mercoledì 29 dicembre 2010

In vena di sbarluccichio

Dopo il consueto carico di emozioni e cibo a Natale, ecco che molto placidamente si ricomincia a creare.
Ancora in vacanza, meravigliosamente lunga quest'anno, ma giusto per non perdere la mano e in vista dei luccichii di fine anno...
Cobrizo, cos'è tutto questo sbarluccichio? ;-)







info qui



lunedì 27 dicembre 2010

Castagnaccio e coccole



Eppure a me la prima neve fa sempre lo stesso effetto: mi mette tristezza...
Il castagnaccio oggi diventa una necessità impellente: una merenda dolce e coccolosa.



250 gr di farina di castagne
latte di riso qb
un pizzico di vaniglia naturale
30 gr di pinoli
qualche ago di rosmarino
2 cucchiai di olio di mais bio o extravergine di oliva delicato
un pugnetto di uvetta sultanina non trattata

Stemperare la farina col latte (lasciare riposare un poco, se possibile) e unire tutti gli altri ingredienti.
Versare in una teglia unta. Cospargere coi pinoli e gli aghi di rosmarino e passare in forno a 180° per mezz'oretta finchè compariranno le crepe in superficie.

sabato 25 dicembre 2010

martedì 21 dicembre 2010

Fibula: confabuliamo?



Non amo il feltro nei bijoux, ma adoro la lana nei maglioni, soprattutto se incrociati senza bottoni.
Questo mi suggerisce di creare dunque delle spille interamente fatte da me (anche se rischiando di distruggermi le mani), semplici e lineari, con pochissimi elementi ed un unico colore.
Ciò che chiedo ad una spilla di questo tipo è che risulti il più possibile versatile, non sia troppo romantica, nè casereccia. Magari un tocco originale.
Che ne dite?



info qui


venerdì 17 dicembre 2010

Pavoneggiamenti


Color ottanio o petrolio, senza scordare la sfumatura pavone... insomma, chiamiamolo come si vuole, ma è uno dei colori più trendy dell'autunno-inverno 2010.
E' d'agata, in questo caso, con cristalli e rame.




info qui

domenica 12 dicembre 2010

Col cuore




agata rossa e diaspro


Ok, non mi arrovello il cervello.
Uso le mani per qualcosa di un po' più nobile che asciugare pipì e raccogliere cacche (di lei) e produco col cuore.




... con leggerezza, mi lascio introdurre nella difficile arte di saper essere romantici senza perdere l'ironia. (qui)
Una lettera [una mail], nel momento in cui la infili nella busta [o clicchi il tasto "invia"], cambia completamente.
Finisce di essere mia, diventa tua.
Quello che volevo dire io è sparito. Resta solo quello che capisci tu.


mercoledì 8 dicembre 2010

Donne e buoi dei paesi tuoi...

"Moglie e buoi dei paesi tuoi", dice il proverbio...
Ma si sa che io son un bastian contrario e dunque non c'è da stupirsi che abbia scovato questa novità (a cui accennavo qui) ad un migliaio di chilometri da qui.

Evidentemente nella nostra famiglia una percentuale di meridionalità doveva perdurare. Non bastava dunque il 50% pugliese di mio marito... e così avendo voglia di allargare la famiglia, abbiam cercato, cercato, qui vicino... ma il caso ha voluto che arrivasse proprio lei, così.

Non è un bue, ma è decisamente femmina.

Ho conosciuto Lara, la sua padrona, solo per telefono.
Mi ha mostrato per mail le foto di una cucciolata che ha raccolto e curato in Basilicata e che altrimenti male sarebbe finita.
Ho capito che era lei ad aspettarci e non altri cuccioli di razza che avevamo visto in allevamento.

Lara si è sobbarcata un lunghissimo viaggio in macchina appositamente sino a Belluno, con 8 cuccioli, per consegnarli alle famiglie adottive. E' arrivata in una giornata di neve in cui tutto è stato complicato e macchinoso, perchè neppure la macchina usciva dalla rampa innevata del garage!
L'incontro è avvenuto in tarda serata, sotto ancora la neve, davanti ad una stazione di provincia: otto coppie attendevano guardando l'orologio e scrutandosi tra loro chiedendosi: "chissà se anche loro son qui per i cani.."
Poi è arrivata Lara, con il suo sorriso, proprio come già lo avevo percepito per telefono.
Ho abbracciato lei e questo gomitolo di pelo tiepido e tremante, insieme.
Quanta emozione.

E' diventata Salvia. (Rosmarino sarà un gattino, forse, un dì...)



Per Giacomo è stata una sorpresa, l'indomani.
E' rimasto senza parole. Non credeva fosse davvero nostra.
Ora non fa che ripetere: - Ma non è adorabile? -
- Sì, davvero. -

mercoledì 1 dicembre 2010

Seta rosa

Il paesaggio è incantevole dalla mia finestra, in questi giorni.
Qui ci si può alzare con un'alba così, solo qualche giorno fa...



ma si può andare a coricarsi, a sera, mentre fuori è così.



Oggi ho creato questi:



La grande perla è rivestita di filo di raso di seta, unico vezzo leggero che si può esibire, all'esterno, con temperature polari, insieme a cappello, piumino e guanti. ;-)
La perla più piccola rosa credo sia in lepidolite o fosfosiderite (ma se qualcuno se ne intende più di me, mi confermi o mi corregga, grazie).



info qui



Ora sta nevicando ininterrottamente.
Indubbiamente è una giornata molto speciale, anche per questo, oggi.
Ci sono novità emozionanti per me, nell'aria... ma di questo vi racconterò un'altra volta!



venerdì 26 novembre 2010

Bianchi luccichii

Anch'io sono rimasta stupita dall'inaspettato biancore etereo, stamane...
Neve.
Rispondo, nel silenzio irreale, a suon di luccichii.



opale, perle indiane e cristalli




info qui



mercoledì 24 novembre 2010

Semi

Semi-preziosi.

Non sbuffate: è solo colpa vostra! ;-))
Voi chiedete e io mi diverto. In questo periodo pertanto vi annoio con bijoux e ancora bijoux, per chi di voi li indosserà o li vorrà regalare per il natale, ma anche no.

Oggi qualche altro esempio in viola, un colore che non smette mai di piacermi.


fluorite



semi (ma non chiedetemi di cosa)




segni dipinti a mano


ps:
da σημεῖον, semeion, che significa "segno"





martedì 23 novembre 2010

Rosso in festa

Non penso alle feste, ma le ho inevitabilmente già tra le mani.
Un po' di rosso, un po' di luccichio e un pizzico di ironia...





vetro e occhio di tigre




filo e paillettes



info qui



ps:
ho scoperto una curiosità che non conoscevo: se le paillettes sono i conosciutissimi dischetti di acetato o poliestere, di vari colori e diametri, piatte e forate al centro, quelle non piatte, ma leggermente concave, con sfaccettature, si chiamano cuvettes.
Lo sapevate?

sabato 20 novembre 2010

Pàrlami o Perla(mi)

opale, perle rosa antico e rame


perle rosa antico, ottone e vetro a sn
perle rosa antico, rame, vetro e perline coltivate di fiume a dx


info qui




mercoledì 17 novembre 2010

Cestini candidi (di polenta)


Tutta quest'acqua non fa che farci assaporare ancor maggiormente il piacere di starcene rintanati nella nostra nuova casa: il caminetto acceso, un frigo grande e un piano di lavoro in cucina a disposizione per tanti pasticci...

Sbuccio e taglio, a dadini di mezzo cm o anche, meno mezzo sedano rapa (saranno stati su per giù 400 gr).
Tengo da parte anche qualche sua foglia di cui fortunatamente era provvista la mia rapa (sostituibile però anche con quelle di sedano normale o direi pure prezzemolo, in alternativa)
Taglio a pezzetti minuti anche 50 gr di porro (pure la parte verde va benissimo)
Appassisco dolcemente in un cucchiaio d'olio in padella antiaderente, unisco 30 gr di porcini secchi tagliati a pezzi minuti (precedentemente ammollati), le foglie tritate del sedano ( se invece si usa il prezzemolo, suggerisco di unirlo solo alla fine) un paio di cucchiai di shoyu e in ultimo qualche nocciola tostata.
Preparo una polentina tenera. Ho usato la farina bianca per un risultato più delicato, anche nell'aspetto, ma sicuramente andrà benissimo anche la gialla, magari integrale, per un gusto più saporito.
Irroro ancora con un filo d'olio e cospargo con un poco di lievito in scaglie.
Griglio qualche minuto in forno.

A meno che non usiate gli stampi a ciambellina o quelli appositi che però talvolta risultano fastidiosi da sformare, l'idea è quella di usare solo i soliti stampi da muffins, ma accoppiati: ciascuno dunque al suo interno ne ospiterà uno più piccolo, rovesciato (rigato qui), per creare lo spazio vuoto che ospiterà il ripieno.






altre idee per sformatini:
sformatini di tofu
sformatini di tofu e topinambur
sformatini di zucca
sformatini vegan di spinaci






giovedì 11 novembre 2010

Clorofilla&Carotene



Ancora colori autunnali: toni del verde, giallo, rame, ...





Agata verde, come per questi qui , poi vetro, rame e infine una grossa perla di corno, dai toni caldi del beige, su un lato e freddi, del grigio, dall'altro.



info qui

mercoledì 10 novembre 2010

Soavi rossori



Non so ballare niente
Né un tango, né un valzer
Non so ballare niente
Mi dondolo in disparte
La vita è una mossa
Dimentico me stessa
Sono la tua donna piena d'ombre
Spingo la nave in rotta
Sento una fitta al cuore
Non ho paura voglio solo andare
E dentro le tue mani
Sono una luna piena
Resto lassù a guardare la tua voglia che
Piena in piena
Prendimi stasera
Sono in piena in piena
Prendimi la testa fra le mani
E tocca la paura vera
La mia timidezza mi incatena...

(Nada da Malanima)





quarzo cherry, rodonite, diaspro, swaroski




info qui







domenica 7 novembre 2010

Bacche d'autunno




Come bacche...




...ed infiorescenze seccatesi.



I miei colori d'autunno.
Agata blu e verde.




info qui



martedì 2 novembre 2010

Back to black



E' lunga ma regolabile. In diaspro nero e due bellissime perle
decorate con grafismi in bianco e nero.




info qui



Sullo sfondo di questi segni, lo scroscio della pioggia incessante di questi giorni si mescola al bamana di Rokia Traore (se non la conosci, guarda anche qui)





p.s.: anche se riesco a postare saltuariamente qualcosa, purtroppo la connessione con chiavetta è sempre a singhiozzo.
Non riesco a leggervi in rete quanto vorrei e a rispondere puntualmente alle mail. Mi dispiace molto, ma non perdo le speranze.


lunedì 25 ottobre 2010

Frutti di bosco.


vetro e rame




agata rosa
e perle indiane




info qui



Maculato


Pare che quest’anno il maculato, lo zebrato, insomma l’animalier faccia da padrone nelle collezioni della stagione A/I 2010...
A piccolissime dosi, per non rischiare la volgarità ed evitare il look da siùra panterona, Cobrizo lo propone così:




info qui


L'arte migliore è quella in cui la mano, la testa e il cuore (e la pancia) di un uomo procedono in accordo.



Giacomo cresce. Ha compiuto 6 anni il mese scorso (ed io sono miracolosamente sopravvissuta alla settimana dei suoi festeggiamenti).
Senza smancerie posso permettermi di dire che sono fiera di lui, delle sue condizioni di salute e del cammino percorso finora. Credo che sia importante gioirne ogni tanto e non darlo per scontato.
Il suo svezzamento macrobiotico e la lontananza assoluta da carne e latticini fino ai tre anni (poi all'asilo ho lasciato che mangiasse con e come gli altri) ne hanno fatto un bambino sano e pieno d'energie, a dispetto di quanto dicessero pediatra e i molti scettici che credono che un bimbo debba ingurgitare sin dalle prime pappe già la carne (e ovviamente liofilizzata poichè non ha i denti! - ma non vi viene il dubbio che proprio l'assenza naturale di denti decreti l'assurdità di una dieta carnivora a questa età? - ), insieme all'olio, e pure il formaggio grana.
In 6 anni non ha fatto mai uso di tachipirina, nè di antibiotici, pur avendo pure le classiche malattie infantili, comprese alcune delle esantematiche (dal momento che non è vaccinato), ma pazientando, e tollerando la febbre come un alleato e non uno spauracchio, la reazione del suo organismo è sempre stata consistente ed efficace.
Dicevo, ora cresce... E io rifletto - e invecchio ;-) - ...
Mi ripeto dunque che non posso e non devo tenerlo sotto una campana di vetro percui è giusto che assaggi ed entri in contatto anche con tutte le cose che io solo dopo tempo, esperienze e letture ho scoperto nocive (di cui sto ancora pagando il prezzo) e che ora ovviamente lo allettano molto, visto il confronto con gli amici e i messaggi della pubblicità.
Se mangiava la carne all'asilo, poi mi diceva: - Povera mucca, mamma. L'ho mangiata perchè la maestra mi ha obbligato... - , ovviamente però ora si lecca i baffi di fronte ad una ciotola di patatine o ad un pezzetto di cioccolata (la sua torta di compleanno è stata infatti di cioccolato).
Che fare dunque?
Ha capito a sue spese che le patatine gli fanno venire una sete incredibile, così si autoregola e dice che è meglio che non le mangi la sera, perchè altrimenti rischia di scappargli la pipì a letto. ;-)
Per la cioccolata scelgo il male minore: fondente, di buona qualità, in piccole quantità, una volta ogni tanto, ma non come premio, per non associarvi quest'atavica idea del dolce come ricompensa, difficile poi da togliere.
Assaggiando ciò che gli venne offerto fuori casa, però, inevitabilmente il suo gusto del dolce è mutato ed ora apprezza meno i dolci poco dolci di un tempo.
Questo ovviamente un poco mi ha sconfortato, ma mi ripeto che Macrobiotica non significa rigidità e costrizione e questo pensiero non deve essere una fissazione, insana altrimenti quanto una dieta da mac donalds.
La coerenza non deve diventare inflessibilità, no?
Winston Churchill diceva: -Il rimangiarmi le mie parole non mi ha mai dato l'indigestione! - e John Ruskin: - L'arte migliore è quella in cui la mano, la testa e il cuore (e la pancia, aggiungo io) di un uomo procedono in accordo. -
Concordo.
Così, piuttosto di ricorrere al Mulino Bianco o che lui ci ricorra sistematicamente dalla nonna, provo a fargli dei dolci un po' più accattivanti.
Chiamiamoli i dolcini del compromesso, ;-) ottimi a merenda, anche a ricreazione.
(noi adulti abbiamo bisogno di chiamarlo coffe break) ;-)

180 gr di farina bianca
20-30 gr di fiocchi di avena tritati finemente con la farina (non avevo farina integrale in casa al momento ed ho usato i fiocchi ma ovviamente potete usare farina integrale o semintegrale)
una banana matura
125 gr di yogurt di soia
80 gr di caldarroste avanzate sbucciate
100 gr di fruttosio (poi a posteriori ho imparato che il fruttosio è proprio meglio da evitare, vedi qui)
un cucchiaio di gocce di cioccolato fondente
3 cucchiaini rasi di cremortartaro
un cucchiaio di olio extravergine
un pizzico di sale

Frullo lo yogurt con banana, castagne, olio e fruttosio. Unisco la farina mescolata con il cremortartaro e il pizzico di sale.
Mescolo i due composti brevemente e ingolosisco con le gocce di cioccolato.
Riempio i pirottini e cuocio in forno a 180° per 20 minuti.



eh no, la foto è mia, ma la bustina di dolcificante proprio no! ;-)

giovedì 21 ottobre 2010

"Lega più un vezzo che una collana"


Una promessa fatta tanto tempo fa: una collana commissionatami da Valentina, Cuoca Pasticciona




Ma voi quale significato date al proverbio del titolo?
Interpretate il termine "vezzo" come
1) abitudine, modo abituale di comportarsi: fare qualcosa per vezzo; ha il vezzo di piegare la testa quando ascolta; abitudine non bella, vizio: ha il vezzo di mangiarsi le unghie;

2) atto affettuoso: fare un vezzo a un bambino;

3) (plurale) smancerie, moine, leziosaggini: basta con questi vezzi; attrattive femminili; grazia, leggiadria: non sa resistere ai suoi vezzi;

4) monile da portare al collo, specialmente se costituito da perle o grani infilati: un vezzo di perle, di corallo, d'ambra.


Grazie Valentina, per la tua comprensiva pazienza.