Ci sono persone speciali che sanno fare delle parole e del loro amore verso la natura la loro intera vita.
Io ho avuto il piacere di conoscere e frequentarna una, ai tempi dell'università.
Ippolito Pizzetti, presentatoci da Gino Valle, quasi vent'anni fa. (si parla di lui
qui e
qui , per esempio).
Lo ricordo che camminava, minuto e nodoso, con la folta barba bianca, il cappello di paglia con la piuma e la sacca di tela a tracolla.
«Sono diventato naturalista quasi per caso», ha raccontato una volta. «Come Vita Sackville West», diceva. Il suo sogno era quello fin da quand’era bambino, ma con il passare degli anni nella sua vita è comparsa la letteratura, sono apparsi Goethe e Stifter, Lawrence e Thomas Hardy. «Non mi rendevo conto che diventavo un paesaggista leggendo
Etruscan places di Lawrence oppure
Nachsommer di Stifter».
"Solo a chi non è vero giardiniere, giardiniere di mano e di petto, può sembrare strano, insolito e rimarchevole che si possa diventare giardinieri e progettisti di giardini senza una laurea in Architettura o in Agronomia. In realtà chi questo ambiente lo frequenta sa che è invece così il più delle volte, che molto spesso i migliori giardinieri hanno percorsi di studio e di lavoro completamente diversi.
Pizzetti aveva ben presente che il giardinaggio è prima di ogni cosa un’avventura del cuore, della fantasia e dell'intelletto. Con ciò non voglio dire che fosse uno di quegli scrittori tutto romanticherie e sdolcinatezze, o che cadesse nella prosa (molto in voga ultimamente) tutta buttata sull'aneddotica e sulla favoletta deamicisiana. Sapeva che l'arte non nasce sempre e soltanto da uno stato puramente emotivo o di esaltazione, ma anche dalla paziente operosità, dalla lenta acquisizione di esperienza, dall’incessante lavorio della ragione, da una ricerca estetica e filosofica, dalla fantasia inseguita, e magari realizzata, con gli strumenti della logica e del discernimento. "
(Lidia Zitara)Io rammento con nostalgia e gratitudine quando ci parlava di musica, ci mostrava disegni e quadri dei grandi della storia e li associava ai paesaggi. Ci narrava di elfi, di querce, di fate e di boschi. Ci esortava a esplorare il significato del vuoto che valorizza il pieno...
Dopo tanti anni, ritrovo oggi con piacere il suo nome - purtroppo solo il nome perchè Ippolito se n'è andato due anni fa all'età di ottantuno anni -, accanto a quello di
Libereso Guglielmi, (un'interessante intervista
qui) in una brochure che segnala una bella manifestazione ad Este (Pd):
"Este in fiore"
una kermesse che si svolge nella cornice dello splendido castello d'Este. Si tratta di una manifestazione dedicata al vivaismo ornamentale di qualità.
Un'idea per il fine settimana, per chi desidera sognare in un territorio di frontiera tra la tecnica e la poesia, tra la logica e la fantasia.
qui il programma (nel sito, sulla destra, la brochure): laboratori di biologia, lezioni di cucina, performance teatrale per bambini, festival delle rose e dei vini d'autore, mostra di orchidee, ecc.
illustrazione di O.Sabadin, dalla brochure