Sembra assurdo provare a riprodurre una ricetta solo perchè ha un bel nome? A me è successo con la "Moqueca".
La moqueca (pr. muchèca) è un piatto brasiliano, che io non ho mai assaggiato.
Questo nome però mi piaceva e così ho voluto saperne di più. In sostanza è uno stufato cotto a lungo in pentole di coccio, con olio di palma, aglio, cipolla, pomodori, peperoni, ecc. Alcune versioni prevedono anche il latte di cocco e il lime, che conferiscono un sapore molto particolare.
Mi attirava la versione di pesce, che solitamente prevede una marinatura preventiva. In loco, ho letto, si trova quella di aratu, una specie di vongola, di arraia (razza), di gamberi, di aragosta, di sirì (piccoli granchietti), oppure mista.
Io oggi avevo solo dei semplici polpetti... e non mi trovavo, ahimé, a Bahia...
quindi sono andata un po' di fantasia!
4 polpetti (circa 5oo gr) o l'equivalente se avete un'unica polpo grande (o piovra, che si dica)
250 pomodori datterini tagliati a metà (sbucciati dopo averli tuffati in acqua bollente)
una cipolla rossa
un peperone verde (non amo usare la verdura fuori stagione ma pare fosse questo un elemento indispensabile. io ne ho trovato uno, biologico, che sapeva incredibilmente davvero da peperone, anche a gennaio)
2 spicchi di aglio tritati
un pezzo di zenzero (3 cm) grattugiato e spremuto
un cucchiaio di olio
200 cl di latte di cocco
un cucchiaio di burro di arachide (facoltativo)
due limoni confit a pezzetti (sostituibili con succo e buccia di limone fresco a piacere)
Nell'olio rosolare appena cipolla, aglio e zenzero; aggiungere il burro d'arachide, i pomodori. A fuoco vivo unire i polpetti eviscerati e lavati. Dopo qualche minuto aggiungere il latte di cocco, un pizzico di sale, e lasciar cuocere per 30 minuti. A questo punto unire il peperone tagliato a pezzi non troppo piccoli coi limoni e portare a fine cottura (un'altra mezz'ora o più) anche a pentola scoperta se serve addensare.
Guarnire con coriandolo fresco o prezzemolo tritato
Servire con riso basmati (in lingua originale l'accento cade sulla prima sillaba: bàsmati, che significa regina del profumo) o cous cous, ascoltando
Maria Bethania o Caetano Veloso e assaporare sognando di avere i piedi nella sabbia....
;-)
Il sugo alla fine è risultato abbondante.
Le possibilità sono molte: o si va di scarpetta alla grande, o si aumenta la quantità di pesce, o si riducono gli ingredienti per il sugo, o se ne congela un po' (come ho fatto io, per un'altro "viaggio" di fantasia).
NON usare come balsamo per i capelli! ;-))