martedì 30 aprile 2013

Sedievole #3 #4 ... e sedie (ma non serie) chiacchiere.

Più passa il tempo e più le cose che riemergono dalla memoria infantile fanno un dolce effetto...
Non si tratta di indugiare nostalgicamente nel passato, ma di riconoscere la memoria e le sue radici.


Caregheta d'oro,
che porta el me tesoro
che porta el me bambin
caregheta careghin. 
  

é una filastrocca dialettale (careghéta = seggiola, per i non veneti) che mi sentivo cantare da bambina dai nonni, o chi per loro, che intrecciavano le loro quattro mani, afferrandosi vicendevolmente i polsi, creando così un piccolo scranno che alzavano ed abbassavano a ritmo facendomi volare in alto, in aria...








Sì, si posson far magie con le sedie...






Silvia Geroldi e Camilla Catarzi lo sanno lunga in materia di sedie.
Mi hanno invitato: - Siediti e raccontaci, Cobrizo. -
Ops.
Sedia che scotta?!?! :-D



l'intervista qui 
così forse anche tutte queste mie sedie disegnate si spiegheranno da sè...

 





lunedì 29 aprile 2013

Sediovuòle... "sedievole". #3

E' uscita questa, che involontariamente pare proprio una "esse", con le ali.
Una Sedia alata...




 per in[sedia]menti virtu[ali]


Sì, le mie sedie hanno ali.
Per fortuna.
Meglio legarsela al dito, questa.  ;-)



Tutta la "seriesedie"  qui

mercoledì 24 aprile 2013

Sediovuòle... "sedievole". #2

Seduta in bilico sulla sedia.
La precarietà mi spinge a rischiare.
L'acrobazia talvolta riesce, talvolta è disastrosa.





E' un sogno di leggerezza...
perchè “esiste una leggerezza della pensosità, così come tutti sappiamo che esiste una leggerezza della frivolezza; anzi, la leggerezza pensosa può far apparire la frivolezza come pesante e opaca”, come diceva il grande maestro Bruno Munari.


La "seriesedie" è iniziata qui



lunedì 22 aprile 2013

Sediovuòle... "sedievole". #1

Questo potrebbe essere l'inizio di una serie. Una seRie di seDie.
Mi sento un po' l'Alfieri, legata alla sedia:
« Volli, e volli sempre, e fortissimamente volli » mi ripeto per disciplinarmi nel lavoro e tenere il sedere incollato alla sedia.

Su una sedia si posson fare un sacco di cose...






perchè le sedie non hanno mai bisogno di riposare,
perchè le sedie dormono in piedi, scriveva Nazim Hikmet
ed io le amo per la loro capacità di accoglierci a tutte le ore.




Salutiamoci di aprile: la mandorla




Nella mandorla – cosa sta nella mandorla?
Il nulla.
Nella mandorla sta il nulla.
Lì sta e sta.

Nel nulla – chi sta? Il re.
Lì sta il re, il re.
Lì sta e sta.

Ricciolo ebreo, non diventare grigio.

E il tuo occhio – per dove sta il tuo occhio?
Il tuo occhio sta davanti al nulla.
Sta verso il re.
Così sta e sta.

Ricciolo d'uomo, non diventare grigio.
Mandola vuota, blu regale.

(Paul Celan)


Uno schizzo e una poesia ... solo per ricordarvi che tutto aprile Salutiamoci gioca con le MANDORLE in casa di Francesca di Paciocchi di Franci, che vi aspetta con le vostre ricette.
Io sono perennemente in ritardo su tutto (sto più disegnando che cucinando, effettivamente), ma voi datevi da fare e giocate con le mandorle!
Ma sapete, che ridendo e scherzando questo nostro progetto ha già raggiunto un anno di vita e ha raccolto ben più di 800 ricette?
Che bello.

mercoledì 10 aprile 2013

Resistere per Ri-esistere

"È la più audace delle utopie, la più irriducibile delle speranze: resistere contro ogni forma di oppressione per esistere di nuovo, per tornare ad essere donne ed uomini liberi di affermare la propria storia e la propria vita.
Le montagne, la roccia, i sassi hanno una familiarità fisica con la Resistenza non solo perché partigiani e ribelli hanno sempre attraversato e vissuto questi luoghi come base per le loro battaglie, ma perché, grazie alle loro forme proiettate verso l’alto, le montagne evocano l’dea stessa di libertà.
I sassi, le sassaiole, sono inoltre le armi dei bambini, dei poveri, degli esclusi."


In occasione della Festa della Liberazione del 25 aprile '13 la città di Belluno sarà invasa da una simbolica sassaiola, fantasiosa e liberatoria, grazie ad un'idea ed un'installazione urbana che Aurelio Fort e Alfonso Lentini attueranno assemblando sassi di ogni diversa provenienza, ad ognuno dei quali sarà applicata l’impronta digitale dei 543 partecipanti, fra artisti cittadini e di tutto il mondo.

Questo il mio contributo a questa sassaiola creativa e non violenta:





..."poiché l’arte lavora sui mutamenti e sulle moltiplicazioni dei significati, con questo progetto vogliamo puntare l’attenzione sulla parola Resistenza per innescare un meccanismo di risonanze e proliferazioni di senso."

il link dell'iniziativa qui