giovedì 25 ottobre 2012

Insalata autunnale d'uva, cavolfiore e castagne (per Salutiamoci)



Ho composto quest'insalata mentre stavo cucinando questa torta salata, con un pensiero al nostro progetto di Salutiamoci,  questo mese ospitato nella tana golosa di Kitchenbloodykitchen di Alice. 
L'accoppiamento è facile, ma piacevole. Se non avete le castagne andranno bene anche altri semi oleaginosi tostati a vostro piacere.
Il sommacco (cos'è qui) non è indispensabile, ma secondo me la sua nota acidula si sposa benissimo con il resto degli ingredienti.

un cavolfiore medio (comprese le foglie più tenere)
un grappolo d'uva bianca pizzutella (o altra uva dolce con buccia sottile)
8-10 grossi datteri
una manciata di castagne arroste o bollite oppure di anacardi non salati (o nocciole, noci, ecc.) o entrambi
olio extra vergine d'oliva q. b.
sommacco
sale e pepe

Lessare il cavolfiore al dente, diviso in cimette. Lessare anche le foglie verdi (quelle più belle e tenere), quindi una volta fredde, tritarle finemente a coltello.
Lavare l'uva e staccarne gli acini. I più meticolosi, elimineranno anche i semini. Io no. ;-)
Denocciolare i datteri e tagliarli a dadini.
Spezzettare le castagne arroste o tostare a secco in un padellino gli anacardi.
Condire tutto in un'insalatiera con olio, sale, pepe e sommacco, girando delicatamente.



lunedì 22 ottobre 2012

Giochi per una festa di compleanno


Son passate ormai un po' di settimane, ma da queste parti si son festeggiate le 8 primavere di Giacomo.
L'organizzazione della festa di compleanno, per quanto semplice e casareccia, ci ha visti impegnati per qualche giorno.
Pur non essendo questo un "mommy blog", ho pensato che forse questo breve decalogo potrebbe ugualmente essere d'aiuto per qualcuno, facilitando la ricerca e la concretizzazione d'idee per un'occasione da festeggiare tra bambini. Lo avessi trovato già pronto, anzichè dovermi scervellare, lo avrei gradito molto e mi sarei risparmiata un bel po' di tempo!
Conditio sine qua non: è indispensabile che la festa avvenga all'aperto e con una bella giornata.

- Tralascio tutta la parte degli inviti, numero degli invitati, decori e cibarie varie in cui farete come meglio credete. (i miei dolci erano senza zucchero, burro e uova: se vi interessa il perchè, è riassunto bene qui)

- Dividete i bambini in due o più squadre (suggerisco di far lanciare una monetina, altrimenti è dura organizzarle e dividere certe coppie di amici)

- Qui sotto ci sono i giochi che avevamo pianificato noi. I percorsi potranno essere tracciati con gessetti per terra o con nastro adesivo o ancora con il nastro da cantiere, a strisce bianche e rosse.
Vi consiglio di creare una scaletta di giochi alternando quelli dinamici a quelli di ragionamento, quelli manuali o di pazienza, per bilanciare le energie impiegate ed equiparare al meglio slanci maschili e femminili, dando così la possibilità di concedere loro un po' di riposo fisico dopo il movimento, ma anche per far applicare al meglio ogni gruppo dando risalto alle caratteristiche diverse dei singoli bambini.
Sceglieteli, mescolateli e adattateli alle vostre esigenze, come preferite:

  • Corse con la carriola. C'è bisogno che la spieghi? (vedi foto)
  •  Corsa coi sacchi. Io ho reperito i sacchi di iuta in un consorzio agrario. Credo comunque che alla peggio anche dei grandi sacchi per i rifiuti potranno essere un'alternativa accettabile.
  • Collane di pasta. Saranno sufficienti un pacco o più di pasta di qualità scadente e basso prezzo e dello spago tagliato in parti uguali. Vincerà chi infilerà più maccheroni nel minor tempo, annodando lo spago in collane.
  • Percorso coi cucchiai (sono necessari un cucchiaio di plastica usa e getta per ciascun bambino e delle palline da ping pong anche se si potrebbe giocare con le uova che però ho reputato troppo pesanti e... sconvenienti per ovvi motivi). Si potrà costruire un percorso da far fare loro col cucchiaio in bocca che regge la pallina che non dovrà cadere (altrimenti si dovrà retrocedere e ricominciare il percorso) e cronometrare il tempo oppure metterli in fila e obbligare il primo a fare un tratto di andata e ritorno verso il secondo della fila a cui dovrà consegnare la pallina come testimone di una staffetta.
  •  Camminata coi barattoli. Sono necessari della corda di nylon o comunque resistente e quattro barattoli di latta con coperchio, vuoti e possibilmente nuovi. Io li ho reperiti in un negozio di colori che me li ha venduti vuoti. Con un punteruolo o un chiodo e un martello dovranno essere forati in due punti diametralmente oppsti, appena al di sotto del tappo. Infilata la corda nei fori, tagliata della misura che intercorre circa tra piede e mano di un bambino in piedi, e chiusa ad anello, possibilmente all'interno del barattolo, i barattoli veranno usati a mò di trampoli per camminare.
  • Salto con le castagne. Noi abbiamo utilizzato delle castagne matte (quelle dell'ippocastano, raccolte in abbondanza) contrassegnate con un po' di smalto colorato per differenziarle per le due squadre. Il gioco prevederà due tracciati uguali e speculari che dovranno essere percorsi da ciascuna squadra saltellando su una gamba sola. Lungo il tragitto vi saranno delle castagne da raccogliere (sempre senza mai appoggiare il secondo piede a terra, altrimenti si dovrà ritornare alla partenza e ricominciare da capo). Al termine del percorso, raccolte tutte le castagne, le stesse dovranno essere tirate dentro un unico secchio,  comune alle due squadre. Vince ovviamente la squadra che raccoglie il maggior numero di castagne.
  •  Il pallone nel sandwich. Si gioca a coppie. I due bambini si mettono uno di fronte all'altro, molto vicini con un pallone premuto tra il petto. Non potramnno prendersi per le braccia e le man dovranno invece essere tenute dietro la schiena. In questa posizione dovranno camminare lateralmente e raggiugnere un traguardo senza far cadere il pallone. Chi sbaglia dovrà lasciare il turno ad un'altra coppia.
  • Tangram. Il tangram è un rompicapo cinese composto da 7 pezzi (il nome significa appunto "le sette pietre della saggezza"). Io ne ho riprodotti due (tante erano le squadre) in grande scala, 30x30 cm, in un cartoncino molto spesso, per intenderci quello grigio, da rinforzo, usato ad esempio dai rilegatori, che ho reperito in una cartoleria-tipografia. Se avete fortuna, magari ve ne regaleranno anche solo qualche pezzo di scarto. Non sarà semplicissimo tagliarlo, ma saranno sufficienti un buon cutter resistente, un po' di pazienza e di attenzione, seguendo il disegno qui. Lo scopo del gioco varierà a seconda dell'età dei bambini e del tempo che vorranno dedicarci: potrà essere sufficiente vedere quale delle due squadre sarà in grado per prima di ricomporre il quadrato, oppure potrà diventare più complesso se si vorrà sfidarli anche ad inventarsi qualche figure utilizzando in modo creativo tutti i pezzi, ma in diversa composizione, come si può vedere qui
  •  Acqua in bocca. Saranno necessarie 2 bottiglie di plastica piene d'acqua e 2 vuote, del nastro adesivo di plastica o carta e tanti bicchierini di plastica quanti sono i bambini. Abbiam tagliato le bottiglie vuote circa a due terzi dell'altezza, in coincidenza con la parte più bombata e rivestito la parte tagliata con il nastro adesivo, perchè non risultasse pericolosa e tagliente per i visetti dei bimbi. Ogni bambino, a turno, si riempirà il bicchiere d'acqua e con questo berrà e tratterrà in bocca quanta più acqua potrà. Di corsa andrà poi a versarla nella bottiglia tagliata della propria squadra, posta distante, dando quindi il via a partire al secondo bambno... Lo scopo del gioco sarà ovviamente raggiungere il maggior livello di acqua raccolta nella bottiglia della propria squadra.
  • Tiro al bersaglio. Procuratevi quante più lattine vuote potete di coca, aranciata, ecc... di ugual dimensione. Nel nostro caso non facendone uso, ho chiesto in un paio di pizzerie ed un kebab di mettermele gentilmente da parte. Una volta ben lavate, abbiamo costruito una piramide e con un paio di palline morbide se n'è fatto un tiro al bersaglio rumoroso e divertente. Le palline potranno essere anche realizzate con carta recuperata di giornale, appallottolata ed avvolta con scotch.
  •  Bicchieri in equilibrio. Con una piccola asse (lunga circa un metro e larga 5 cm e ma non troppo pesante) ogni bambino dovrà percorrere un tragitto prestabilito tenendo su ciascuna estremità della stessa qualche bicchiere di palastica pieno d'acqua senza rovesciarla.
  • Il minestrone di legumi. Procuratevi due grandi piatti o vassoi possibilmente uguali. Pesate ugual peso di granaglie miste secche (esempio: 50 gr di lenticchie, 100 gr di ceci, 100 gr di fagioli cannellini, 100 gr di fave, ecc.; per me è stato anche un modo per controllare la dispensa e svuotarle da legumi prossimi alla scadenza) e versateli, mescolandoli, in ciascun vassoio. Il gioco consisterà di selezionare, con pazienza e minuzia i diversi tipi di semi nel minor tempo possibile, riponendoli in tanti piatti di plastica quanti sono i tipi di legumi utilizzati per il gioco.
  • L'esercizio matematico prevederà la risoluzione di qualche operazione (che ovviamente varierà nella difficoltà a seconda dell'età dei bambini giocanti). Vince evidentemente la squadra più veloce e con maggiori risultati esatti. Nel nostro caso erano ad esempio come queste:
7 x 6 = . . . . . . . . . .  - 34 = . . . . . . . . . .  x 4 = ?
3 x 8 = . . . . . . . . . .  - 18 = . . . . . . . . . .  x 4 = ?
4 x 5 = . . . . . . . . . .  - 17 = . . . . . . . . . .  x 6 = ?

  • L'esercizio linguistico, a tempo, prevederà ad esempio la ricerca di parole in rima al fine di completare un breve testo assegnato loro. Vince evidentemente la squadra più veloce nella consegna. Nel nostro caso avevamo assegnato questo:  
Dopo il giorno vien la . . . . . . . . . .
dopo l'inverno vien la  . . . . . . . . . . 
dalle viti viene il . . . . . . . . . .
viene il fumo dal . . . . . . . . . .
va la mucca con il bue
van le ochette a due a . . . . . . . . . .
e la vita in fondo in fondo
è un allegro . . . . . . . . . . !


Inoltre potete aggiungere i classici:
  • Tiro alla fune
  • Bandierina
  • Moscacieca
  • Caccia al tesoro 
  • Strega comanda color
  • Quattro cantoni
O per ridere:
  • Vocino, vocione, vociò. Un bambino scelto a turno verrà bendato e lasciato al centro del gruppo in cerchio. Interrogando ciascuno degli altri bambini, segnandoli col dito (o chiamando un numero loro assegnato in precedenza), dovrà riconoscerli dalla voce. Ovviamente tutti dovranno rispondere modificando la loro voce, ora con un vocione o un vocino sottile.
  • Telefono senza fili. I bambini devono disporsi tutti in un'unica fila. il primo ad un'estremità inizia il gioco bisbigliando una parola o una frase all'orecchio del suo vicino. Questo deve ripetere la stessa frase al bambino accanto, e così via fino all'ultimo della fila, che ripete la frase ad alta voce. Il divertimento deriva dal fatto che la frase riportata dall'ultimo giocatore è spesso molto diversa da quella di partenza, a causa del combinarsi e sommarsi di errori successivi di interpretazione. In questo caso non ci son vincitori o vinti.
Premi.
Noi abbiamo deciso alla fine di premiare ciascun bambino (e non solo la squadra vincitrice) con un piccolo pensiero, uguale per tutti, ma facendo distinzione di sesso. Abbiamo confezionato ciascun regalino in un semplice sacchettino bianco (con contrassegno diverso per maschi e femmine) da far pescare loro in una grande scatola.

Allora, siete pronti? Viaaa... e buon divertimento! ;-)



p.s. : vi va di aggiungere nei commenti anche le vostre idee?


lunedì 15 ottobre 2012

Ruvida ma morbida (torta morbida di ceci)

Sono indietro su tutti i fronti. Ci sono illustrazioni, post, bijoux e altri lavori che aspettano, con accumulato ritardo... Io corro tra un corso pomeridiano e l'altro, con un libro in borsa e ritrovo, attraverso le pagine, amici belli che mi commuovono nel racconto del loro dolore, ma rinfrancati dalla saggezza che la maturità fortunatamente ci regala, anche se a prezzo di qualche magagna...

... Ma i grop i vien al pèten, l'è destin.
e dal vestito liss e inamidà,
sponta fora doi man da contadin
che me tradiss, beata verità...
 
Abbraccio e poi sento al telefono pezzi di vita che mi fanno vibrare, piangere e ridere insieme.
Poi le mie mani tornano ad impastare la pioggia.



Non è una farinata, nè assomiglia a questa  pur utilizzando le cipolle.

470 gr ca di ceci già lessati (evvabbè, per chi vuole anche in barattolo, ma almeno di vetro)
3 patate (ca 330 gr)
200  gr di latte di soia
60 gr di farina di riso
1 cucchiaino di curcuma
2+2 cucchiai di olio d'oliva e.v.
cinque cipolle rosse di tropea non troppo grandi
2 cucchiai di shoyu (salsa di soia più leggera del tamari)
1 cucchiaio di mirin (facoltativo, si può sostituire con una puntina di malto, invece di zucchero o miele, ché questi ultimi due non son concessi per partecipare al progetto di Salutiamoci)
2 cucchiai di acqua
un po' di peperoncino o qualche goccia di tabasco
due rametti di rosmarino
farina di mais integrale
sale q.b.

Scaldare 2 cucchiai d'olio in una teglia antiaderente ed appassirvi le cipolle a spicchi sottili, insieme al rosmarino tritato.
Quando saranno morbide e quasi cotte del tutto, alzate la fiamma e versateci sopra lo shoyu mescolato con il mirin, il peperoncino e l'acqua. Spegnere il fuoco e lasciar raffreddare.
A parte cuocere a vapore le patate (io a fette e in pentola a pressione per ridurre i tempi di cottura). Una volta raffreddate un poco, tritarle finemente con i ceci, il latte, un cucchiaio di olio, la curcuma e sale q.b. fino a farlo diventare un purè senza grumi.
Unire per ultimo la farina.
Ungere bene una teglia rotonda grande e cospargela di farina di mais.
Versare il purè e livellarlo.
Adagiarvi le cipolle a raggiera, premendovele un poco.
Nella pentola in cui vi erano le cipolle, aggiungere ancora un cucchiaio d'olio ed uno di shoyu, mescolando e asportando le parti precedenti caramellate del fondo di cottura. Versare questo condimento sulla torta e cospargere con un po' di farina di mais e ancora qualche ago di rosmarino.
Cuocere a 200° per 20 minuti (o anche meno a seconda del vostro forno: occhio a non seccarla!), quindi grigliare un po' affinchè la farina gialla faccia una crosticina croccante... e ruvida.
La torta rimarrà piacevolmente morbida e cremosa all'interno. ;-)

lunedì 8 ottobre 2012

Salutiamoci. Ottobre e le Castagne: mousse di castagne ed amasake

Salutiamoci è già arrivato al sesto mese di vita!
Per tutta la durata di ottobre si parlerà di castagne e potrete inviare tutte le vostre ricette a casa di Alice di Kitchen Bloody Kitchen, mentre le raccolte dei mesi precedenti sono reperibili nel blog di Le ricette di Salutiamoci (dove trovate anche molti altri spunti di lettura e le info per partecipare all'iniziativa).


Io non ho ancora avuto modo di trovare e cucinare le castagne fresche, ma ho utilizzato la farina di castagne per inventarmi una mousse veloce, ma un po' diversa, per l'uso di un ingrediente dolcificante naturale (giusto per lo spirito di Salutiamoci, leggi qui) forse inconsueto per molti, ma molto noto nella tradizione giapponese e macrobiotica: l'amasake.

dose per 5 coppette:
100 gr di farina di castagne setacciata
500 gr di latte vegetale non zuccherato (io ho messo metà soia e metà riso, ma potrete scegliere il latte vegetale che più vi aggrada ed anche il latte di mandorle credo potrebbe andare più che bene)
un vasetto di amasake di riso integrale da 250 gr
2 cucchiai colmi di crema di mandorle bianca
1 cucchiaino di caffè d'orzo solubile (facoltativo o sostituibile con una puntina di cacao)
1 cucchiaino scarso di vaniglia in polvere (quella vera, nera, non vanillina)
2 cucchiai di buon rum (solo ovviamente nel caso il dolce sia destinato ad adulti)
malto di riso, nocciole tostate, cioccolato fondente a scaglie oppure un caco, per decorare

Setacciare la farina di castagne.
Stemperarla con una frusta nel latte. Aggiungere tutti gli altri ingredienti, mescolando bene. Lasciare riposare 15 min.
Riempire le coppette e cuocere a 20 min a bagnomaria (o nel forno a vapore).
Lasciar raffreddare e decorare con malto di riso, nocciole tostate, cioccolato fondente a scaglie.
Anche un caco maturo frullato fornirà un'ottima salsina di accompagnamento.
Il gusto guadagnerà molto se avrete l'accortezza di prepararlo con almeno mezza giornata o più di anticipo.




Per chi non conosce l'amasake forse potrà interessare saperne qualcosa in più.
"Amasake" in giapponese significa "amore dolce".
È una densa crema dolce di colore chiaro, appunto di tradizione giapponese, a base di riso fermentato (o più raramente di avena o di miglio) dalle riconosciute proprietà energizzanti e rinvigorenti, adatta ad esempio in convalescenza dopo un periodo di malattia, per anziani deboli, per svezzare i bambini o per le merende dei più grandicelli, oppure ancora per le mamme in gravidanza o che allattano... e ovviamente anche per tutti i golosi!
Generalmente si trova in vendita già pronto in barattolo di vetro, ma è possibile anche prepararlo in casa facendo fermentare il cereale con il cogi (il Koji, cioè l'Asperglilus Oriyzae, è un benefico saccaromiceto in grado di scindere gli amidi in zuccheri più semplici cosicchè il risultato ultimo di questa preparazione racchiude tutti i pregi del chicco integrale di partenza insieme alla sua migliorata digeribilità).
Essendo dunque un prezioso prodotto fermentato al pari della salsa di soia, del miso e del sakè, come quest'ultimo prevede la germinazione enzimatica del riso e come tale aumenta la buona produzione batterica intestinale amica (e non causa gonfiore) e aiuta a ritrovare energia e benessere.
Tra i commenti in calce troverete anche la ricetta per riprodurlo, ma vi assicuro che il suo prezzo in commercio giustifica il tempo e la difficoltà di reperire il Koji e di ottenere un buon risultato casalingo.

Tradizionalmente veniva usato allungato come bevanda (sciolto in acqua con appena un pizzico di sale marino per equilibrarlo). Oggi può essere impiegato anche come sana e semplice alternativa per dolcificare latte vegetale (di soia, di mandole, ecc.), o il porridge, oppure essere consumato così com'è, come veloce dessert, insieme a frutta secca, o utilizzato per creare gelati oppure per realizzare una crema dolce, ad esempio procedendo così, per farcire una torta:

Crema dolce di Amasake
Mettere in un pentolino mezzo litro di latte di riso o di avena, un cucchiaio di malto di riso, 3 cucchiai di amido di mais (o un po' di kuzu) e 3 cucchiai di amasake. Far bollire il tutto, girare con la frusta fino a farlo rapprendere e, quando raggiunge la consistenza di budino, farlo raffreddare.
A questa base, volendo, si può aggiungere a piacere cannella, zenzero, vaniglia, mandorle, pistacchi, farina di carrube, o un po' di composta di frutta e gustarla così o utilizzarla per farcire una torta.

oppure, addensato con kuzu o agar agar, per preparare budini come questo:

Kanten di Amasake
Sciogliere, in mezzo litro d'acqua, due cucchiai di malto di riso o di orzo, ed aggiungere 8 - 10 g di fiocchi di agar agar con un bel pizzico di sale.
Cuocere per 5 minuti. Aggiungete 500 cc di Amasake e cuocete per altri 5 minuti. Togliere dal fuoco, ed aggiungete 500 cc di succo d'arancia, mescolando bene.
Disporre in coppette da dessert, lasciando raffreddare completamente e decorate con granella di nocciole tostate o altro.

oppure per un frappè estivo di frutta fresca:
Frullare una tazza di amasake per 2 tazze ad esempio di fragole (ma non certo in questa stagione) e una tazza e mezza di latte di riso, due cucchiai di malto di riso e di un pizzico di vaniglia.


Se invece cercate altre ricette cobrizolose con le castagne:







lunedì 1 ottobre 2012

Ravioli dolci e croccanti



Una piccola idea, semplice semplice, realizzata con un avanzo di pasta (la sfoglia era quella di questa ricetta qui): un ventaglio dal guscio liscio e croccante che racchiude un boccone morbido e dolce, da gustare con un caffè, un tè profumato o una centrifuga.
Solo gli zuccheri della frutta e pochi, anzi zero grassi.

per la pasta:
100 gr di farina integrale 2
100 gr di farina bianca 0
100 gr di acqua
un pizzico di sale

per il ripieno solo:
datteri medjoul (devono essere proprio quelli giganti e morbidi, e non trattati!)
buccia d'arancia essiccata e polverizzata
cardamomo in polvere o altra spezia a piacere (facoltativo)


Impastare la farina con l'acqua, lavorandola bene.
Lasciar riposare un quarto d'ora in luogo fresco, tenendolo coperto perchè non asciughi.
Stendere la sfoglia sottile e con un coppa pasta tagliare dei cerchi.
Denocciolare i datteri e premere la parte del taglio sulla polvere di arancia (aromatizzata dall'aggiunta eventualmente della spezia più gradita).
Posizionare un mezzo dattero sopra ogni cerchio e chiuderlo come preferite.
Ungere pochissimo una teglia antiaderente e scaldarla bene sul fuoco.
Cuocervi sopra i ravioli, con l'ausilio di un coperchio, rigirandoli un paio di volte.