Eccomi tornata. Bentrovati!
Com'è stata la vostra estate?
Com'è stata la vostra estate?
Dopo questo mio bel peregrinar in lungo e in largo prima per vacanza, poi lavoro e ancora infine per diletto, ora mi è venuta voglia di chiudermi nuovamente in casa e riaccendere il forno.
Qui inizia a fare freschetto la mattina e la sera, nonostante il sole, così cominciamo a pensare all'autunno raccogliendo gli ultimi frutti estivi, mescolando colori e profumi.
Albicocche e lavanda.
Coniugo un abbinamento già collaudato (qui) in versione da forno.
Mi verso una tazza di tè e cerco di riordinare emozioni e foto dell'estate...
per la pasta:
200 gr di farina integrale (la mia di farro) o semiintegrale
100 gr di farina di riso
200 gr di acqua fredda
10 gr di cremortartaro
4 cucchiai di olio di oliva leggero (o di mais bio)
2 (o più) cucchiai ben colmi di malto di riso o succo concentrato di mele*
per la copertura:
14 albicocche (purchè mature e ben dolci)
100 gr di acqua
4 cucchiai di succo concentrato di mele (o malto di riso)*
1 cucchiaino scarso di fiori di lavanda edibili (ma attenzione a calibrare bene secondo i gusti per evitare un eccessivo effetto "detersivo" dell'aroma!)
semini di papavero o mandorle o pistacchi tritati
un piccolo pizzico di sale
1/ 2 cucchiaino di agar agar
Lavare e tagliare a metà le albicocche, privandole dell'osso.
In una teglia antiaderente scaldare dolcemente un cucchiaino di olio e coricarci le albicocche con la parte tagliata verso il basso. Coprire con l'acqua in cui avrete stemperato il succo di mela ed unire i fiori. Cuocere a fuoco basso per qualche minuto, quindi capovolgete le albicocche e cuocete ancora per qualche minuto (5 minuti totali dovrebbero bastare).
Lasciar riposare e raffreddare un poco.
Mescolare le due farine in una ciotola con il cremortartaro ed il sale.
In una concavità centrale versarvi l'acqua ghiacciata, l'olio, il malto e mescolare brevemente.
Versare l'impasto in una teglia (da 30 cm) stendendolo alla bell'e meglio.
Adagiare le mezze albicocche l'una accanto all'altra, ben strette, adagiate sulla parte tagliata.
Riempire i buchini di pasta rimasta scoperta con i semini di papavero (o mandorle o pistacchi tritati).
Rimettere sul fuoco dolce lo sciroppo di cottura avanzato ed assaggiarlo: se gradite un sapore più dolce aggiungete succo di mela o malto o quello che più vi piace. A posteriori credo non guasterebbe proprio l'aggiunta di una nota alcolica, ma io l'ho evitata, vista la presenza di bambini.
Aggiungere l'agar agar e scioglierlo per un paio di minuti, mescolando bene.
Versarlo (non preoccupandovi se è caldo) sopra la torta e la frutta e infornate per 30 minuti circa, a 170°.
Conservate la torta in frigo, una volta raffreddata.
Io l'ho fatta la sera e l'abbiamo mangiata a colazione il giorno dopo.
* perchè cerco di non usare lo zucchero nei dolci, senza talebani estremismi nè punizioni, è spiegato meglio nel nostro progetto, qui