giovedì 15 novembre 2012

La mia vita ad impatto zero

Ciao luna Tao.


Chi mi segue da tempo sa che non sono vegana anche se idealmente mi piacerebbe che il mio rispetto universale mi portasse a tanto. Sono tendenzialmente macrobiotica, ma ultimamente non amo neppure usare tali definizioni per parlare di persone e di cibo perchè queste sono davvero troppo limitative. Talvolta il termine macrobiotica mi serve per far capire sinteticamente che non sono neppure vegetariana, perchè mangio il pesce, ma, a differenza di vegetariani e vegan, cerco di non mangiare lo zucchero, le uova, i latticini.
La macrobiotica però è molto di più e mi piace per questo (perchè se davvero la si conosce si comprende che in realtà non vieta proprio nulla), ma non è a questo a cui pensavo mentre disegnavo oggi...
Mi andava invece di fare alcune riflessioni circa i pregiudizi che spesso tutti noi abbiamo nel confronti di coloro che sentiamo diversi da noi e le forme di fanatismo che talvolta le idee, seppur valide, prendono.
Il diverso spaventa, mette in discussione, richiede di fare una scelta e poi pretende coerenza, tenacia, ma anche rispetto, tout court.
Avevo leggiucchiato qua e là in rete di una vip vegana italiana che aveva fatto un esperimento ecologico: si era prefissata di vivere per qualche mese ad impatto zero.
Sì, vabbè, forse direte voi, come ho pensato all'inizio io, la solita trovata eclatante, fine a se stessa fatta da una che vive a Milano e lavora pure nel mondo della moda, della musica e spettacolo... Che senso ha fare un gesto del genere, trascinando figlio piccolo e padre anziano in una crociata che mi pareva solo un isolato colpo di testa plateale?, mi chiedevo. L'ennesima radical chic che ha tempo da perdere e si è svegliata un giorno con l'idea di farci una ramanzina sull'ambiente? La versione de noialtri di Leo Hickman?
Il personaggio in questione mi era pure sempre stato simpatico in realtà (è una bella donna, briosa e piena di capacità professionali), poi di recente l'ho sentita anche parlare in una grande convention a riguardo e mi son piaciute pure la sua sicilianità infarcita di energia positiva e la sua facile comunicatività piena di ottimismo e, sì, così mi sono ricreduta: ho comperato subito il suo libro e mi è piaciuto!
Mi son detta: Roberta, vedi come eri stupidamente prevenuta pure tu, pur masticando da tempo di questi temi e questa sorta di cibo?
Lei si chiama
Paola Maugeri e il titolo è "La mia vita ad impatto zero"

E allora ben venga un messaggio così risonante se ha da essere un esempio e un modo per risvegliare menti assopite o menefreghiste per sottrarsi dalla logica: "Work, buy, consume, and die" (= Lavora, compra, consuma e muori)
Era nel film Fight Club che si recitava qualcosa che suonava più o meno così: "Ci affanniamo per comprare cose che non ci servono con soldi che non abbiamo per impressionare persone che non ci piacciono"?
Paola ci esorta a riflettere sui nostri ritmi di vita e lo fa parlandoci anche di alimentazione perchè "meno benessere porta più ben vivere" e mangiare raffinato non significa davvero essere più raffinati ed evoluti.
Se l'intelligenza creatrice ci ha dato la possibilità di studiare e comprendere il nostro potere di critica individuale, - ci ricorda - abbiamo il dovere di essere presenti alla nostra vita, ed essere consumatori critici.
Ecco perchè mi piace chi parla di e consuma cibo in un certo modo, prediligendo la semplicità, la genuinità e la misura, cercando nel contempo di evitare l'arroganza che talvolta hanno coloro che in questo ruolo si ergono da "illuminati" e che vorrebbero evangelizzare il mondo.
[Mi auguro sempre che il nostro progetto di Salutiamoci non scivoli in questo errore! ;-)]
Non è solo mangiare in un certo modo che ci salvaguardia dallo stare male. Mangiare in un certo modo ci permette un equilibrio diverso e migliore. Il cibo nutre il nostro sangue, il sangue nutre le nostre cellule, le nostre cellule danno vita ai nostri pensieri, ricorda anche la Maugeri (non è fantascienza, credetemi: millenni di Medicina Tradizionale Cinese documentano la correlazione tra i 5 elementi, il sistema di organi ed emozioni ad essi associate sottolineando che una buona alimentazione va a ripercuotersi positivamente tanto sul nostro corpo che sulla nostra mente).
Il mondo può essere cambiato a partire dal cambiamento del singolo: una persona alla volta (come dice il buddismo) e con piccoli passi può operare una rivoluzione lenta, ma profonda, e le prime artefici di questa rivoluzione siamo noi donne, femmine, che possediamo il più grande potere, in cucina.
Noi abbiamo il potere di mantenere in vita o di far morire la gente che amiamo! (Michio Kushi). Il nostro regno è la cucina e qui possiamo fare la nostra rivoluzione, tre volte al giorno, nel piatto: "Change the world three time a day!"
Noi dobbiamo essere l'azione, dobbiamo far parte della soluzione, non del problema, prosegue la v.j.
L'alimentazione sana e biologica non è cosa solo per pochi eletti: comperare cereali integrali e legumi è la base e non costa davvero molto. Ciò che costa è abolire il superfluo, (quando questo diventa un'abitudine e non più uno sfizio ogni tanto), e cercare sistemi alternativi per fare la spesa (come i G.A.S.), ad esempio, e ancora leggere le etichette, riflettere prima di riempire il carrello di prodotti industriali, ecc...
Essere attenti all'ambiente non vuol dire essere rinunciatari, nè timorosi di possibili incongruenze nel nostro percorso di crescita e di miglioramento, perchè questo è lento e può durare una vita, senza dever essere giudicanti e punitivi.
La vita può e deve essere piacevole e godibile, anche se ci si pone un fine nobile, senza dover essere troppo rigidi con sè stessi, ma anche senza curarci di coloro che staranno comunque ad aspettare e condannare sempre l'umanità dei nostri errori!

Brava Paola!

qui vi consiglio di ascoltare integralmente il suo intervento all'OK Expo 2012 Sana Editio, (anche se ve ne ho già anticipato i passi salienti), comunque anche se non foste vegan o non vi risultasse simpatica questa categoria.




14 commenti:

  1. è simpatica, il libro non l'ho letto, l'ho vista alcune volte alla tele, quando andava dai sindaci e poi dalla bignardi una volta, purtroppo spesso chi mette passione in ciò che dice passa per sfegatata e magari suscita antipatie ma io credo che in fondo chi si irrita sa che ha ragione lei, si sente in colpa e non ha voglia di modificare la propria vita, per questo si irrita.
    condivido in pieno il tuo pensiero, è difficile autodefinirsi in un'etichetta, la macrobiotica poi è così aperta come filosofia se non la si prende con superficialità... e anche riguardo a salutiamoci, quanti dubbi quanto stress (dico la verità), perchè c'è la difficoltà di chiudere in regole chiare qualcosa di così complessso e relativo e personalizzabile come l'alimentazione e c'è sempre il rischio che qualunque discorso venga banalizzato, semplificato o frainteso.
    ho dovuto ammettere in questi mesi che c'è più rigidità di quella che mi aspettavo, più pregiudizi e chiusura di quello che pensavo, delle resistenze infinite in cose che a me sembrano banali e logiche e che davo per scontate, e alla fine trovo rifugio nei bellissimi blog vegan che partecipano, che sembrano essere gli unici o quasi che han capito di cosa parliamo e, a proposito di pregiudizi, li credevo più rigidi, i vegan, mi sono ricreduta perchè alla fine se voglio trovare qualcosa di originale e farmi anche due risate mentre leggo il post e non trovare la solita ricetta vista e rivista (magari con ingredienti industriali) è lì che vado, pur non essendo vegan...
    Noi abbiamo il potere di mantenere in vita o di far morire la gente che amiamo! (Michio Kushi)
    Questa frase è bellissima, però fa paura. Son quelle cose che fan dire alle persone che fai del terrorismo e che infastidiscono, un'amica una volta mi ha detto: entro nel tuo blog e mi fai sentire come se avvelenassi i miei figli, invece bisognerebbe soffermarsi sulla prima parte della frase, alla grande opportunità che abbiamo, senza aver paura della responsabilità delle nostre azioni! ma perchè preferiamo essere burattini? perchè preferiamo pensare che ci sia un destino, o una causa genetica ineluttabile, piuttosto che pensare che abbiamo il destino nelle nostre mani? possibile che siamo così fragili? perchè non vogliamo vedere l'evidenza, e cioè che la razza umana si sta autodistruggendo? che dobbiamo rivedere le nostre priorità e che alla fine ci guadagnamo tutti quanti? perchè siamo così ottusi? eh?

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    1. io credo si debba tener conto, per quanto riguarda quella frase, della provenienza giapponese di Kushi e di tutto il suo basckground. noi siamo italiani ed abbiamo il sole e molte altre cose... non a caso la Muageri è siciliana!
      I mix culturali però sono interessantissimi e proficui, secondo me.
      E' davvero solo la paura e la pigrizia a parer mio a trattenerci. ;-)

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  2. SOno d'accordo con entrambe ragazze.La Maugeri l'hoa scoltata più volte e mi è piaciuta per il suo entusiasmo, lo stesso che metto io quando cucino le ie cose "strane" e quando parlo a quelli che mi vedono aliena la mia alimentazione(che non è integerrima come detto più volte ma cerca di essere equilibrata e sana).
    Spesso Trovo più rigidi quelli "Che non posso vivere senza carne&co", anche di esaltati vegani ce ne sono a iosa.Ma di esaltati ed estremisti ce ne sono in ogni ambito,.Fortunatamente ho tanti amici che chiedono ed ascoltano ed hanno grande rispetto.Il rispetto è alla base di tutto:per noi stessi, per il pianeta, epr l'ambiente per il prossimo..se manca quello crolla tutto, e quindi nascono i problemi ed il caos.

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    1. Hai ragione. Il rispetto prima di tutto!...
      ma intanto ti rapino la tua schiscetta! :-DD

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  3. ciao Robi, riesci sempre a farmi sentire meglio dopo la lettura di un tuo post e hai quell'equilibrio che a me manca quando si parla di alimentazione :-)
    ciaoooo

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    1. mi sento tutto fuorchè una persona equilibrata, credimi....
      ma il cantiere dei lavori è sempre aperto! ;-)

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  4. Ecco, Roberta, mi sono ritrovata a fare esattamente le stesse tue riflessioni sull'esperienza di Paola Maugeri, e alla fine anche io mi sono detta: ma perché devo avere dei pregiudizi? Il suo libro non l'ho ancora letto ma l'ho messo "nel carrello" qualche tempo fa e al prossimo ordine di libri mi arriverà :)
    Comunque lasciatelo dire, sei bravissima, esprimi le tue idee (che mi trovo sempre a condividere) con una chiarezza non comune.

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    1. scriverle, qui, per me è più facile... grazie, ma poi, in fin dei conti, mi sono solo fatta sua portavoce. ;-)
      invidio tanto la sua capacità di comunicare dal vivo!

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  5. sono in piedi davanti al computer a farti un applauso: BRAVA! condivido in pieno le tue bellissime parole!

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  6. Ciao Roberta, voglio dirti che condivido ciò che hai espresso molto bene e chiaramente. E' vero il fatto del pregiudizio dilagante di chi ti guarda strano o con il sorrisetto se parli di un certo stile di vita o di alimentazione (ma forse è meno impegnativo fare così, non informarsi e seguire gli standard...) però ti posso assicurare che non sempre è così infatti da quando seguo te e altri blog amici, mi si è aperto un mondo fatto di alimenti semplici e naturali, mi ha portata ad informarmi sempre di più e a capire tante cose, e anche se adesso ci metto il doppio del tempo per fare la spesa o un'ora in più per preparare la cena, devo dire che la soddisfazione è davvero grande.
    Io non so cosa potrei essere di tutto questo: macro, vege, vegan (immagino: molto poco) ma a te va il mio ennesimo grazie e un forte abbraccio.
    Franca
    P.S. LUNA TAO: fantastica!!!!!

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    1. ma che ci importa delle etichette? ;-) grazie altrettanto a te, Franca cara, per le tue verdi parole!

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  7. Sottoscrivo tono e contenuti...e rivendico alle donne il loro 'potere' culinario e aggregante...e la capacità di navigare a vista senza allontanarsi dall'etica, dal rispetto, dalla comprensione profonda delle cose...comunque difendere le proprie idee è fondamentale per cambiare quel che sta intorno a noi un passettino alla volta...dipende dai toni, la decisione non è fanatismo, la chiarezza non è integralismo....

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