giovedì 29 aprile 2010

Sogno d'un mattin di primavera (inoltrata)




C'è il sole. Ho trovato un lillà fiorito: qualche corolla continua ancora a profumarmi tra le mani, mentre rovisto nelle tasche a caccia delle chiavi.
Mentre le infilo nella toppa, sogno un'insalata veloce e gustosa, condita con tanto caldo e indolente relax.
Ho trovato delle puntarelle ciccione e freschissime (altro non sono che i germogli della catalogna spigata che, se tagliati a filetti e messi in una ciotola piena di acqua fredda e ghiaccio, si arricciano). Le ho abbinate a qualche cimetta di cavolfiore e un finocchio a spicchi, appena scottati in acqua bollente per qualche minuto (in questo periodo dell'anno, il tutto crudo per la macrobiotica è ancora eccessivo).
Tutto condito con buon olio extravergine leggermente intiepidito quel che basta per stemperarci qualche acciuga e farlo aromatizzare con uno spicchio d'aglio.
Pistacchi e un limone confit tritati grossolanamente, pepe macinato al momento e le barbette del finocchio (o meglio del finocchietto selvatico) fanno il resto.




In cantiere i miei passi cominciano ad avere un suono diverso. I piedi poggiano finalmente sul legno, legno vecchio per mettere nuove radici... mentre la cucina mi strizza l'occhiolino da sotto il cellophane.
Non ci credo.


mercoledì 28 aprile 2010

Fiore di poesia


Amore perdonami: sono brutale
e vorrei ungerti d’olio,
ti perseguito e vorrei
che davanti a te io fossi un tappeto,
ti amo e mi recludo nel mio silenzio,
ma ho paura, paura di me stessa,
di questi gigli orrendi di fame e di fango
che crescono nella mia mente.

(Alda Merini)




Sono sempre pezzi unici, ma questa è la versione in rame, con piccole variazioni, di questi qui

info qui


giovedì 22 aprile 2010

Un tocco di passione


Un bracciale passepartout, ma con un tocco di passione, commissionatomi da Ady, che voleva un riferimento al suo logo, un cuore rosso.
Agata e vetro.





handmade packaging
(and recycled, vista la Giornata della Terra, oggi 22 aprile, vedi qui)



lunedì 19 aprile 2010

Torta di mele ed albicocche secche

Sembrerebbe che da queste parti si mangino sempre torte.
In realtà non è così, ma dopo un periodo in cui non ne facevo più, si può notare che si è riaccesa la sfida ai dolci, poco dolci, ma sani.
Preferisco avere una fetta di torta a portata di mano piuttosto che la voglia di dolce di Giacomo (e anche nostra) venga soddisfatta cercando altre schifezze.





3 mele bio tagliate in 4 e poi a fettine
100 gr di albicocche secche bio non trattate (attenzione al finto colore arancione delle albicocche trattate che tradiscono l'uso di conservanti, oltre sicuramente ai pesticidi)
il succo e la buccia di un'arancia
un cucchiaino colmo di cannella
mezzo cucchiaino di chiodi di garofano in polvere
2 cucchiai abbondanti di marmellata di arancia senza zucchero
200 gr di farro integrale
una bustina di cremortartaro
40 gr di pinoli
un pizzico di sale
latte di riso q.b.
2 cucchiai di olio d'oliva extravergine

Stemperare la marmellata nel succo d'arancia. Aggiungere, la buccia d'arancia grattugiata, le spezie e lasciarvi marinare un poco le albicocche tagliate a pezzetti.
Aggiungere le mele affettate alle albicocche e al succo d'arancia speziato e pure l'olio.
A parte mescolare farina con lievito e pizzico di sale e pinoli.
Unire alle mele la farina e mescolare velocemente, aggiungendo, se necessario qualche cucchiaio di latte di riso.
Infornare a 180° per 45 minuti.
Una volta raffreddata conservare in frigo, coperta (io l'ho fatta la sera). L'umidità rimarrà all'interno e la manterrà morbida.
Intiepidirla nuovamente al momento di servire.


Se cerchi la dolcezza
la tua ricerca sarà senza fine
Non sarai mai contento
Ma se cerchi il vero gusto
Troverai ciò che cerchi.

(assioma buddista citato dal giapponese dr A. Kawahata, nutrizionista)

altri dolci senza zucchero QUI

mercoledì 14 aprile 2010

Ravioli Simil-mimetici

Qui da un po' è tutto un parlar di sorelle...
Dopo aver parlato e "volato" con quelle Nunzia (qui e qui), io vedo dal vivo queste, le mitiche gemelle!
Amando già i loro scritti, stranamente non mi deludono neppure dal vivo, ma, anzi, constato che i racconti sentiti su di loro corrispondono esattamente alla realtà: energia e conoscenza a profusione, amalgamate a simpatia e generosità.
Queste sorelle, non ho dubbi, sono state create a partire da acqua e farina, da mamma e papà Simili!
E si sa, farina e acqua creano dipendenza a vita... ;-))


Valeria e Margherita, le sorelle Simili


Ora io dovrei andarmi a sotterrare o perlomeno aspettarmi una randellata di mattarello da parte di Margherita (quella a dx, che si definisce la meno buona e che lo picchia davvero, di brutto, sulla tavola, ;-) per riprendere le chiacchierone che la disturbano!), ma sarà perchè quella a sn, Valeria, mi ricorda un po' la mia nonna materna, l'unica che in casa di montanari abbia portato il profumo della pasta fatta in casa (ma una tal gendarme che mica me l'ha fatta mai toccare, eh!) ... insomma, io faccio spallucce e posto qui di seguito questo mio esperimento fatto, con la giusta dose di ingenuità e straffottenza, qualche giorno prima di incontrarle.

Ravioli mimetici


Poi se per mimetismo si intende la capacità di ingannare per trarne un vantaggio evolutivo... ;-)





...e se, affinchè il mimetismo abbia successo, devono verificarsi due condizioni: il soggetto deve essere cromaticamente simile allo sfondo e l'efficienza della vista del soggetto da ingannare dev'essere scarsa... vi dovrei dunque raccontare ora il mio momento clou davanti alle sorelle Simili.

Credo di essere stata forse l'unica stupida che, per timidezza e soggezione, non ha toccato ed armeggiato il loro mattarello.
Ho chiesto però a Margherita di mostrarmi come fare un tortellino (anche se non era programma del corso).
Da lì, c'è stato tutto un prova e riprova di più d'una delle partecipanti. Ad un certo punto la signora ha rimesso le mani in pasta, ritirando i tentativi abortiti di tortellini sparsi in giro sulla tavola.
Con l'ultimo in mano (proprio giusto davanti a me, visto che ero in prima fila), mi ha guardata negli occhi, e non senza un certo stupore ha sbottato: - Mmh, brava, questo sì che l'ha fatto proprio bello. Lei ha un futuro da sfoglina! -
- Veramente, signora... ehmm... quello è il tortellino che ha fatto lei, come dimostrazione! -

ops

Almeno la seconda delle due condizioni si è verificata! Non c'è che dire.
;-D

Ora non mi resta che continuare a sfidare le leggi dell'universo degli impasti:
Ho usato farina di grano duro (senza uova, primo urlo delle S'Sisters) tagliata con farina 0 e impastata con acqua appena tiepida.
Diviso equamente in due l'impasto e colorato le due metà rispettivamente con matcha e cacao, perchè al momento solo quelli avevo (molto meglio se userete nero di seppia - guardate che belli quelli a spirale di Jojo qui - o rape rosse e zafferano). Steso due rettangoli di ugual dimensione, li ho sovrapposti, quindi arrotolati su se stessi.
Ho tagliato delle fettine, appiattite ancora col mattarello e confezionato i ravioli.
Il ripieno?
Tanto porro saltato in pochissimo olio, salmone affumicato il giusto, poca buccia di limone non trattata. Un pizzico vezzoso di aneto.
Una seconda versione con tofu, sedano rapa e nocciole.

Dosi ad occhio, sì (e qui, altro urlo delle S'Sisters!)

Scherzi a parte, chapeau e lunga vita alle signore!


martedì 13 aprile 2010

Holliwood

Ti avevo cantato una canzone.
Tu tacevi. La tua destra tendeva
con dita stanche una grande,
rossa, matura rosa purpurea...

(Hermann Hesse)




agata rosa e murrine


info qui


p.s.: ho scoperto che "Holliwood" era il nome con cui veniva anche denominato il color fucsia (magenta) prima degli anni '40.
Mi è facile immaginare un'avvenente Jennifer Jones, vestita con questo colore...

mercoledì 7 aprile 2010

Gesti verdi

L'essenziale è invisibile agli occhi, ma il bello è nutrimento per gli stessi.
Basta una passeggiata, un po' di giardinaggio sul balcone e l'ispirazione ritorna facilmente. L'energia riprende a scorrere...


...e i colori tornano a giocare fra loro...




info qui


...e questa sera, per cena, risotto con radicchio di campo (km 0).

venerdì 2 aprile 2010

Micro colombe macro(biotiche)




Non ho resistito a fare un dolcetto pasquale per il mio bambino.
Queste formine erano troppo belle... e altrettanto simpatica la sua faccia quando le ha viste!

70 gr di farina (bianca, semiintegrale o per metà integrale)
30 gr di farina di castagne
40 gr di malto (o sciroppo d'acero o succo d'agave)
30 gr di olio extra vergine d'oliva delicato (o di mais)
30-40 gr di latte di riso non zuccherato (o altro latte vegetale)
1/2 bustina di cremortartaro
una manciatina di pistacchi non salati spezzettati
zeste d'arancia
un pizzico di sale

Il procedimento è quello dei muffins: liquidi con liquidi e secco con secco (vedi qui ).
Poi s'uniscono delicatamente i due composti senza mescolare con troppa cura, nè troppo a lungo.
20 minuti o qb in forno a 175°.
Si conservano in una scatola di latta qualche giorno.
Buonissimi con un po' di marmellata di albicocche (senza zucchero).


Vi faccio i miei auguri per queste feste con un batter d'ali! ;-) Voliamo leggeri...




Non scordiamoci dell'operazione 99 colombe! (qui)

giovedì 1 aprile 2010

Pasticci pastello



Non amo i colori pastello, ad essere sincera... ma ci sono delle eccezioni.
Lo sapevate che la parola “pastello” deriva dal tardo latino “pasta”?
Dunque creiamo nuovi impasti, suvvia!

E' primavera (nonostante l'imbiancata di neve sulle vette fresca di questi giorni) ed è ora di depurare ed alleggerire.
L'orzo, secondo la macrobiotica, è il cereale deputato d'eccellenza a questo scopo, nelle sue diverse forme: mondo, decorticato e perlato (da non confondere invece con l'orzo perla, chiamato anche hato mugi che ha chicchi più grandi, tondeggianti ed un poco aperti al centro; l'orzo perla ha un potere terapeutico visto che aiuta a scaricare gli accumuli di grassi animali e a ripulire la pelle e per questo va cotto solitamente mescolato ad una o due parti di riso integrale).
L'energia stagionale albero-legno è legata appunto alla primavera, all'armonia, la disponibilità, la pazienza, la capacità decisionale, ecc.
La stessa regola inoltre la funzionalità del fegato e della vescicola biliare. Ove non vi siano le caratteristiche appena citate, è facile dedurre che i due organi siano appesantiti e in disordine. Se poi il polmone, organo dell'autunno, è in un momento di fragilità, si comprende, (considerato che appunto fegato e polmone vanno a braccetto), come le allergie si scatenino o peggiorino in questo periodo.
E' quindi questo il momento di prediligere le verdure a foglia verde, il sapore acido (limone o acidulato d'umeboshi o aceto di riso) e le cotture leggere (scottare, bollire, a vapore) e di diminuire invece i cibi dal sapore piccante che indebolirebbero ulteriormente il polmone (aglio, peperoncino, curry, zenzero, senape, ecc.)

Io ho utilizzato dell'orzo perlato integrale. Va lavato e cotto (questa volta l'ho lasciato in ammollo un'oretta, ma si può anche evitare) per mezz'ora o q.b.
L'ho saltato in padella con un velo d'olio e colorato con il succo delle barbabietole rosse.
A parte ho saltato brevemente in un cucchiaio d'olio del tofu a cubetti (il mio era al basilico), cavolo cappuccio a listarelle e sedano rapa a dadini.
La verdura dovrà rimanere croccante.
Ho aggiunto dei semi di ajwan, qualche goccia di limone e guarnito con sale nero delle hawaii (assolutamente facoltativo).
Semplicissimo, come sempre.

P.S.: ma semplice significa ovvio? Vi invito, a questo proposito, a leggere qui le riflessioni di Sabrina che condivido.