E' certamente prevedibile e poco originale che io dica che del tè matcha amo il colore... deformazione professionale, ok... Non usando in macrobiotica lo zucchero e il burro, però, a differenza dei più sono stuzzicata maggiormente dalla possibilità di trovarne delle applicazioni in piatti salati.
Oggi ho preparato dunque questi gnocchi al cavolfiore e tè matcha.
Il cavolfiore non ne è il condimento, ma la sostanza, cotto ed ridotto a purea (quella di cui vedete qualche pennellata restante sulla ciotola blu).
Era un cavolfiore di circa un chilo, lessato a vapore, foglie comprese.
Una volta raffreddato è stato ridotto in crema, senza aggiungere liquidi. Vi ho aggiunto farina q.b. (la mia semiintegrale di frumento e un pugnetto di farina di miglio ma se non volete rischiare optate per farina bianca), un pizzico di sale e un cucchiaino di matcha (anche due non guasterebbero, purchè il leggero gusto erbaceo sia gradito e anche il colore sarebbe ravvivato).
No, le uova no, non le metto da anni negli gnocchi. Non occorrono, credete, se con l'esperienza si impara a dosare impasto e farina, ma se vi piacciono, perchè no?
Tuffate piccole cucchiaiate d'impasto nell'acqua bollente salata e cuocete brevemente gli gnocchi, raccogliendoli poi con la schiumarola.
(Fate una prova con un solo gnocco all'inizio per testare la consistenza dell'impasto; eventualmente potrete facilmente aggiungere altra farina all'impasto).
Oggi ho preparato dunque questi gnocchi al cavolfiore e tè matcha.
Il cavolfiore non ne è il condimento, ma la sostanza, cotto ed ridotto a purea (quella di cui vedete qualche pennellata restante sulla ciotola blu).
Era un cavolfiore di circa un chilo, lessato a vapore, foglie comprese.
Una volta raffreddato è stato ridotto in crema, senza aggiungere liquidi. Vi ho aggiunto farina q.b. (la mia semiintegrale di frumento e un pugnetto di farina di miglio ma se non volete rischiare optate per farina bianca), un pizzico di sale e un cucchiaino di matcha (anche due non guasterebbero, purchè il leggero gusto erbaceo sia gradito e anche il colore sarebbe ravvivato).
No, le uova no, non le metto da anni negli gnocchi. Non occorrono, credete, se con l'esperienza si impara a dosare impasto e farina, ma se vi piacciono, perchè no?
Tuffate piccole cucchiaiate d'impasto nell'acqua bollente salata e cuocete brevemente gli gnocchi, raccogliendoli poi con la schiumarola.
(Fate una prova con un solo gnocco all'inizio per testare la consistenza dell'impasto; eventualmente potrete facilmente aggiungere altra farina all'impasto).
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgegyNHSuEsaiKr1mrGtCCzSB3Mh-LXvjNZpKYdxXrZroVxKHECTcEjwJk0V4ZPZpFqwR95azB_DKQGJIow8l5FUYXrKeOnAL95BilkRQmBQ46w5VV9bXIcLLgojg3hdVsEPlteNJNigBxx/s640/gnocchimatcha1.jpg)
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Conditi con buon olio d'oliva e semi di sesamo tostati. Se piace un altro tocco japan, al limite, un pizzico di alghe nori, tostate e polverizzate.
Se non gradite il matcha potete ometterlo e condire gli gnocchi con una po' di colatura d'alici, per esempio o delle aringhe affumicate a pezzetti.
vedi anche qui , un'altra ricetta col cavolfiore
vedi anche qui , un'altra ricetta salata col tè