mercoledì 29 maggio 2013

3 in 1. Muffins alla frutta (no uova, no zucchero, no burro)

3 in 1.
Una merenda da asporto per Giacomo e i suoi amichetti, un dolce dopocena prima per noi due e infine uno strategico conforto per un mio solitario lavoro da terminare in notturna... 





I poeti lavorano di notte
quando il tempo non urge su di loro,         
quando tace il rumore della folla
e termina il linciaggio delle ore.

I poeti lavorano nel buio
come falchi notturni od usignoli
dal dolcissimo canto
e temono di offendere Iddio.

Ma i poeti, nel loro silenzio
fanno ben più rumore
di una dorata cupola di stelle.

(Alda Merini)




E' impagabile la pace del lavoro nel silenzio notturno. Anche se non son poeta.






per 8 muffins:

50 + 20 gr di uvetta bio (io non ho avuto neppure il tempo di ammollarla)
100 gr di malto di riso (vedi anche qui un'alternativa per dolcificare)
50 gr di olio extra vergine di oliva dal sapore delicato o di olio di mais bio (per i miei gusti, la prossima volta ne metto pure meno, compensando con un po' più di latte vegetale)
60 gr di latte di mandorla non zuccherato (o altro latte vegetale)
140 di farina (a scelta, ma regolatevi poi coi liquidi, secondo il tipo scelto)
una banana matura bio
buccia di arancia non trattata o altro aroma a piacere
un pizzichino di sale
una bustina di cremortartaro

Frullare 50 gr di uvetta e la buccia di arancia con l'olio, la banana e il latte.
Impastare con la farina, mescolata al cremortartaro, e le restanti uvette.
Versare nei pirottini e cuocere per 25 minuti a 170° (forno statico) o q.b. secondo il vostro forno.






venerdì 24 maggio 2013

Fra gola e fragola ... (torta gluten free con riso e grano saraceno)

Ma voi sapete già che tutto il mese di maggio il nostro progetto di Salutiamoci si diverte con le fragole, vero?
Sono solo io purtroppo che sono sempre più in ritardo su tutto!

 


Nicole di RicetteVeg aspetta tutte le vostre ricette fragolose!
Io ho provato con un altro esperimento gluten free, visto che così mi tocca...




100 gr di farina di riso
100 gr di farina di grano saraceno
50 gr di farina di soia
40 gr di nocciole sgusciate e tritate a farina (credo che anche le mandorle andran bene, in sostituzione)
40 gr di olio e.v.o. dal gusto delicato o di mais
50 gr di succo concentrato di mela
marmellata senza zucchero* (la mia di fragole, vedi qui,  ma di anche albicocche o di ciliegia o frutti rossi andrà bene)
acqua fredda
un pizzico di sale
un pizzico di bicarbonato
cannella


Personalmente ho ottenuto la farina di grano saraceno direttamente dal cereale. Non sono infatti chicchi duri e si sfarinano facilmente con un buon tritatutto, purchè vi assicuri un risultato di grana fine.
Per proseguire sarà sufficiente mescolare le farine con il sale, le nocciole, l'olio, il succo di mela e la cannella (un cucchiaino o quanta è gradita).
Impastare quindi con e il pizzico di bicarbonato e l'acqua fredda necessaria (da 80 a 100 gr, più o meno, a seconda della farina che userete).
Dividere l'impasto in due e foderare una teglia (la mia sarà stata di 20 cm di diametro, più o meno, essendo regolabile).
Versare la marmellata (circa 250 gr ma, a seconda di quanta ne gradite, potete aumentare o diminuire). Coprite con la restante pasta.
Cuocere in forno a 160°-170° per 25 min o quanto basta, a seconda del forno (modalità statica), facendo attenzione che la farina di soia tende a far colorare velocemente la pasta in cottura.
Una volta fredda, spolverizzare con cacao.


Vi consiglio caldamente di prepararla in anticipo, anche di un giorno: i sapori si armonizzeranno e il gusto ne guadagnerà molto.
Si conserva bene per due tre giorni, in frigo.

* Sicuramente anche delle fragole fresche, semplicemente cotte appena, con un goccio di succo di mela (o addirittura una mela a pezzetti) e un po' di agar agar, andranno altrettanto bene della marmellata.










giovedì 16 maggio 2013

Veg burger gluten free. Dal seme al germoglio, dall'idea al piatto.




Dopo un periodo di auspicabile depurazione che in questo periodo dovrebbe aver alleggerito il fegato, che si voglia o meno seguire la macrobiotica, comunque in primavera è ovvio ridurre le lunghe cotture, l'eccesso di proteine animali e di condimenti e di sale.
Come fa la natura, è bene assecondare questo cambio di polarità, altrimenti i disagi della primavera si manifestano maggiormente: il nostro corpo è ancora carico del calore accumulato col cibo invernale (carne, uova, grassi saturi) e teso per l'abuso di cibi secchi e duri (come i prodotti da forno). A causa di questi ultimi, il corpo è rigido e contratto e fatica ancor maggiormente a smaltire il calore dei primi.
In questo intento la verdura, in tavola, è ancora più efficace rispetto alla frutta per penetrare in profondità e rilassare il fegato (la cui pienezza si può manifestare con irascibilità, eccessi di collera e anche con disturbi visivi).
Io in questo momento prediligo anche l'uso dei germogli
Possono essere realizzati facilmente in casa, con un germogliatore apposito, ma anche in tanti altri facili modi che si trovano in rete. Si possono far germogliare cereali (grano, orzo, avena, ecc...), legumi (lenticchie come nel caso del disegno, soia, adzuki, ecc..) ma anche alfa-alfa, trifoglio, crescione, fieno greco, ravanello, girasole, lino, ecc...
Le piantine che si svilupperanno dai semi saranno ricchissime di energia, vitamine (la vitamina A, dopo 72 ore di germinazione aumenta anche del 370%!), oligoelementi e clorofilla benefica proprio per il fegato.
Nel caso di semi duri, una volta spuntato il germoglio, prima di essere consumato, andrà eliminato il tegumento, il rimanente seme "contenitore".
Sono belli, gustosi e versatili in insalate, su cereali, in sandwiches, ecc.








Mettiamo però il caso ora che vi si dica che siete intolleranti al frumento e all'orzo (che in primavera è un ottimo depurativo! voi approfittatene e guardate qui e qui) e che è meglio limitare glutine, lievitati e fermentati... precisiamo che con la primavera uno non ha neppure più tanta voglia di cucinare per ore... ed infine confidiamo che ogni minuto sottratto alla cucina può essere sfruttato invece per fare altro (nel mio caso disegnare)...
Allora che fareste?
A me è venuta quest'idea, piccola, ma mi ha salvato la cena per tutti e il pranzo veloce del giorno dopo, per me sul tavolo da disegno.
Sì, non penserete mica che qui si progetti una ricetta, si faccia food styling e studio delle luci?
Volete che vi racconti com'è andata per davvero? Ho aperto il frigo stamattina e ho trovato in un cartoccio poco poetico ed appetitoso il resto della cena di ieri sera.
Tagliando con il coppapasta, aggiungendo, impiattando e colorando è uscito questo.
Il click è stato fatto su un cuscino, sul pavimento del soggiorno. Il disegno è nato per ultimo...
Svelati tutti gli altarini. :-D  Facilissimo dunque. Se vi piace, lo potete fare anche voi.
In quel cartoccio c'era solo un'idea, delle mie cobrizolose, non aspettatevi dunque una ricetta per filo e per segno, eh!
Accetto però tutti i vostri suggerimenti o le alternative!!!

Ingredienti:
lenticchie arancioni decorticate bio
farina di riso
fiocchi di riso (se non avete esigenze glutenfree credo potrete usare conodamente anche quelli di avena o di altri cereali misti)
brodo vegetale (vedi qui)
cumino, coriandolo, curcuma, peperoncino (o spezie a scelta)
prezzemolo
olio extravergine d'oliva
sale


Ho cotto 2 hg di lenticchie: tostate in un cucchiaio di olio in cui ho scaldato cumino, coriandolo e curcuma (ma le spezie sono a piacere); bagnate con brodo vegetale (o acqua) bollente e cuocere per 15 minuti, aggiungendo altro brodo all'occorrenza, come per un risotto. Al termine dovranno risultare ancora un poco al dente, solo parzialmente sfaldate, e di consistenza di un purè.
Fuori dal fuoco legare con fiocchi di riso e farina di riso (mi spiace ma qui dovete fare ad occhio: saranno stati 2 cucchiai degli uni e 2 dell'altra, ma dipenderà dalla quantità di liquido), peperoncino, un filo d'olio, prezzemolo tritato, sale q, b. e un 'altro cucchiaio d'olio.
Scaldare bene una piastra antiaderente grande (tipo quella che va usata per le crepes o anche il ferro per le piadine), ungerla e versarvi, appiattendole, le polpettine di lenticchie, infarinate o no come gradite.
Cuocere a fuoco vivo ed aspettare che siano ben rosolata da un lato prima di girare (o un'unica grande, a mò di frittata da tagliare poi a pezzi).
Oppure si può anche procedere così: ungere anche l'interno di un coppapasta. Appoggiare il coppapasta sulla piastra e riempire col composto in modo da fare uno strato al massimo di circa 2 cm, compattandolo bene col cucchiaio anche lungo la circonferenza. Sfilare con cautela il coppapasta e ripetere l'operazione fino ad esaurire le lenticchie.

Risulterà gradevole per la grana delle lenticchie ancora intere e la croccantezza della crosticina.
Tagliata a pezzi è ottima per antipasto, come fosse una sorta di farinata o per secondo o in un panino, come un vegburger.
Qui l'ho fotografata con pane integrale di segale e germogli di girasole e un fiorellino fatto con un pomodoro, ma personalmente l'ho mangiata con del basmati, per i motivi di cui sopra.