venerdì 22 gennaio 2010

Cena Tre T: Tempeh al Murgh Musallum Masala (1^parte)

Una cena in 3T.
La nonna è venuta a trovare Giacomo che è chiuso in casa da Tre giorni con il raffreddore e la Tosse.
Niente farmaci neppure stavolta - a parte l'oscillococcinum... siamo arrivati a cinque anni senza sapere cosa sia l'antibiotico! sì, macrobiotic is working ;-) - ma ci vuole tanta pazienza. Ci si annoia mortalmente, soprattutto guardando dalla finestra il sole dispettoso che si è deciso ad uscire solo in questi ultimi giorni.
Così invito la nonna a cena e mentre loro due continuano ad dialogare con Pimpa e Giulio coniglio, io apro il frigo.
Nooo.
E' da lunedì che non faccio la spesa percui non c'è molto... considerando poi che mia mamma è una tradizionalista tendenzialmente scettica, abitudinaria, poco curiosa e neppure amante di cucinare... ci sarà da ridere! ;-))
Topinambur, Tofu, Tempeh. Questo passa il convento.

Ricordo di aver comperato questo Masala per carni bianche all'ecosolidale, che devo ancora provare.
Murgh Musallum Masala si chiama e contiene pepe bianco, curcuma, allora, cannella, cardamomo, chiodi di garofano, macis, noce moscata, peperoncino.
Il progetto RASA (Ruro Agro Seevices Association) da cui provengono i masala Altromercato (www.altromercato.it) nasce in India grazie al supporto di due organizzazioni di piccoli prodottori di commercio equo e solidale, Sarba Shanti Ayog e Sasha.
I masala sono miscele di spezie che tradizionalmente ogni famiglia seleziona e macina in proporzioni diverse e a seconda della stagione e dei cibi di accompagnamento, quindi se non avete la possibilità di concorrere alla causa di questi produttori, ma amate i sapori piccanti e speziati, potete ugualmente prepararvi il vostro a partire dagli ingredienti base.


Sulla confezione una ricettina a base di coniglio.
?
Sento un urlo dal soggiorno! Giulio (coniglio) scappa e Pimpa urla.
Ok, meglio optare per il tempeh...

Ho marinato (meglio se per almeno mezza giornata) un panetto di tempeh (per coloro che non sapessero cosa fosse: qui) tagliato a dadi, nello yogurt di soia con uno spicchio di aglio (grattuggiato con la mia grattuggina giapponese metallica per lo zenzero) un bel pezzo di zenzero (anch'esso grattugiato e spremuto), un cucchiaio di semi di papavero, 2 cucchiai di olio di sesamo, (o d'oliva) un cucchiaino colmo di masala, sale.



Aggiunto un pugno di mandorle tagliate a coltello e cotto in forno, rimestando ogni tanto, per 20-30 min a 180°, facendo attenzione che non asciughi del tutto.
Servito con polenta.

La prima T ha superato la prova nonna.
Delle altre 2 parlerò nella seconda parte.




La foto orribile del tempeh cotto fatta di sera è mia, quella bella, di quello crudo, è presa qui.

7 commenti:

  1. :-) che bello leggerti e imparare qualcosa di nuovo!

    ps: ti mando una mail che ho bisogno di un'informazione!

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  2. eh eh eh!! alla parola coniglio, un fuggi fuggi generale, Eh??
    :)
    sto iniziando a sperimentare anche io!
    Questo piatto mi fa golaaaaa,slurp

    Un abbraccio e buon week end

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  3. ultimamente sto provando a riconsiderare i prodotti di soia con cui non sono mai andata molto d'accordo, ma il tempeh non l'ho mai provato, ecco adesso sono moolto curiosa perchè tutto quello che ci hai infilato mi piace un sacco!

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  4. ho cenato un paio di volte in ristoranti di cucina macrobiotica. il ricordo è una cucina insapore che ha cancellato la sostanza dei piatti. non conosco nulla di quello di cui hai scritto tranne le spezie che uso in abbondanza e tutto può sembrare ma non insapore. dovrai darmi lezioni.
    quanti conigli ultimamente :-)

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  5. Hihi, povera nonna!
    Scusami, ma mi scappa da ridere a pensarci... giuro che io in questo caso mi sarei fatta portare una pizza :))

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  6. Babs: io che insegno qualcosa di nuovo a te? è dura... ;-))
    ti ho risposto alla mail. grazie!

    Sandrina cara, spero non siano esperimenti coniglieschi! ;-))

    Giò: secondo me il tempeh ha una consistenza molto interessante. come tutti i prodotti di soia non ha grande sapore (anche se certo questo è il più particolare) ma con le marinature diventa molto versatile. in frittura profonda poi... ;-))
    quindi, spazio alla fantasia.

    Silvia: purtroppo è vero. la macrobiotica spesso è vista come cucina triste ed insapore. operando per sottrazione è una sfida fare piatti ricchi ma leggeri. la cosa più difficile è rieducare il palato al sapore originario del cibo.
    inizia a pensare alla seconda saga: il coniglio macrobiotico e....? ;-))

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  7. Azabel: ;-)
    ma sai che l'indomani mi ha telefonato per ringraziarmi?

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