In questo periodo sto alternando qualche giorno di vacanza a qualche settimana di lavoro, nell'attesa delle ferie vere e proprie che arriveranno un po' più avanti.
Sono fortunata perché, nel luogo in cui vivo, anche durante queste giornate particolarmente calde è ugualmente piacevole lavorare.
Il glicine ormai è cresciuto prepotentemente e la sua ombra si è fatta ampia ed accogliente.
Sto lavorando e disegnando per un progetto in fieri ancora una volta di cibo... (oltre a
questo)
Con tutto il gran parlare di cucina, in rete, in tv e sulla stampa, tra coloro che si avvicinano a quest'arte di recente e solo attraverso questi media forse c'è ancora qualcuno che si sofferma solo su estetica e virtuosismi tecnici senza riconoscere l'origine e la maestria dei capisaldi della cucina italiana.
Sarebbe bene non dimenticarsi di guardare però un po' al passato e ritrovare e riconoscere l'origine di tutto ciò che adesso è diventato moda e spettacolo.
La genialità nel coniugare tradizione ed innovazione, con semplicità, ma grande studio, (come sempre accade nelle realizzazioni dei veri grandi artisti), è di chef che oramai sono divenuti leggenda. Non a caso vengono chiamati maestri!
Questa è una delle ricette più classiche e conosciute della cucina italiana, firmata da un prestigiosissimo chef stellato italiano.
Riso oro e zafferano di Gualtiero Marchesi
"Da giovane ho imparato a suonare il pianoforte e a pensare al gusto come ad un'architettura.
Che cosa ho appreso alla fine? Che la semplicità è difficile." (G.M.)
Di tutt'altro stile, questa invece è un'altra ricetta a base di riso di Harumi Kurihara: riso e branzino, con miri, dashi e sakè.
Harumi viene chiamata la "Martha Stewart del Giappone".
Buona estate a voi!
* Rido, se gira l'onda, rido, se cambia il tempo, rido, si salvi sempre chi può! (Jannacci)