martedì 23 dicembre 2008
lunedì 22 dicembre 2008
Amicalement vôtre
Tanti auguri.
Cobrizo
sabato 20 dicembre 2008
Incontri fioriti
...quando un ago diventa l-ago...
(o forse era un dodici*?)
*Viene considerato il più sacro tra i numeri, insieme al tre e al sette. Il dodici è in stretta relazione con il tre, poiché la sua riduzione equivale a questo numero (12 = 1 + 2 = 3) e poiché è dato dalla moltiplicazione di 3 per 4. Il dodici indica la ricomposizione della totalità originaria, la discesa in terra di un modello cosmico di pienezza e di armonia. Infatti indica la conclusione di un ciclo compiuto. Il dodici è il simbolo della prova iniziatica fondamentale, che permette di passare da un piano ordinario ad un piano superiore, sacro. Il dodici possiede un significato esoterico molto marcato in quanto è associato alle prove fisiche e mistiche che deve compire l’iniziato. Superate le prove induce ad una trasformazione, in quanto il passaggio si compie su prove difficili, le uniche che portano ad una vera crescita. In molte culture i riti iniziatici si compiono all’età di dodici anni, dopo di che si entra in un’età adulta. (dalla rete)
giovedì 18 dicembre 2008
Soup time
Se questi sono versi dedicati all' "odiata minestrina" da Giacomo Leopardi nel 1809, appena undicenne, a casa nostra invece le minestre e le zuppe sono sempre ben viste, da grandi e piccoli.
(chissà non vengano a noia a voi, ora... "Piccola seccatura vi sembra ogni mattina dover mangiare a mensa la cara minestrina?" prosegue il vate).
Questa zuppa nasce da un invito scherzoso di Artemisia a proposito di lavoro, zuppe e zuppiere. ;-) Una storia un po' aggrovigliata perchè lei l'ha chiamata nordica, pensando alle mie terre bellunesi, ma io ci ho aggiunto le mie origini trevigiane, per parte di nonni materni, e la contaminazione pugliese, da parte della suocera.
E continuando a pensare come armonizzare gli ingredienti, mi son detta, faccio un disegnino...
Forse pensavo ancora alla sua bella zuppiera costoluta e bombata?
Fa niente... Anche questa versione in fondo potrebbe meritare una prova.
Per i cavatelli io impasto semola di grano duro ed acqua ad occhio, ma queste sono le proporzioni delle sorelle Simili:
600g di farina di semola di grano duro rimacinata
260/300g di acqua
Impasto brevemente (deve risultare un impasto duro altrimenti poi col riposo ammorbidisce troppo ed diventa più difficoltoso da lavorare) e lascio la palla sulla spianatoia coperta da una ciotola a riposare per almeno mezz'ora.
Lavoro la pasta formando dei rotolini sottili (max un cm di diametro o anche meno, a piacere). Li taglio a pezzetti regolari ad una lunghezza che può variare da un centimetro e mezzo (per zuppa) a tre centimetri (se asciutti). Prendo un pezzetto e tenendo indice e medio uniti (per i cavatelli molto lunghi anche l'anulare), schiaccio la punta delle dita, in linea, sul pezzetto di pasta, esercitando una pressione decisa e trascinandolo (da qui il termine pugliese "strascinati". ;-) e qui vi risparmio il termine originale e il mio accento pugliese!) sulla spianatoia di legno (in rete ci sono foto e filmati a gogò). Si formerà la concavità che meravigliosamente raccoglie il condimento.
In meridione ci sono mille versioni di impasto e formato. Qualcuno li fa anche con la punta del coltello. Noi invece ci divertiamo con le mani. Non vi dico il mio bambino!
Olio extravergine d'oliva (pugliese) e un po' di peperoncino fanno il resto.
Ad Artemisia e combriccola concedo pure una nevicata di pecorino romano ;-)!
mercoledì 17 dicembre 2008
Zuppa di pioggia
Basta muoversi e ci si inzuppa.
E allora, altro giro, altra zuppa!
pour d(ess)iner
Cipolle, funghi, zucchine e legumi... e acqua, acqua, acqua...
una cipolla bianca
uno spicchio di aglio
1 cucchiaio di olio
2 cucchiai di funghi secchi (tagliati a pezzetti con la forbice)
due gambi di broccoli (le cime le uso per altro)
mezzo porro grosso o uno piccolo
1 tazza di ceci cotti (o 2 tazzine di lenticchie rosse crude)
1 litro di pioggia ;-)
1 cucchiaino di erbe provenzali secche (maggiorana, santoreggia, rosmarino, origano, timo, ecc.)
2 cucchiai di crema di mandorle
1 cucchiaino di sale
pepe
Rosolare la cipolla nell'olio in una pentola di coccio. Aggiungere le lenticchie e le altre verdure a pezzi. Unire l'acqua calda, il sale, le erbe secche (se ne avete ancora di fresche sul balcone aggiungetele a fine cottura) e i funghi (se tagliati sottili non occorre neppure ammollarli) e cuocere per 15 minuti (20 minuti nel caso si usino le lenticchie crude). Se si desidera, passarne metà al setaccio. Lasciare riposare per un'oretta.
Stemperare la crema di mandorle con un cucchiaio di acqua tiepida. Versare la salsina sui piatti di zuppa calda con una macinata di pepe al momento.
Da bere NON ACQUA, per carità, ma rigorosamente vino rosso. ;-)
lunedì 15 dicembre 2008
Adamo e Eva
...poi ricompaiono questi miei. 2001, "Adamo e Eva". Mi fanno sorridere...
Per strane coincidenze leggo qui e mi attira "Il diario di Adamo e Eva" di Mark Twain. Io non lo ho letto, ma mi incuriosisce. E voi?
giovedì 11 dicembre 2008
Il mio dolce natalizio
Era solo un esperimento, ma mi è sembrato ben riuscito.
(il disegno non è rappresentativo dell'effetto, of course).
Così ho deciso: è "il mio dolce natalizio"!
200 gr di farina bianca
70 gr di farina gialla fioretto
20 gr di burro di soia bio (occhio a cosa scegliete... alcuni son peggio del burro!)
70-80 gr di olio di mais bio
100 gr di malto di grano
80 gr di uvetta ammollata, asciugata ed infarinata
60 gr di noci cajou tagliate a coltello (o noci o mandorle)
150 gr di latte di riso
1 cucchiaio di mélange pour pain d'épices*
1 cucchiaino di cannella
2 cucchiai di scorza d'arancia candita a cubetti
3-4 gocce di essenza alimentare di mandarino bio
una bustina di cremor tartaro
un pizzico di sale
Mescolare gli ingredienti asciutti insieme (fatta eccezione per canditi, noci e uvetta). A parte unire quelli liquidi. Unire i due composti e lavorare bene. Aggiungendo ancora un goccio di latte, se necessario). Inglobare infine la frutta secca.
Versare in una teglia da plumcake oliata e cuocere in forno per 35-40 min a 175°. (eventualmente controllare internamente la cottura con lo stuzzicadenti).
Si conserva ottimo per qualche giorno. Si presta bene anche ad essere cotto in monoporzione (con tempi ovviamente ridotti).
Se si desidera, servire con un filo di miele tiepido.
* miscela per il pain d'épices composta di zenzero, cannella, anice verde, chiodi di garofano, cardamomo, tutte in polvere
martedì 9 dicembre 2008
Post-it # 4
Verde per la speranza
Bianco per la fede
Rosso per la carità
Sarà mica patriottico, quest post-it, senza volerlo? ;-) o parla solo alle virtù teologali ... «Rivestiti della corazza della fede e della carità avendo come elmo la speranza»
Non lo so proprio. Forse niente di tutto ciò. Niente di pretenzioso. Solo che stamattina butta così...
giovedì 4 dicembre 2008
Il rinoceronte nel labirinto
(durante il corso tenuto dal maestro illustratore ed incisore Maurizio Olivotto, frequentato a Sarmede)
(Mircea Eliade, L'épreuve du labyrinthe, Paris, 1978)