Questa è la storia di 5 fagioli.
Uno per Giacomo, uno per cobrizomamma, uno per cobrizopapà, e due di scorta ché si può sempre forare...
Era settembre che stavamo a sgusciar baccelli e sgranar legumi freschi, quando Giacomo mi disse che voleva farne germogliar qualcuno, con la consueta magia dell'ovatta imbibita d'acqua.
In pochi giorni il tegumento era crepato e già scoppiata una virgola bianca di vita.
Giacomo altrettanto premeva perchè quei semi fossero messi subito in vaso.
Io dicevo: - Ma a settembre?! A settembre la terra si prepara a riposare, Giacomo, non ad accogliere nuovi ospiti! -
Son seguiti scambi di opinioni tra i pollici adulti, verdi e molto meno verdi in famiglia, mentre l'uno tentava di smussare ed ingentilire la rude praticità dell'altra che riportava a terra progetti volanti, nel timore alimentassero solo piccole delusioni e grandi confusioni.
Così i cinque semi son stati collocati in un'umile vaschetta che è stata dimenticata sul terrazzo per un poco, complice l'inusuale calore del sole ottobrino.
Poi un dì, un urlo, fortissimo, di Giacomo, che Cobrizo ormai si immaginava sfracellatosi chissà dove, non vedendolo. La sua faccia invece era paralizzata dall'incanto, a bocca aperta, di fronte a cinque piantine che ormai erano alte dieci centimetri.
Il vaso conquistava così spazio in un bagno luminoso per ripararsi dai primi freddi.
Allora una prima corsa, al consorzio, per comprar asticelle di sostegno e poi una seconda per procurar prolunghe per le stesse perchè i virgulti s'inerpicavano inarrestabilmente.
Poi i fiori a fine ottobre e, sì, i primi accenni di baccelli, sottili e fragili, a novembre.
Una manina premurosa continua ad accudirli ogni giorno, parlando loro con soddisfazione.
Questi i frutti ad oggi, 27 novembre.
Cobrizo sorride, alza bandiera bianca e cerca di far sua la lezione d'azzardo e di fiducia.
Intanto, in groppa ad un fagiolo, rincorre un'idea per inventare una fine sublime da dare a quei chicchi prodigiosi.
La ricetta che la sfagiola è questa:
100 gr di fagioli freschi
4 carciofi (oppure un po' di questa purea se, lungimiranti, ne abbiamo riposto in freezer)
un bicchiere di latte di soia (facoltativo)
2 cucchiai di olio extravergine d'oliva
1 cucchiaio di brodo vegetale (questo) per il brodo
1 cipolla
uno spicchio di aglio (facoltativo)
qualche foglia di salvia (facoltativa)
sale e pepe
pane a fette
Cuocere i fagioli in acqua non salata, meglio ancora se con un pezzo d'alga kombu per aumentarne la digeribilità (io uso la pentola pressione con tanta acqua giusto per coprirli).
Mondare i carciofi, eliminando l'eventuale barba, tagliarli a fettine e immergerli in acqua acidulata con succo di limone per evitare che anneriscano.
Affettare sottilmente la cipolla e fatela appassire in una casseruola di coccio con l'olio e lo spicchio d'aglio (che può essere eliminato).
Aggiungere i carciofi, la salvia e il poco brodo caldo necessario perchè rimangano ben bagnati e morbidi. Cuocere per 20 minuti (facendo sempre attenzione se necessitano di altro brodo, ma evitando di non ritrovarvi alla fine con troppo liquido).
Unire i fagioli cotti e la loro acqua di cottura. Cuocete ancora per 10-15 minuti, con pentola scoperta.
Passate finemente al passaverdura carciofi e fagioli (lasciandone a parte un mestolo, se gradito, a pezzi). Riversate il passato nella casseruola e allungare, se occorre e se gradito, con il latte di soia.
Regolate di sale e pepe.
Servite con crostini di pane tostato o fritto.
Intanto, in groppa ad un fagiolo, rincorre un'idea per inventare una fine sublime da dare a quei chicchi prodigiosi.
Passo, trotto, galoppo...
La ricetta che la sfagiola è questa:
100 gr di fagioli freschi
4 carciofi (oppure un po' di questa purea se, lungimiranti, ne abbiamo riposto in freezer)
un bicchiere di latte di soia (facoltativo)
2 cucchiai di olio extravergine d'oliva
1 cucchiaio di brodo vegetale (questo) per il brodo
1 cipolla
uno spicchio di aglio (facoltativo)
qualche foglia di salvia (facoltativa)
sale e pepe
pane a fette
Cuocere i fagioli in acqua non salata, meglio ancora se con un pezzo d'alga kombu per aumentarne la digeribilità (io uso la pentola pressione con tanta acqua giusto per coprirli).
Mondare i carciofi, eliminando l'eventuale barba, tagliarli a fettine e immergerli in acqua acidulata con succo di limone per evitare che anneriscano.
Affettare sottilmente la cipolla e fatela appassire in una casseruola di coccio con l'olio e lo spicchio d'aglio (che può essere eliminato).
Aggiungere i carciofi, la salvia e il poco brodo caldo necessario perchè rimangano ben bagnati e morbidi. Cuocere per 20 minuti (facendo sempre attenzione se necessitano di altro brodo, ma evitando di non ritrovarvi alla fine con troppo liquido).
Unire i fagioli cotti e la loro acqua di cottura. Cuocete ancora per 10-15 minuti, con pentola scoperta.
Passate finemente al passaverdura carciofi e fagioli (lasciandone a parte un mestolo, se gradito, a pezzi). Riversate il passato nella casseruola e allungare, se occorre e se gradito, con il latte di soia.
Regolate di sale e pepe.
Servite con crostini di pane tostato o fritto.