oggetto che il sogno per vederli dissolversi nell'inconsistenza vaporosa del ricordo e dell'allucinazione".
Un eNNesimo grazie.

Stasera solo ho capito, mentre scrivevo, che queste parole rotolano sulla sabbia partecipando anche a questa danza:



6 commenti:

  1. io forse non ho capito, o forse ho capito benissimo. ma sono rimasta disturbata dall'intensità. non volermene, è un problema mio. e adesso devo risolvermelo.

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  2. Non te ne voglio, no. Qualunque sia stato il tuo intendimento, non potevi dirmi cosa più gradita.

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  3. ho capito anche se non ho capito.
    cioè ho capito, e questo basta, non c'è passaggio più bello di una frequenza così sottopelle, rossa, a cui domandare al mare, e fa niente se non dà risposta.

    grazie per questo filo a zigzag con tante lettere dentro.

    ti abbraccio, vedo col cuore i tuoi colori

    nina

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  4. Silvia: ovviamente non mi è gradito che tu sia disturbata, ma che ti sia giunta l'intensità.

    Nina: la prossima volta meno lettere e più colori, magari.

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  5. Forse ho capito o forse no, ma tutta questa profondità mi lascia scossa, comunque grazie per le sensazioni che mi hai fatto provare.
    Dorella

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  6. Rivelazioni nell'essenza, immagini sensazioni, colori, sentire con la pancia con il cuore, intensamente come una donna sa fare. Ogni riga ha mille parole non scritte......grazie

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